Edward Lamson Henry (Charleston, USA, 1841 - Ellenville, 1919) - A Country School
A proposito di scuola
di Giorgio Panattoni
Leggo e sento tutti i giorni di fatti e di comportamenti devianti e delittuosi, sovente senza motivo o con cause difficili da comprendere e ancor più da giustificare.
Quasi sempre si dice che ormai la famiglia non esercita più il suo ruolo educatore o per lo meno di filtro rispetto a comportamenti tanto devianti e che occorre ripartire dai giovani, cioè dalla scuola.
Sorge spontanea una domanda: ma la scuola si occupa di questi problemi? Si è attrezzata per far fronte a un ruolo così importante? Ovviamente la mia risposta è no. Come in moltissimi altri casi alle denunce non fa seguito alcuna azione.
Vediamo qualche argomento sul quale sarebbe necessario concentrare l'attenzione e formulare proposte operative relative a interventi formali. Cioè, mettendo a calendario scolastico nuove materie, con ore specifiche di "insegnamento".
In altri termini, formare giovani magari meno colti di storia greco romana ma più esposti alle drammatiche problematiche dei nostri giorni. E, se serve, facendo intervenire qualche esperto, almeno per formare i formatori (quanto ce ne è bisogno) e per tracciare le linee dei libri di testo.
Io sono convinto che non basti consegnarci alla buona volontà di qualche insegnante, che per fortuna c’è, ma che occorra una riforma strutturale del piano di studi.
1. LA VIOLENZA NELLA SOCIETÀ. Difficile non pensare alla opportunità di intrattenere i giovani su temi quali il bullismo, la violenza sulle donne, la violenza organizzata, le gang, la violenza verso i diversi. Naturalmente occorre, come sempre, definire un programma, risalire alle cause, far capire i meccanismi, le manifestazioni, le conseguenze, e poi, essendo una materia di studio, prevedere, come per tutte le altre materie, interrogazioni ed esami.
2. LA SOCIETÀ MULTIRAZZIALE. Inutile pensare che questa non sia una realtà diffusa di tutti i giorni ed esorcizzare il problema, da un lato promettendo assistenza e integrazione, dall'altro ricorrendo a slogan del tipo fuori tutti. Materia di enorme interesse, perché solo capendo la radice dei problemi si può pensare a qualche soluzione per il futuro. Per esempio chiarendo le responsabilità dei paesi ricchi verso quelli poveri e sfruttati, da fuori e da dentro, le grandi tensioni degli estremismi religiosi, gli esodi e le fughe e chi li organizza e perché. E poi che si fa, perché le scuole sono molto più avanti della società, lì i giovani sono già mescolati, spesso senza problemi acuti.
3. LE MAFIE DI TUTTI I TIPI E LA CORRUZIONE. Anche in questo caso non lasciare a Gomorra l'esclusiva della comunicazione, e al dilagare della TV violenta in tutte le sue declinazioni, ma cercare di capire e di spiegare fenomeni complessi e tanto radicati. E parlare delle conseguenze non solo sociali, ma anche di quelle economiche, con le enormi distorsioni che questi fenomeni provocano.
Ci sarebbero naturalmente altri temi importanti, ma non si può mettere tutto insieme in una volta sola.
Una materia a me però sembra essenziale, anche come conseguenza di quelle sopra esposte.
LA EDUCAZIONE SOCIALE. Come si fa e come si deve vivere una comunità ormai così complessa, diritti di libertà e doveri di convivenza, regole indispensabili e abitudini spontanee, comportamenti individuali e di gruppo, giovani e i tanti anziani che diventano sempre di più, tradizioni e modernità e innovazione.
Utopia? Rinunciamo prima di valutare e di discutere? Continuiamo a dire che si dovrebbe e non si fa? Pensiamo che la mitologia greca insegni molto di più? (Con tanto rispetto). C'è spazio per cambiare e migliorare?
Magari tra qualche anno, se si cambia, escono dalla scuola giovani più educati a vivere meglio il nostro tempo.
Io, vecchio, un po' di speranza l'ho persa. Ma non la voglia di provare.