Aggiornato al 21/01/2025

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Immagine realizzata con strumenti di Intelligenza Artificiale

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Italiani, Mal educati!

 … a ruota libera

 

di Davide Torrielli

 

Formiconi, ci risiamo!

Italietta da 4 lire.

La recente decisione del governo italiano di annullare le multe comminate a chi non si era vaccinato contro il Covid-19 ha suscitato un acceso dibattito. Se da un lato c’è chi applaude la scelta come un passo verso la pacificazione sociale, dall’altro molti la interpretano come un segnale disastroso per il rispetto delle regole e dell’autorità. Questo episodio pone una domanda fondamentale: come si può educare un popolo alla responsabilità civica se le sanzioni perdono credibilità e le regole sembrano sempre negoziabili?

Le multe, introdotte per garantire l’adesione al piano vaccinale e contenere la pandemia, dovevano essere un segnale chiaro: chi si sottraeva al dovere collettivo avrebbe dovuto affrontare conseguenze. Ora, con un colpo di spugna, si manda un messaggio opposto: chi viola le regole, alla fine, se la cava. Ma qual è il vero motivo di questa scelta? Le motivazioni ufficiali parlano di un gesto distensivo, volto a chiudere un capitolo divisivo della nostra storia recente. Tuttavia, il messaggio percepito sembra essere un altro: l’Italia è un Paese dove le sanzioni sono spesso minacciate, ma raramente applicate fino in fondo.

Non è la prima volta che il nostro Paese si trova di fronte a un dilemma simile. Dalle sanatorie edilizie ai condoni fiscali, la storia italiana è piena di episodi in cui chi non rispetta le regole ottiene una sorta di "perdono". Questo atteggiamento, oltre a minare la fiducia nelle istituzioni, crea un pericoloso precedente: perché rispettare le norme se, con un po’ di pazienza, le conseguenze verranno cancellate? La decisione sul Covid rafforza questa narrativa. Coloro che hanno rispettato l’obbligo vaccinale potrebbero sentirsi traditi, mentre chi ha disobbedito si trova oggi premiato. La coesione sociale non si costruisce certo lasciando impuniti comportamenti che, in un momento di emergenza, hanno messo a rischio la salute pubblica.

Questa vicenda apre scenari preoccupanti per il futuro. Cosa succederà alla prossima crisi? Le persone si sentiranno autorizzate a ignorare le regole, sicure che eventuali sanzioni saranno revocate? E come possiamo sperare di costruire un senso di comunità se il principio del rispetto delle regole è continuamente messo in discussione? Educare un popolo significa costruire un senso di responsabilità collettiva. Le sanzioni, per quanto impopolari, sono uno strumento essenziale per far comprendere che ogni azione ha conseguenze. Se le regole vengono sistematicamente disattese, si finisce per erodere il senso stesso di cittadinanza.

Il governo, con questa decisione, ha forse perso un’occasione importante: quella di ribadire che le regole valgono per tutti e che le scelte individuali, soprattutto in situazioni di emergenza, non possono prevalere sul bene comune. Non è difficile intuire che questa decisione possa avere una matrice elettorale. Annullare le multe permette di guadagnare consensi tra chi, durante la pandemia, si è sentito "costretto" a fare scelte non condivise. Tuttavia, questa mossa rischia di alienare una fetta importante della popolazione, quella che ha rispettato le regole e si aspettava un trattamento equo per tutti.

La cancellazione delle multe ai non vaccinati non è solo una decisione politica: è un simbolo del rapporto tra cittadini e Stato. Un Paese che non fa rispettare le sue regole è un Paese debole, dove il rispetto per l’autorità e il senso di comunità sono messi a rischio. Se il governo vuole davvero pacificare il Paese, deve trovare un equilibrio tra comprensione e fermezza, tra dialogo e rispetto delle norme. Solo così potremo sperare di educare un popolo che si riconosca nelle sue istituzioni e che sia disposto, quando serve, a mettere il bene comune al di sopra dell’interesse individuale.

La solita italietta dei furbi.

Te vaccinas

 

Inserito il:10/12/2024 14:51:43
Ultimo aggiornamento:10/12/2024 20:39:55
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