Cambia il vento
di Gianni Di Quattro
Gli ultimi avvenimenti elettorali e non solo fanno capire che il populismo sfrenato, l’assalto al potere da parte di gruppi in nome di abbasso tutto e fuori tutti cominciano ad accusare un momento di pausa nel loro sviluppo e in molte parti danno segnali di forte regressione, di ripensamento. In Gran Bretagna sono scomparsi i populisti che non avranno neanche un seggio in Parlamento, avanzano i laburisti di Corbyn grazie al contributo dei giovani che ormai rappresentano una percentuale vicina al 70% del suo elettorato, in Francia trionfa Macron con un esercito di giovani e con il contributo fondamentale dei giovani e i populisti avranno forse 5 seggi in Parlamento, in America le opposizioni si organizzano in continue manifestazioni contro Trump prevalentemente costituiti da giovani e molte donne, malesseri si stanno manifestando in Russia con i giovani in prima fila. Ma i giovani stanno lottando in Turchia, in Venezuela, sono stati determinanti nelle ultime elezioni in Iran, cominciano a manifestare in Israele. In altri termini, stanno tornando in campo sempre più i giovani che evidentemente si sono stufati di assistere ad una politica fatta da chi cerca di conservare e da chi cerca di sostituire ma senza cambiare e lo fa in nome della onestà, politica facile oggi in tutto il mondo pervaso da correnti di corruzione probabilmente insite nell’attuale stato di sviluppo del capitalismo e dell’economia che è diventata, come dicono, circolare, digitale, globale e impregnata di finanza. I giovani hanno probabilmente deciso di scendere in campo e di schierarsi a favore degli europeisti contro gli anti europeisti, perché amano i palcoscenici grandi, i rapporti con gli altri popoli, hanno meno da difendere e più da conquistare, più da conoscere. Naturalmente i giovani stanno privilegiando, e questo è un elemento fondamentale, quelli che sono coerenti nel senso che non cambiano idea ogni giorno, che non promettono quello che è evidente non si può promettere, quelli che lavorano, hanno la cultura per farlo e sanno come fare e promettono di intentarlo. Infine quelli che rischiano la impopolarità per favorire la verità e la lealtà, virtù che i giovani apprezzano in massimo grado.