Pensieri nuovi.
Il tempo è continuo, ma ci hanno abituato a vederlo suddiviso in periodi che si chiamano anni che scandiscono la nostra vita, facilitano la individuazione di ricordi, consentono progetti più determinati, aiutano a capire che tutto ha un principio ed una fine.
E allora quando cambia l’anno noi pensiamo che possono cambiare le speranze, che il destino nascosto negli astri possa offrire altre cose nel bene o nel male, che molte situazioni possono presentarsi con una nuova luce, che si possono conoscere, per il solo fatto che è cambiato l’anno, nuovi sentimenti, nuovi amori, nuove opportunità.
La verità è che noi vogliamo sempre il nuovo ma ne abbiamo allo stesso tempo paura, vogliamo uscire da ambienti e cose che non ci piacciono più, ma speriamo che questo succeda per volere soprannaturale o per uno strano meccanismo astrale.
Il cambio dell’anno spesso procura, consapevolmente o meno, in noi speranze senza che ci sia alcuna giustificazione per coltivarle e per averle. La verità è che solo la voglia di interpretare positivamente la vita, la fantasia e la generosità possono aiutarci a puntare su nuovi obiettivi, a disfarci dei vecchi, a cancellare errori e persone.
È vero comunque che l’inizio di un nuovo anno come l’inizio di qualsiasi cosa è l’occasione, uno stimolo forte per pensieri nuovi, diversi e che sino a quel momento non abbiamo voluto o osato fare.
Pensieri nuovi. Rendersi conto di pensare cose diverse e non tentare di ricacciarle è sintomo non solo di umiltà nei confronti di se stessi, ma anche di voler accettare e sfidare il nuovo, il diverso. Pensieri nuovi che possono riguardare gli schemi di come sino a questo momento si è guardato il mondo e il modo di vivere dentro la società, ma soprattutto le emozioni, i sentimenti, le relazioni con le persone, le cose, la natura e il mistero dopo la fine.
Certo i sentimenti sono cambiati rispetto al passato per come nascono, come si manifestano, quanto durano e non si può pensare di coltivarli come una volta. Alle nuove generazioni fa sorridere quando si raccontano gli amori e le amicizie di una volta, non riescono a comprendere su come potevano resistere alle evoluzioni e non possono capire i legami che servivano alle persone per affrontare il mondo. Oggi le nuove generazioni lo fanno con la tecnologia e con tante persone perché hanno bisogno di cambiare, di provare, di coinvolgere.
Il cambiamento che prima e ancora oggi si vede con paura da parte di molti, con preoccupazione da parte di tutti, nel futuro sarà visto come una necessità e l’assenza di cambiamento sarà la vera paura, spaventerà molto di più di quanto oggi succede per il contrario.
Comunque al cambiare dell’anno, pensare di fare cose nuove, di progettare, di cambiare parte della propria vita, sostituire persone con le quali si ha l’abitudine di compartire emozioni, dà una carica, alimenta la voglia di vivere, spinge al rinnovamento, consente di riprendere vecchie sfide come fossero nuove e di cancellare il tempo che passa, quasi fosse un antidoto naturale.
Una raccomandazione tuttavia troviamo nel bugiardino del nuovo anno: quella di non caricarlo di soverchie aspettative perché la delusione potrebbe essere poi cocente e condizionante per tutto il nostro futuro. Quindi, sognare, pensare, costruire, avviare, osare va benissimo ma con leggerezza e nonchalance!