Mladen Karan (Velika Zuljevica, Repubblica Serba ,1951) - Trees of silence
Ahmad Al-Tayyib, perché non favelli?
di Davide Torrielli
Il frutto della pace è appeso all'albero del silenzio.
Quello che chiameremo per semplicità Ahmad onde evitare di ingarbugliare le dita ogni qualvolta lo si desidera scrivere, è in realtà a quanto mi dicono gli amici musulmani, la massima espressione mondiale dei sunniti, una specie di icona che qualcuno stenta addirittura a nominare.
Ricordiamo che i sunniti rappresentano il 90% dei musulmani mondiali e che per tramite delle 4 scuole di interpretazione controllano l’ortodossia islamica in modo saldo. Gli sciti sono degli scolaretti a confronto e si concentrano prevalentemente in Iran il che è tutto dire.
Egli è attualmente l’Imam di Al Azhar e identificato con il pastore del gregge islamico mondiale.
Tra le altre cose ha da poco concesso, così si legge, un incontro con il nostro Papa Bergoglio e qui nasce la prima modesta osservazione da formicone laico e scarsamente cattolico: perché concedere? A quanto ne so i cristiani non sono quanto i musulmani o forse di più? Esiste una ragione per la quale Papoz tanghero deve andare a Canossa?
Se esiste, ma non lo dicono, allora tutto ok altrimenti la concessione di cui si è parlato va cambiata in un incontro di reciproco piacere ed alla prossima, amico vieni tu a San Pietro e se famo na spaghettata dopo che mi sono ciucciato il kus kus tuo. Un giro in papamobile e qualche selfie sono assicurati. In piemontese: an poc a prun a caval ‘dlasu, anche se qui ci sta bene il cammello.
Io sono un estimatore profondo dei musulmani!
Ho viaggiato veramente tanto nei paesi che hanno il più alto contenuto islamico del mondo ed ho potuto apprezzare quanto i credenti siano compatti, coesi, solidali ed uniti tra loro nel dare e ricevere mutua assistenza, preferenza e soccorso.
Ho mangiato con loro, nello stesso piatto cercando di identificare una mia area di pollo e patate al fine di evitare la commistione batterica di 20 mani, ma niente, il vicino spaccapalle doveva per forza inserire i suoi polpastrelli nella mia isola felice: sembra che lo facciano apposta, a casa loro non ce la fanno a stare. Ma mi chiedo, non puoi mangiarti il tuo pollo e non il mio?
Loro hanno interpretato correttamente i dettami della religione in generale pensandola come ad un vero team, unito nell’affrontare la vita come in un mondo unico, fatto di succursali disponibili ovunque nel darsi reciproca assistenza alla bisogna. Specialmente i sunniti sono particolari nel riconoscere come vero fratello in tutto il mondo chi è sunnita come lui e dargli assistenza ed aiuto se necessita. Una sorta di misericordia universale. Diciamo che se avessero da assegnare una casa popolare dovendo scegliere, non esisterebbe punteggio IACP.
Il primo fatto sul quale riflettere è come cambia questo atteggiamento di fraterna disponibilità verso chi non appartiene allo stesso credo. Non generalizziamo, ma percepisco dalla mia esperienza personale che qualche problemino c’è. Ecco, qui l’enorme slancio fraterno di coesione lascia vedere qualche incrinatura.
Se poi parliamo di donne, viene da ridere per non piangere. Ricordo un viaggio a Teheran di qualche anno fa fatto con Daniele il mio fratellino ormai oggi 40enne pieno di grane anche lui. Eravamo seduti a cercare di mangiare qualcosa e sentivamo provenire un chiacchiericcio italiano da sotto una montagna di teli che assomigliavano nella forma a due persone.
Per tagliare corto, erano due mogli di due ingegneri Ansaldo che ansimavano dal caldo sotto il barracano che lasciava fuori gli occhi. Ma che vita è quella? Ed il rispetto verso le donne?
Sospendiamo la riflessione e torniamo ad Ahmad che dovrebbe significare “Rendere Grazia”, come conferma anche il mio amico parcheggiatore carrellista della Coop che gestisce da anni, di fianco ai Vigili Urbani di Avigliana la gestione, coordinamento e supervisione delle attività logistiche e trasporti merci delle aree commerciali attribuite al complesso Le Torri: lui è a tutti gli effetti il “Logistic’s Planning development Manager and Transportation coordinator”.
Sposta carrrelli e scoccia la gente, guadagna 50 euro al giorno che non sono male e non paga le tasse.
Lavora all’aria aperta, sorride perché gli sorridono, non ha capi, respira bene, ogni tanto si fuma la sigaretta e, né sindacati, né confindustria: se sta male è adeguatamente assistito dai nostri ospedali anche se non paga una cippa. Aggiungo anche che cucca pure e ogni tanto qualche sfizio se lo toglie con qualche signora annoiata moglie di stressati impiegati intenti a sudare via il 70% in tasse per, inoltre, pagare a lui i servizi che lui, non paga. Un bel giro. I vigili che fanno? Boh! Forse pregano e non hanno tempo.
Tra le tante cose che mi ha detto, riferisce e suggerisce di programmare la nostra attività di vita altrove con un orizzonte temporale di 30/40 anni. Ride e dice di non preoccuparsi, “che tu sei già da Allah a quel momento”.
Beh a parte il fatto che porta sfiga, fa riflettere ed anche qui lascio il giudizio sospeso a queste pesantissime parole delle quali però qualche segnetto si vede. Per non sbagliare l’ho detto ai miei figli di 18 e 13 anni. Federico mi ha detto che tanto lui va in Canada. Alessia per ora non ci pensa, dice che sta con noi.
Oriana, Oriana dove sei? Veniamo ora all’interrogativo, formiconi sbatacchiati: perché Ahmad non parla?
È muto? Ha la 104? Autistico?
Uno dei detti più famosi degli arabi è:
Il frutto della pace è appeso all'albero del silenzio.
Sarà per quello?
Premesso che si tratta di una religione fortemente piramidale nella quale il capo detta veramente legge e mena bastonate, perché l’amico Ahmad non prende il microfonone e, con tono pausiniano, inizia in arabo classico a richiamare gli adepti alla fratellanza sì, ma universale senza distinzioni? Perché Ahmad non lancia la campagna “Abbraccia un cristiano, Allah ti benedice!”?
O anche solo, perché non scomunica i terroristi pubblicamente dicendo che non sono sunniti, non sono musulmani, non sono uomini e neanche degni di essere chiamati maiali?
Non lo fa e se ne sta tranquillo con la fronte segnata a pregare Maometto senza condannare chi deve essere condannato e fare quindi la sua parte.
Il silenzio è complice.
Il frutto della pace è appeso all'albero del silenzio.
Allontano il pensiero di connivenza con forza ma avrei la necessità di essere aiutato veramente nel comprendere la sua riservatezza: che sia timidezza?
Bene, concludo con l’invito all’amico Ahmad di rispettare quanto contiene il suo nome e che venga a rendere grazia al Vaticano e che si esprima a reti unificate in modo chiaro richiamando tutti gli imam del mondo a fare lo stesso.
In assenza, rimango con il forte dubbio e quando ho tempo proseguo a leggere il corano, mamma mia.
Forse 30 o 40 sono troppi o forse la traduzione non rende correttamente il pensiero originale del testo, o forse sono io che non posseggo gli strumenti culturali per capire.
Vabbeh, in Canada non credo si stia male ammesso e non concesso che sia il posto giusto.
Su Marte come si sta? A me il kus kus non piace così come il kebab.
Sciocram.