Kai Yin Chan (Illustrator - Hong Kong) - Rocket Man, Elon Musk
Putin contro Musk nel duello spaziale di Starlink
di Vincenzo Rampolla
Starlink è un ammasso di migliaia di satelliti miniaturizzati, realizzati per accedere all’internet satellitare globale. Distribuiti su 3 orbite attorno alla Terra, sintonizzati su ricetrasmettitori terrestri in banda ultra larga e in orbita terrestre bassa, sono costruiti nei cantieri di Elon Musk, industriale aerospaziale sudafricano con cittadinanza canadese e naturalizzato statunitense. È oggi l’uomo più ricco del mondo, con patrimonio netto superiore a $255-270 Mld, è CEO e Technical Officer della società aerospaziale Space X, CEO e Product Architect della casa automobilistica Tesla, CEO e cofondatore di Neuralink, Presidente di Solar City, fondatore di The Boring Company e cofondatore di PayPal e Open AI, progettista infine di Hyperloop, sistema di trasporto spaziale super veloce.
Vladimir Putin sappiamo chi è. Patrimonio netto stimato per difetto a 200 $Mld, il 1° luglio 2020 ha indetto un referendum costituzionale per il Sì o il No a una legge per rimuovere il divieto di ricoprire la carica di Presidente per più di 2 mandati consecutivi. Approvata con il 76,92% dei Sì, è destinato a continuare a essere Presidente a vita della Federazione.
Il primo lancio di 2 satelliti del più esteso ammasso di satelliti artificiali del mondo, risale a febbraio 2018. Con il 41° lotto di 53 satelliti, a marzo 2022 Musk conta su un parco totale di 2.335 satelliti (inclusi quelli deorbitati), lanciati con un vettore Falcon 9 dalla base presso Cape Canaveral. Dall’inizio del progetto, con la produzione e i collaudi, il costo totale è stato stimato a $10 Mld.
A giugno 2020, un satellite test è stato dotato di un rivestimento sperimentale studiato ad hoc per ridurne la riflessione e i disturbi causati alle osservazioni astronomiche da Terra.
Ogni satellite è visibile da terra entro un raggio di 1.060 km con un'elevazione di almeno 40°. La connessione internet di un determinato utente è assicurata da satelliti orbitanti in fasce ad alta frequenza con comunicazione coordinata via laser. Realizzata la costellazione, SpaceX prevede di porre il gruppo maggiore di satelliti su un'orbita più bassa per aumentarne la velocità, accrescere la capacità del progetto e competere con i servizi forniti dalle reti terrestri. È previsto che Starlink si completi con un totale 12.000 satelliti su 3 livelli orbitali:
- 2.800 satelliti che trasmettono sulle bande 12-40 Ghz a altitudine di 1.150 km,
- 1.700 satelliti a 550 km (orbita più bassa e sicura, per consentire agli eventuali detriti di decadere in tempi minori rispetto a un posizionamento su orbite superiori a 1.000 km),
- 7.500 satelliti nella banda di frequenze per tv e mobile phone, a 340 km.
Al lancio, ogni satellite ha dimensioni di circa 1 m³, comprende 2 pannelli solari di 2 × 8 m² aperti in orbita e una massa di 227 kg con forma rettangolare molto appiattita. Il carico utile include 4 antenne. È dotato di propulsori usati per posizionare il satellite fino alla sua orbita operativa (ex. a 550 km), per controllare l'orientamento del satellite, per abbassarne l'orbita di fine vita, per accelerarne il rientro in atmosfera e per non ostruire l'orbita bassa. Ha l'accesso a internet da una località non servita da reti terrestri (in luoghi isolati, mare, deserto, aperta campagna) o a velocità ridotta per l'assenza di fibra ottica o per la distanza dalle centrali di telecomunicazione e garantisce una maggiore affidabilità del servizio essendo svincolato dagli intermediari. Gli Starlink hanno il vantaggio di servire almeno un terzo dell'emisfero rimanendo in permanenza sopra la stessa regione (periodo di rivoluzione uguale al periodo di rotazione della Terra e in orbita circolare equatoriale). Il livello di velocità target è di 1 Gbit/s, tempo di latenza tra 25 - 35 ms rispetto agli attuali 600 ms dei collegamenti internet via satellite, riduzione significativa della reattività durante le video chiamate. Per potersi collegare a Starlink è necessario disporre di uno specifico kit che include: antenna parabolica esterna, modem satellitare interno, alimentatore, cavi e supporto al prezzo di €560 spedizione inclusa e €100 di abbonamento mensile.
Il 12 marzo, prima dell’invasione ucraina, il Sole24Ore ha diffuso uno scritto di George Soros, filantropo, milionario, Presidente della Open Society Foundation, sulle conseguenze mondiali di uno stabile accordo Russia - Cina. Soros dice esattamente: […] All’inizio degli anni ‘80 mi sono imbarcato in ciò che mi piace chiamare la mia filantropia politica e ho creato una fondazione in Ungheria, dove sono nato, e ho partecipato attivamente alla disintegrazione dell’impero sovietico. In tale contesto, rientra nella normalità leggere oggi i tweet di Musk che sfida Putin a una tenzone stellare per chiudere il conflitto in Ucraina: scontro nello spazio extra-terrestre, con effetti tutti terrestri. Musk ha inviato in Ucraina decine di camion con migliaia di terminali satellitari con cui collegarsi ai suoi satelliti Starlink, obiettivo: consentire a 100.000 ucraini, civili e militari, di collegarsi a ogni angolo della Terra via internet a banda ultra-larga, ignorando le infrastrutture terrestri bombardate dai russi. Quando è iniziato il duello?
Nel 2021, la Duma di Mosca vuole approvare una legge per sanzionare persone o aziende sul territorio russo utenti di Starlink e dei servizi satellitari che eludono la rete di controllo governativa. La disputa non ha seguito, ma a novembre i russi lanciano un missile Asat anti-satellite (portata 500 -1.000 km), disintegrano un satellite russo non operativo e inondano di pericolosi detriti l’orbita di bassa frequenza riservata a Starlink, azione di certo deliberata contro la SpaceX che in quella fascia orbitale stava inserendo mensilmente lotti di satelliti. Musk ha ammesso di averne dovuto deviare molti per schivare i detriti e oggi si prende una rivincita pubblica e tattica: mette a disposizione degli ucraini i suoi satelliti per contrastare i russi.
È solo l’inizio. Musk insiste: lunedì 4 aprile, ha sfidato Putin a un tête à tête mattutino e ora lo sta minacciando di portare un lanciafiamme della Boring Company (città australiana post-apocalittica di un videogioco). In un tweet pare che Musk sia disposto a usare l’arma o a scatenare una lotta con l'orso, l'animale che Putin cavalca. Scherza. È ovvio. È comunque la prima volta che Musk ha minacciato direttamente la vita di un personaggio pubblico, in violazione dei termini dei servizi di Twitter. Con la presente sfido Vladmir Putin al combattimento singolo, ha scritto nel tweet. La posta in gioco è l'Ucraina. Tipico post goliardico di Elon, che però ha detto di essere assolutamente serio sulla sfida, concludendo con: Farà bene al morale e alla motivazione.
I commentatori vedono in Musk un simbolo della sfida economica in atto tra i regimi autocratici e i sistemi democratici, e le sue iniziative a favore dell’Ucraina generano empatia e consenso.
Domanda: che significa vedere i campioni della globalizzazione mettere in campo, in pieno conflitto bellico, la propria potenza tecnologica e finanziaria per la causa della libertà, oggi assimilata con quella dell’Ucraina? Se accostiamo Musk ai Bezos, Thiel, Zuckerberg e altri zar, tutti sono nella condizione, di certo unica nella storia contemporanea, di potere intervenire di persona nell’ordine mondiale, in Terra e nella realtà cibernetica e spaziale, accoppiando nello stesso talamo tecnologia, finanza e potere, carte vincenti sul loro tavolo verde.
Siamo disposti a tollerare una vita in guerra, ad accettare il de bello ucraino, coscienti che potremmo essere obbligati a subirne uno non più da spettatori ma da attori, inatteso, imprevisto, crudele e sconosciuto? Siamo disposti all’ingresso forzato nel mondo di quegli zar, globalizzato a suon di libertà bolscevicamente distillata, centellinata, goccia di sangue dopo goccia?
(consultazione: sole24 ore; affari internazionali - alessandro marrone, nicolò russo perez; marcello spagnulo - le formiche; mad max beyond thunderdome – the byte; washington post; south china morning post; pravda; )