Rosita Allinckx (Oudenaarde, Belgium) - The Naked Truth and Masked Lies
OMS, bugie e malefatte di un’assurda sfida all’umanità
di Vincenzo Rampolla
Ranieri Guerra ha lasciato l’incarico di Direttore vicario dell’OMS Italia e ha assunto la Direzione delle relazioni internazionali dell’Accademia Nazionale di Medicina a Genova. Svolazzo laterale, secondo il Principio di Peter, più che canonizzazione per spinta. Basso profilo con la Procura di Bergamo, indagato per false dichiarazioni ai PM nell’interrogatorio del 5.11.2020.
Esce di scena dall’OMS insieme a Francesco Zambon, il gregario che lo accusò di averlo spinto a ritardare aggiornamento e diffusione del piano pandemico italiano e di averlo indotto a retrodatarlo per farlo sembrare a posto. Il tutto esce dal libro Il Pesce Piccolo ove si parla del rapporto pubblicato e poi sparito dal sito OMS il 14 maggio 2020, redatto da un team di 11 ricercatori della sede OMS di Venezia coordinato da Zambon, poi dimessosi e ora a spasso.
Quando il caso divampò sui media internazionali, nel mirino finì anche Speranza. Il Ministro dichiarò di non saperne nulla, poi l’OMS lo contraddisse. Lui sapeva. Sì, ma non tutto. E Speranza ammise di averlo letto, ma che non conteneva nulla di malvagio. La verità? Dopo, solo dopo, il Ministero fece un piano pandemico 2021-2023, inesistente prima dello scandalo.
Perché quell’aggiornamento in ritardo? Zambon per 5 ore lo ha spiegato ai PM. È l’inizio, e la storia è sbandierata dal Guardian e acquisita dalla Procura di Bergamo. E finalmente vengono a galla i perché e le omissioni italiane, dette e poi contraddette dall’OMS.
Zambon decise di rifiutare i pressanti inviti dell’OMS a non presentarsi dai giudici in virtù dell’immunità diplomatica e dopo quelle ore a Palazzo di Giustizia, alla fine il Procuratore capo, il dottor Chiappani, mi fece una domanda personale. Senta, dottor Zambon, ma lei… dove vuole arrivare? La risposta fu netta: Voglio arrivare fino in fondo. Ora tocca alla giustizia, se c’è […] Secondo le stime di un esperto, nella sola prima ondata che causò 35.000 morti, si sarebbero potute evitare 10.000 vittime, praticamente un terzo del totale. Che ne pensa, signor giudice?
L’OMS, nata nel 1948, sede Ginevra, è l’Agenzia dell’ONU specializzata per le questioni sanitarie e 194 Stati Membri del pianeta vi aderiscono con contributi in dollari e franchi svizzeri (CHF).
Di recente, Guerra ha chiesto a Zambon un risarcimento complessivo per danni d'immagine in sede civile di €2,5 M, dovuti agli interventi in tv e con il suo libro.
A luglio l’OMS era stato molto vago su una rogatoria in cui la Procura chiedeva chiarimenti sul ruolo di Guerra e questi svicolò con una memoria difensiva: Fu l’ufficio cinese a volere la modifica al rapporto. E ne uscì pulito.
Tirato in ballo l’ufficio cinese, parliamo della Cina. In un altro libro, L'infinito errore di Fabrizio Gatti nato da un'indagine sulla pandemia durata più di un anno, si racconta come la politica e la forza strategica della Cina abbiano aperto la strada alla diffusione del virus in tutto il mondo.
Rivela una versione che le fonti ufficiali finora hanno celato. Grazie a testimonianze inedite, all'analisi di oltre 10.000 documenti e l'accesso alle banche dell'identità genetica dei virus, l’inchiesta di Gatti ripercorre il cammino del coronavirus dalle grotte infestate di pipistrelli, ai laboratori cinesi dove nuovi agenti patogeni sono stati studiati insiee a Centri di Ricerca americani, australiani e francesi, fino alle responsabilità e errori che hanno portato al disastro mondiale.
Gatti svela gli esperimenti militari segreti, gli insufficienti standard di sicurezza di molti laboratori del regime, le bugie OMS sui legami del virus con le precedenti epidemie di Sars, fino agli scandali che hanno aiutato a fare dell'Italia e di Bergamo la base dell'infezione in Europa, tra ritardi, dolose forniture di inservibili mascherine di Arcuri, ventilatori polmonari, errori nei lockdown e scelte che hanno inchiodato gli operatori sanitari in un impegno eroico.
Allo scoppio dell'epidemia, la Cina fa di tutto per impedire che sia chiamata Sars. Se chiamiamo una malattia con il nome giusto, siamo inchiodati, perché in grado di pensare ai casi precedenti, ritrovare eventuali trattamenti in uso...
Vediamo di fare il contrario, medita Pechino. Pechino o l’OMS? Perché non entrambi? Perché mai risalire a trattamenti precedenti?
Se torniamo al 2003, è grazie al medico Carlo Urbani che proprio l’OMS diede una risposta rapida e efficace alla Sars, nuovo virus e nuova malattia. Ma questa volta l’OMS bara. L'OMS - sottolinea Gatti - ha chiamato la malattia Covid-19 (Corona-Virus-Disease-2019) e ha abolito ogni nesso con l'epidemia controllata del 2003, per non intaccare gli interessi geopolitici e economici della Cina, valutandolo virus nuovo e sconosciuto, pronto a scatenare il panico.
La storia si completa, e Il libro nero del coronavirus di Giuseppe De Lorenzo, parla di una storia tra Shi Zhengli, Direttrice del Centro Malattie Infettive Emergenti che fa capo al WIV (Wuhan International Virology) e George Gao, DG del Centro Cinese per il Controllo e le Prevenzioni delle Malattie.
I due scatenano una guerra scientifica interna, un teatrino pilotato dall’OMS con articoli di altri ricercatori e riescono a togliere il riferimento alla Sars del virus e del nome della malattia. l'OMS la battezza Covid-19, mentre il WIV chiama il virus come si deve, SARS-CoV-2, giusto nome assegnato dal Centro.
Il metodo anti-pandemie del 2003, divenuto il protocollo internazionale per combattere queste malattie, viene ignorato dall’OMS, ora, quando sarebbe stato urgente e necessario.
Strategia vincente: rallentare, ritardare in assenza di protocollo, visto che per un virus ignoto non c’è ancora. E avanti con il panico. Malefatta delle peggiori.
Ad aprile 2020, in piena prima ondata, l’OMS accresce la serie di falsità, con la nota: Non ci sono prove che indossare una mascherina da parte di persone sane in un contesto di comunità più ampio, possa impedire di contrarre virus respiratori, incluso Covid-19… e l’uso di mascherina nella comunità può creare un falso senso di sicurezza, con l’abbandono di altre misure essenziali, come le pratiche di igiene delle mani e il distanziamento sociale.
Dunque, che la mettete a fare? Posizione che scatena le reazioni del mondo scientifico: l’OMS, baraccone che va smontato. A questo si aggiuge l’opera di dissuasione contro l’impiego dei tamponi in maniera massiva, suggerendo di fare i test solo ai sintomatici. Non basta.
E la gravissima incapacità di dare al virus il giusto peso? Solo a marzo 2020 l’OMS suona le trombe, è ufficiale: la malattia costituisce una emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale.
Bugie all’apparenza costruite ad arte per portar acqua al mulino cinese. E molti Paesi da soli si dovuti arrangiare alla bell’e meglio, correndo ai ripari con misure precarie, non con quelle dovute. Incolmabile ritardo di 6 mesi.
Vediamo ora l’organizzazione. Struttura complessa, l’OMS sposta la bellezza di $3 miliardi, più un altro miliardo destinato alla copertura dei costi dei servizi, dei contratti stipulati con esperti e con fornitori di consulenze e di onorari dei ricercatori.
Gran parte dei fondi arriva dai Paesi membri, e copre la metà delle entrate. In testa gli Usa, che fino al 2019 hanno stanziato oltre $400 M per il 2020-2021. Ad aprile 2020, il Presidente Trump annuncia il taglio dei contributi all’OMS, accusata di errori nella gestione della pandemia e di aver insabbiato informazioni sulla diffusione del virus.
Interviene Guterres, Segretario generale dell'ONU: L’America va sostenuta, perché è assolutamente essenziale per gli sforzi del mondo per vincere la guerra contro il Covid-19. A luglio 2020 Trump ufficializza l’uscita dall’OMS in vigore il 6 luglio 2021. Troppo tardi. Joe Biden, annulla la procedura il 20 gennaio 2021, con un ordine esecutivo, uno di quei 67 piazzati sotto il naso dalla Harris, inalienabile ius primae noctis con l’arrivo al potere.
Bill Gates con la sua fondazione è top contributor dell’OMS, con oltre $200 M, la Banca Mondiale si limita a $100 M. La CE, circa $150 M, l’Italia $15 M e CHF16 M, la Cina $57 M e CHF 58 M.
Parlando di dollari, il costo del personale OMS nel bilancio 2019, chiuso in attivo di $89 M, è aumentato di $60 M rispetto al 2018, per nuove assunzioni. E anche lo stipendio del nuovo Direttore Generale, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, da tutti chiamato Tedros, è cresciuto a $251.859 lordi annui. Lo sforzo pandemico va pagato. Il Vice direttore intasca $201.000 e ai
Direttori Regionali Europei, vanno $182.411. E il capitolo rimborsi viaggi? Oltre $200 M, 16% in più dell’anno precedente. Su questo punto esce l'articolo di inquirer.net sull'ultimo viaggio in Guinea della Direttrice Generale: spesa della suite, €900 a notte… Replica fulminea di Margaret Chan, con riduzione di trasferte e blocco business class anche per gli alti dirigenti, su tratte inferiori a 9 ore di volo.
Tedros è stato il più giovane dei candidati. Nato ad Asmara, 54 anni, sposato, laurea in Scienze biologiche, specializzato in immunologia e malattie infettive, studi in Etiopia e GB. Molti incarichi internazionali nella sanità pubblica, Ministro della Sanità dal 2005 al 2012 e poi degli Esteri.
Ho lottato contro la povertà, ha proclamato all’insediamento nel 2017, ho dedicato la mia vita per migliorare la salute di tutti. Votatemi, non perché sono africano, ma per la leadership. Vi ascolterò, mi metterò nei vostri panni. Mi alzerò ogni mattina per fare del mio meglio. Parole.
Rimpiazza Margareth Chan, cinese, 10 anni al potere, agli ordini del Dragone. Non a caso Tedros capita a puntino nel piano investimenti cinesi in Etiopia e Corno d’Africa: forniture militari d’avanguardia, droni militari, addestramento esercito in Cina, $1.3 miliardi anticipati per la mega diga etiope per il controllo idrico verso i Paesi confinanti e per le fonti di petrolio… (v.articoli Nel Futuro https://www.nelfuturo.com/Grande-Diga-Africana-e-guerra-dell-acqua-tra-Egitto-Etiopia-Sudan-1-2 e https://www.nelfuturo.com/Peter-Daszak-e-Wuhan-ultimo-atto-della-farsa-cinese).
Pur contando su una solida dotazione di fondi, l’OMS ha snocciolato una serie di imperdonabili errori che hanno gravato su 8 miliardi di persone. Casuale o voluta, vera e propria insensata sfida all'umanità, affogata nell'incapacità manageriale e condita con menzogne. E Tedros non muove un dito, annaspa, farfuglia e pensa alla sua diga.
E Pechino mente, continua a mentire dall’inizio della pandemia, anche con l’ultimo rapporto del suo Ufficio statistica.
Nel 2020 ha censito 1,411 miliardi di cinesi, ma cela i dati sui decessi, evita il confronto con gli anni precedenti, impedisce il calcolo dei danni causati dal Covid.
Invia solo i dati ufficiali a fine 2020: 93.000 contagi e 4.743 morti. Xi Jinping conterebbe dunque 3 morti/milione di abitanti, contro i 1.436 del Belgio, primo in Europa per mortalità da Covid, con 16,5 morti/milione.
Un po' di cronaca completa la storia del virus, le bravate dell’OMS e di Pechino.
Giugno 2019, l’università di Wuhan viene ispezionata da una commissione speciale del Ministero di Scienze e Tecnologie. Emergono scarse misure di sicurezza nei laboratori, inadeguate attrezzature per studenti e docce chimiche, sterilizzatori ad alta pressione, trattamento acque reflue… usate nel programma di ricerca 2013FY113500 sui coronavirus dei pipistrelli con chiusura di un impianto di depurazione il 9 settembre 2019.
Notizia insabbiata, emersa a settembre 2020. Un anno dopo.
Settembre 2019, segnalata la presenza del nuovo virus a Wuhan e all’ospedale Ai Fen da parte della Primaria del Pronto Soccorso. Silenzio.
Nessuna reazione dalle Autorità Sanitarie cinesi e da OMS.
31 dicembre 2019, Caixin, primario sito cinese, pubblica un’intervista dell’oculista Li Wenliang, arrestato con altri 7 medici perché su WeChat aveva segnalato una grave patologia polmonare che stava circolando a Wuhan; dopo una settimana il medico muore per Covid.
29 febbraio 2020, sempre Caixin comunica che diversi laboratori di analisi in Cina avevano ricevuto fin da dicembre campioni prelevati su malati a Wuhan, ma l’Agenzia della salute della Provincia di Wuhan (Hubei), avrebbe dato l’ordine di distruggerli. Ordine venuto da chi?
Febbraio 2020, nasce Drastic (Decentralized Radical Autonomous Search Team Investigating Covid-19) gruppo autonomo di 30 esperti dedicato alla ricerca delle origini del Covid e fautore dell’ipotesi di laboratorio.
A giugno 2021 diffonde un video girato all’interno del WIV, che mostra ricerche sui pipistrelli, smentendo lo zoologo britannico Peter Daszak che le ha sempre negate. Svela l’esistenza del progetto Defuse, diretto da Daszak con Shi Zhengli, Direttrice del WIV, la virologa soprannominata Bat Woman, specialista di coronavirus nei pipistrelli.
Secondo il Daily Mail e il Daily Telegraph, Daszak nel 2018, per conto di un gruppo composto da Daszak EcoHealth Alliance, il WIV, l’Università della Carolina del Nord (Usa) e Duke NUS (Singapore) , avrebbe richiesto alla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) un finanziamento di $14,5 M per una ricerca mirata alla creazione di un supercoronavirus infettante, da inoculare in pipistrelli e topi geneticamente modificati per studiarne effetti e cure e da effettuare nei laboratori di Wuhan, gli stessi sotto accusa per aver innescato la pandemia.
La settimana scorsa l’autorevole rivista scientifica Lancet ha annunciato di aver smascherato la task force di esperti che dovevano studiare e spiegare super partes l’origine del coronavirus.
Su Daszak, membro alla guida della task force e capo della squadra di esperti OMS, più volte in Cina per raccogliere documenti e prove, Lancet scopre che aveva collaborato con il WIV, dal quale si ipotizza la fuoriuscita del virus.
Colossale conflitto di interessi, menzogne e disprezzo della salute pubblica. Daszak ha spinto la tesi naturale del virus (passaggio animale - uomo), respingendo la teoria di origine dai laboratori di Wuhan, opportunista e doppiogiochista.
In parallelo, altre conferme sono state pubblicate da Drastic e il finanziamento non è mai stato approvato, intanto da tempo erano partiti i primi esperimenti.
Ammesso che tutto ciò non solo sia fattibile, ma sia anche stato pianificato prima e poi attuato con le dovute coperture, resta il fatto che, anche dimostrando nella pandemia la totale responsabilità della Cina e la correità con l’OMS, che effetto avrebbe nel mondo reale? Minimo. Zero, dico io.
(consultazione: mediapart; manuela d'alessandro - fabrice coffrini / afp; il libro nero del coronavirus, g.de lorenzo;l'infinito errore - f. gatti; francesco zambon - il pesce piccolo, il tempo.it; stefano iannaccone, la repubblica; maurizio paganelli, la repubblica; inquirer.net; caterina galloni - blitzquotidiano.it; wikipedia)