Denali Rose Grace (USA) - Losers and Friends
Omotransfobia, controcanto benevolo
di Tito Giraudo
Il controcanto al mio amico Torrielli, non lo faccio sui contenuti del suo pezzo, che sostanzialmente condivido, bensì sul soggetto che Davide indica genericamente negli italiani.
Sono convinto che gli italiani sui temi dei diritti civili, soprattutto in questa fase, per dirla in termini aulici: se ne sbattono.
Io invece voglio parlare della politica, in particolar modo della sinistra e cioè il PD, non considerando i grillozzi, per loro dichiarazione, né di destra, né di sinistra.
Il redivivo Letta, succeduto a uno che pensa, dichiarandolo, tutto il male possibile del suo Partito, la prima rivendicazione pubblica che fa in piena pandemia, pensavamo fosse: la mancanza di vaccini, la sanità territoriale? Macché, in cima ai suoi desiderati c’è lo Ius soli. Non basta, quando al concertone del Primo Maggio, un cantante in vena di farsi pubblicità, s’inventa censure mai avvenute e approfitta della giornata dei lavoratori per un comizio contro le destre, in particolare i leghisti, citando le frasi sciagurate pronunciate chissà quando da due Sindaci, senza tenere conto che qualche anno prima diceva cose altrettanto sciagurate, orbene, non ce l’ho con l’uomo tatuato integrale (a quando i diritti per i tatuati?), di cui non conosco una sola canzone ma che mi dicono vanti milioni di fans in rete, che fa il Cincinnato del PD? Sproloquia senza esitazione alcuna contro la censura Rai e le destre omofobe che non vogliono votare quell’altra chicca “de sinistra” che è la legge Zan contro l’omotransfobia (andatevi a cercare il termine sul vocabolario), subito seguito da Conte e Di Maio dimentichi di essere stati pappa e ciccia con Salvini per due anni, non solo, ma di aver nominato loro i vertici presunti censori della Rai.
Un'altra chicca del Lettonzolo è quella di contestare il Salvini di lotta e di governo, sperando esca dalla maggioranza, con l’obbiettivo di fare un governo Ursula con Draghi; come se Draghi rimanesse un solo minuto in un governo totalmente privo delle destre. Ma forse lo stratega sorboniano, di fronte a un ipotetico ritiro di Draghi, e alla non possibilità (fra un po’ siamo al semestre bianco) di andare al voto, pensa in un rilancio dell’ineffabile Conte? Il quale non riesce manco a compattare i Grillini figuriamoci tornare al governo dopo Draghi. Se il buongiorno si vede dal mattino, l’esordio del nuovo segretario mi pare quantomeno lunare.
Il problema, caro Davide, non sono gli Italiani, se non per il modo di cambiare cavallo nel giro di nemmeno una legislatura: tutti per Grillo, tutti per Salvini e ora tutti per Giorgia. Noterete che dal dopo Renzi la bilancia non si è mai spostata a favore del PD, ci sarà un motivo?
Io credo che in questi giorni una forza di sinistra che ha mal digerito il governo Draghi e che ha come obbiettivo di cannibalizzare i 5 Stelle, contando sulla pretesa superiorità intellettuale (ci vuole poco), e sul desiderato che in fondo, ma proprio in fondo, siano “de sinistra”, dovrebbe intervenire sul recovery plan, piuttosto che sulla sanità dove le tesi contro le privatizzazioni sono ben note, oppure dal momento che Draghi sta giustamente per smantellare quel codice degli appalti che porta la firma di Del Rio, tutti zitti? E ancora, di fronte al rilancio del Ponte sullo Stretto, visto un Draghi silente (silenzio assenso?), non hanno nulla da dire?
Cari amici futuristi, ci sono due visioni dell’economia: una liberista e l’altra statalista, entrambe naturalmente legittime; tuttavia sarebbe il caso di dichiararlo, soprattutto in questa fase, che se vogliamo i quattrini europei dovremo fare delle scelte sull’economia, sulla giustizia e sulla sanità e che a tal proposito a sinistra si criticano molto le privatizzazioni ospedaliera e dei servizi ambulatoriali, con l’accusa di aver dirottato risorse verso il privato a scapito del pubblico.
Ora, mi si deve dimostrare che le convenzioni con i privati, pensiamo alle visite specialistiche: costano di più e sono di minor qualità rispetto a quelle stesse fornite dalle ASL? Naturalmente nei costi delle strutture pubbliche occorre mettere tutte le voci dalle manutenzioni agli ammortamenti che i privati si sobbarcano senza fiatare, scopriremo che una visita specialistica costa di più nelle ASL che non in una delle tante strutture private. Se un’operazione di appendice al S. Raffaele, costa di più che alle Molinette è giusto rivedere le tariffe, ma è giusto impedire la lecita concorrenza che fa bene soprattutto per i cittadini? E sulla qualità delle strutture basta entrare in una privata, piuttosto che in un ambulatorio Asl…. Ma anche qui, in nome del socialismo tutto è lecito, purché si abbia il coraggio di dichiararsi socialisti. Questo è solo uno dei tanti esempi che possiamo fare, e per rimanere in tema, li voglio vedere i piddini sulla medicina del territorio, quando dovranno dire ai medici che devono cambiare registro e non fare gli impiegati statali in smart working permanente.
Prossimamente avremo qualche milionata di disoccupati da Covid, la ricetta sarà il reddito di cittadinanza che dopo aver eliminato la povertà eliminerà la disoccupazione? Oppure si griderà contro i contratti a termine, glissando sugli stessi che lo Stato applica al precariato che invece ha di fatto istituzionalizzato?
Conclusione: ce l’ho con il PD perché visti i chiari di luna delle destre, qualche volta sarei tentato di votarli, semplicemente perché sono un po’ meno rozzi di Salvini, mentre la Meloni mi sembra una statalista di destra, quindi peggio che l’andar la notte. Mi sa che continuerò a votare per gli eterni perdenti. Risparmiateci solo le tiritere sui diritti civili che quando la sinistra è al Governo si guarda bene di affrontare.