Wingsdomain Art and Photography (San Francisco) - Goodbye My Friend, It’s Hard To Die - Metal print
Gli amici se ne vanno
di Gianni Di Quattro
Ad un certo punto della vita, quando ancora ci si illude di potere progettare, costruire, cercare, amare e giocare, ci si accorge che il salone, quello che è stato ed è il centro degli interessi, delle relazioni in cui ciascuno si è mosso e si muove, si svuota, come diceva una vecchia e bella canzone, e gli amici piano piano, uno alla volta, prima lentamente e poi sempre più velocemente, se ne vanno. E il salone rimane sempre più vuoto.
Semplicemente spariscono, non salutano, i parenti o altri amici comuni ti avvertono che se ne sono andati e hanno lasciato detto che non torneranno. La prima impressione è quasi di rabbia, non si capisce perché abbiano dovuto farlo e poi lucidamente si prende coscienza che hanno semplicemente anticipato il percorso che tutti dobbiamo fare e magari si ragiona sul fatto che hanno fatto bene, menomale che sono andati perché magari li avevamo visti o sapevamo che erano ridotti male e forse soffrivano anche.
In un primo momento il dolore di avere perso un amico è forte, apparentemente si attenua dopo un po’ ma rimane per sempre e salta fuori prepotente ad ogni occasione. E poi subentra lo scoramento perché si ha coscienza della solitudine che sopraggiunge, il senso di rimanere sempre più soli nel grande salone della vita sempre più vuoto. A quel punto si realizza con assoluta certezza che stanno per spegnersi le luci e bisognerà andare via tra non molto, bisognerà seguire gli amici che già sono usciti e lasciare le cose della vita, i ricordi, gli affetti, le speranze, le emozioni che l’ hanno riempita.
Cerco di dire che gli amici sono quelli che guidano la nostra vita, prima riempiendola e quindi rendendola vivace e attiva, coraggiosa e talvolta spericolata, allegra e piena di speranza e poi facendoti capire che la porta del niente è proprio dietro l’angolo quando spariscono lasciando la tristezza nel cuore e il vuoto nella mente. In altri termini, la riempiono e la svuotano dandoti fiducia e compagnia o imbucandoti nella solitudine.
D’altra parte per giudicare la vita che si sta facendo o che si è fatta, come ha detto un grande poeta spagnolo, bisogna contare il numero degli amici che si sono conquistati nel cammino. Questo è il vero successo della vita, non sono le automobili che si posseggono, i beni che si esibiscono, i luoghi che si visitano, il modo di comprare e di avere.
Certo nella vita si incontrano anche amici che deludono, persone che fingono di essere amici per ottenere un favore o semplicemente perché in un certo momento pensano possa essere loro utile. Ma questo è il gioco della vita, ciascuno non deve solo prendere o dare quello che arriva o quello che altri chiedono, ciascuno deve anche scegliere e coltivare. E poi bisogna saper perdonare coloro che millantano, fingono, ne approfittano, perché costoro non potranno mai scalfire la bellezza del sentimento dell’amicizia, un pilastro per costruire una vita bella, consapevole e umanamente ricca.
Infatti, il piacere ad un certo punto di essere consapevoli di avere avuto e di avere tanti amici rappresenta il metro di giudizio della propria umanità e del modo di come si è interpretata la vita, dei valori che si sono scelti, della bellezza che si è cercata. Perché la vera grande bellezza è quella dei sentimenti ancora prima di quella della natura e del mondo circostante, perché dà il senso della vita. E il senso del perché ci siamo.
Non è casuale che i momenti più degradati della storia dell’uomo sono quelli in cui i sentimenti sono considerati degli impedimenti, sono relegati in basso nella scala dei valori, non si cercano e spesso sono interpretati solo strumenti per perseguire il successo. Il successo che per molti è rappresentato dal danaro e dalla posizione.
Infine, l’amicizia è un sentimento eterno perché dura sempre anche dopo la morte. La storia di una amicizia nessuno la può cancellare ed è bellissimo ricordarla, riviverne i momenti più belli nella propria mente e nel proprio cuore.