John D. Benson (Baltimore, Maryland, USA - Contemporary) - The White House
… ‘a campa i dadi …
di Davide Torrielli
Altro giro altra corsa dei detti piemontesi a me tanto cari.
‘a campa i dadi …. Si dice di chi repentinamente perde il controllo ed impazzisce, facendo cose senza senso.
Ecco, credo che possa ben descrivere cosa capita a zio in questi gg dopo che nonno l’ha relegato a forza nella sua cameretta mentre, ricordate, stava finendo la sua bagna cauda tranquillo ….
L’abbiamo lasciato depresso e pregno di risentimento, con intenti di vendetta, con un lenzuolo arrotolato che spuntava dalla finestra …
Bene, dopo l’ultima sfuriata di nonno, zio, non trovando appoggi esterni, decise di tentare la fuga calandosi dalla finestra utilizzando il lenzuolo, Atlanta, certo che sarebbe stato un ottimo strumento per evadere dalla casa nella quale non trovava scappatoie.
Giunto a metà altezza, però, il lenzuolo è andato in pezzi e zio è rovinato a terra facendosi anche abbastanza male. Improperi di tutti i generi e maledizioni varie, mentre cugino Pens, accorso per soccorrere quanto rimaneva, veniva anch’egli insultato a piene mani. Di fronte a tanta follia, cugino si scoccia non poco ed assesta a zio un sonoro quanto liberatorio calcio nelle chiappe che più che far male fisicamente, lascia zio stupito quanto esterrefatto.
Trump ha ormai perso il contatto con la realtà e sempre più somiglia ad un dittatore esautorato da tutto e da tutti, che gioca con un mondo gonfiabile saltellando.
È completamente andato.
Anche uno dei famosissimi stati storici gli ha dato l’ultimo ben servito senza che lui abbia ancora compreso e questo dà il senso alla sua follia ormai clinica. Zio insiste nel dire che lui sarà il 47esimo presidente degli Usa, dimenticando che nella smorfia napoletana, sempreverde e intramontabile, il 47 è il numero del Morto che Parla …. Interessante quanto incredibile leggere nella cabala che il 47 descrive la non accettazione della morte da parte del predestinato: pare proprio lui!
Al di là delle interpretazioni cabalistiche, rimane una situazione incredibile per un paese come gli Stati Uniti che li vede ansimare dietro ad un folle che non si rassegna ad una evidente perdita mettendo a repentaglio le istituzioni democratiche del più grande esempio di democrazia mondiale.
Una fine triste di un mandato pieno di errori, di danni e di interventi ad personam che lasceranno un segno indelebile e che necessiteranno anni per essere riparati a dovere. Poche volte si dà il giusto peso ai danni di carattere sociale che un presidente od una personalità, possano causare, che in taluni casi possono rappresentare dei costi ben superiori a quanto si vede in modo evidente nei semplici conti: danni sociali di modifica del comportamento dei cittadini, dello stile di condotta, dell’esempio dato ai giovani. Noi ne sappiamo qualcosa nel nostro piccolo ed ancora ne portiamo le conseguenze.
Dovremmo, per zio e nonno, essere veramente alla fine della saga che per quanto mi riguarda, qui si conclude con un velo pietoso su quanto ne rimane, con un augurio al popolo americano che abbia saputo comprendere come politica e business non debbano mai essere, troppo, mischiati, pena quanto se ne vede in America ma non solo.
L’augurio è che sappiano riconoscere nei candidati eventuali vene di follia che possano mettere a repentaglio uno dei paesi più importanti del mondo e che sappiano ben scegliere per tutelare oltre che se stessi, anche noi che tanto volontariamente che involontariamente, dipendiamo dalle stelle e dalle strisce.
Così è.
Per ora, speriamo che anche i più ebbri della follia trumpiana, si risveglino e che lo caccino al più presto, dando modo a chi viene, bravo o no, di poter cercare il bandolo della matassa, perché di matassa si tratta e non poco ingarbugliata.
E mentre loro se la sbrigano con un matto da legare, noi ne abbiamo un altro, ben più piccolino, che con due ministre ed un pugno di senatori mongoloidi, sta mettendo a rischio la nostra Italia, invece di pensare a quello che chiama, il bene del paese.
Si apre quindi la nostra saga ...
Te speras.