Leon Zernitsky (Moscow, 1949 - Thornhill, Ontario, Canada) - Optimism
Ottimismo ai tempi del coronavirus
di Nazzareno Lasagno
Ringrazio Mario Salmon che con il suo confortante articolo ci ha fatto una flebo di ottimismo sul nostro futuro. Purtroppo all’ottimismo della volontà si contrappone sempre quel maledetto pessimismo della ragione che arriva dalla testa per distruggere tutti i nostri trastulli.
Mario mi offre però l’occasione di aggiungere un piccolo contributo di forzato ottimismo, pur rendendomi conto che di fronte alla tragedia dei nostri giorni le mie osservazioni non potranno consolare chi sta combattendo una dura battaglia in prima linea. Tuttavia proprio nei momenti più difficili, quando il bicchiere è più vuoto che pieno, è bene concentrarsi sugli aspetti positivi per farci sopportare meglio la situazione che stiamo vivendo.
Partiamo dall’inquinamento. Anche se adesso non se ne parla più, la qualità dell’aria è migliorata, grazie anche alla ridotta circolazione veicolare. Oggi a Torino l’ARPA definisce la situazione “accettabile”, con un livello di particolato atmosferico di 17 μg/m³ contro una soglia di attenzione a 50 μg/m³.
Per le stesse ragioni anche l’inquinamento acustico nelle città è di gran lungo diminuito.
La natura sta momentaneamente beneficiando dalla quasi scomparsa del turismo di massa, molto importante per l’economia ma distruttivo per l’ambiente.
Il diradamento sociale ha fatto allontanare dalle strade e dalle piazze gli spacciatori e i loro clienti. Il traffico di droga si sarà ridotto o avverrà attraverso differenti canali di distribuzione?
Altri lati positivi: furti in appartamento in forte calo, meno gente che si rovina con le slot machine, meno morti sulle strade.
Questo difficile momento ci offre inoltre una formidabile occasione per sperimentare su larga scala il lavoro a distanza che si sarebbe già potuto fare, ma solo poche aziende hanno attuato in precedenza.
Anche nelle scuole e nelle università vi è una grande opportunità per collaudare e sviluppare varie forme di didattica digitale. Attraverso lo smart working, in progredite smart city, usando ipertecnologici smartphone chissà che non si riesca a diventare tutti un tantino più smart!
Aspetti positivi secondari: i canali televisivi, totalmente occupati da un solo argomento dominante, ci dispensano dall’assistere a quei demenziali talk show affollati di personaggi dall’ego ipertrofico che si accapigliano per futili argomenti. (Per approfondimenti sul tema si rimanda alla canzone di Franco Battiato Bandiera bianca, di circa 40 fa: “Quante stupide galline che si azzuffano per niente…”).
L’epidemia di coronavirus ci sta infliggendo una dura lezione, ricordandoci che la natura può essere ancora molto più forte dell’uomo, ma può darci l’occasione per tornare ai fondamentali, rivedendo criticamente gli sbagli fatti nel passato.
Penso che quando (ma quando?) si tornerà a una vita normale, molte cose dovranno cambiare se non si vorrà ricadere negli errori in precedenza.
Dovremo correggere tutti quei comportamenti individuali scorretti, causa dei mali che affliggono il nostro pianeta – errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Dovremo mantenere una maggior presenza mentale per porre attenzione a ogni piccola o grande azione quotidiana.
Forse potremmo anche correggere alcuni dei rituali sociali più diffusi, dagli assembramenti in piazza alle manifestazioni sportive, dagli aperitivi serali alle movide. E, poiché persino le funzioni religiose forse dovranno cambiare, spero proprio che dalla liturgia della messa cattolica scompaia quel gesto poco igienico e un tantino ipocrita della stretta di mano per scambiarsi il segno di pace.
Scusate, ho dimenticato di annoverare tra gli aspetti positivi del momento la possibilità di dedicare più tempo alla lettura di questo interessante web magazine.