Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Senol Karakaya (from Istanbul, Turkey) - Euthanasia (2013)

 

Eutanasia della democrazia e della ragione

di Davide Torrielli

 

Qualcuno, qualche tempo fa, laconico con gli occhi persi in una birra media, ebbe a sussurrare che nel nostro paese non faremo mai passi in avanti per due motivi sostanziali, l’ignoranza dilagante e la chiesa di Roma.

Sul momento avevo storto il naso, di fronte ad un semplicismo che sempre non gradisco ritenendo che i problemi, non hanno mai cause univoche ma, nella maggior parte dei casi, ragioni che risultano essere la sommatoria concordante di una serie di motivazioni.

In realtà, a ben vedere, forse il figuro aveva intravisto nella schiuma della sua media, proprio la soluzione della questione, in perfetta sovrapposizione al comportamento zingaro di vedere il futuro nei fondi di caffè.

Quel che di recente è avvenuto in relazione alla bocciatura della proposta Cappato per sottoporre finalmente al giudizio del popolo la questione dell’eutanasia ha dell’incredibile e, aggiungo, dello scandaloso.

Ciò che avviene tutti i giorni, in gran segreto, con il cuore gonfio di dolore e paura, negli ospedali di tutto il paese, non può diventare legale ed occorre proseguire tranquillamente, più o meno, a farlo nel modo che siamo obbligati a fare: dottori compiacenti ricolmi di pietas che di fronte a sofferenze inumane, alzano volontariamente il livello dei farmaci in modo da causare la fine delle sofferenze di un corpo, nella maggior parte delle volte, ridotto ad un insieme di cellule impazzite che da tempo hanno abbandonato l’anima, scintillio della quale invoca la fine di tanta sopraffazione delle regole sull’ovvietà della soluzione.

Questo, lo sappiamo tutti, prosegue ad essere attuato tutti i giorni, ma non si può trasferire ciò che accade, finalmente, dal grigiore dell’illegalità al candore delle regole rispettate: no, non si può perché la chiesa non lo consente ed in Italia, se la chiesa non vuole, non si fa.

Meglio proseguire a far tutto di nascosto, male e senza il sigillo della pietà dell’uomo verso l’uomo, tanto invocata dalle sacre scritture.

Una autentica vergogna, non tanto aver deciso, il che sarebbe stato in un certo senso, anche accettabile, ma che pochi mal illuminati abbiano impedito a cittadini consapevoli di sottoporre al paese la questione, invece di essere semplicisticamente derubricati a pochi e mal eruditi giovinastri in cerca di riforme anarchiche.

Al contrario, qui la medioevale ignoranza del vecchio ha avuto la meglio sulla necessità di fare ed ottenere chiarezza per porre fine ad autentiche torture legalizzate su uomini e donne senza anima, ormai volata via con la benedizione dei porporati.

La speranza è che chi si oppone possa in qualche modo vedere con i propri occhi, se ancora funzioneranno,cosa significa morire due volte imprigionati in un corpo molliccio che non è più se stesso mentre la propria aura è ormai lontana e chiede di potersi riposare, finalmente, in pace.

Proseguiremo a combattere con Marco Cappato fino a che il tempo farà quello che la ragione non riesce a fare e ridurre alla ragione gli ostinati oppositori dall’abito talare.

Forza Marco, loro staccano la spina ai progetti di civiltà e noi la riattacchiamo.

 

Inserito il:22/02/2022 11:49:41
Ultimo aggiornamento:22/02/2022 11:55:48
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