IN ITALIA E’ DIFFICILE VINCERE
di Giorgio Panattoni
Da: REPUBBLICA
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E POI: GRANDE CALO DI PARTECIPAZIONE.
NESSUNO CHE ABBIA DETTO DUE COSE OVVIE.
1. CHE UN PEZZO DI PARTITO SE NE E’ ANDATO E PRESUMIBILMENTE, PER COERENZA, NON HA VOTATO ALLE PRIMARIE.
2. CHE SI E’ VOTATO IN UNA DOMENICA IN MEZZO AL PONTE DEL PRIMO MAGGIO, CERTO NON FAVOREVOLE AD UNA GRANDE PARTECIPAZIONE.
DETTO QUESTO, E’ VERO CHE OCCORRE UNA RIFLESSIONE SULLA PARTECIPAZIONE, MA DOPO AVER COSTATATO CHE QUASI DUE MILIONI DI PERSONE HANNO VOTATO, UN NUMERO DAVVERO ENORME, VISTE LE CONDIZIONI.
E AFFERMARE CHE LO STRUMENTO DELLE PRIMARIE E’ SUPERATO, E ORMAI POCO SIGNIFICATIVO, PRIMO MI PARE DAVVERO ARRAMPICARSI SUI MURI PER AMORE DI BANDIERA, LA PROPRIA, SECONDO CHE OCCORRA ALMENO INDICARE UNA ALTERNATIVA, POSSIBILMENTE NON QUELLA DELLE POCHE UNITA’ DEL WEB DI GRILLO. SENZA CONSULTAZIONE DECIDE LA SEGRETERIA DEL PARTITO.
MA E’ DAVVERO COSI’ DIFFICILE, PIACCIA O NON PIACCIA, FERMARSI A CONSIDERARE CHE IL 70% IN UNA ELEZIONE E’ UN RISULTATO ENORME E INDISCUTIBILE?
E CHE SE C’ERA BISOGNO DI UN SEGNALE QUESTO E’ ARRIVATO ASSORDANTE, ANCHE PER CHI NON VUOL SENTIRE?
MA PARE CHE ANCHE I COSIDDETTI RIFORMISTI SIANO DIVENTATI SORDI.