Aggiornato al 16/04/2025

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Immagine realizzata con strumenti di Intelligenza Artificiale

 Clicca qui per ascoltare

 

La comunità LGBTQIA+

di Vincenzo Rampolla

 

C’è chi reagisce e disapprova la fiumana di generi sessuali sbandierati oggi, c’è il curioso che vuol saperne di più e c’è chi se ne frega. Come sempre non mancano detrattori, tifosi, confusi e indecisi.

Il termine LGBT, è un adattamento dell'acronimo LGB, usato per indicare la comunità molto eterogenea di persone non eterosessuali (non orientate all’altro sesso o cisgender, cis - stessa parte)

a fine anni '80, nelle comunità Usa, quando molti lamentavano che il termine omosessuale (chi si rivolge al medesimo stesso) o comunità gay non rappresentassero in modo adeguato una larga fetta delle persone incluse. Le persone cisgender si identificano con il proprio sesso biologico, con cui si sentono a proprio agio, perché questo coincide con la loro identità di genere. Diversamente, le persone transgender, non si identificano con il sesso biologico assegnato alla nascita.

L'espressione di genere si riferisce al modo in cui una persona svela e mostra il proprio genere attraverso comportamenti, abbigliamento, stile, acconciature, gesti, linguaggio del corpo e altri segni esterni. Va detto che non esiste un modo giusto o appropriato di esprimere il proprio genere; alcuni possono farlo in armonia con gli stereotipi e le norme di genere tradizionali, altri lo manifestano in una forma personale o decidono di non conformarsi ai tradizionali standard sociali o di reinterpretarli liberamente.

L’espressione di genere non è necessariamente correlata all'identità di genere o al sesso assegnato alla nascita. Si tratta di una scelta libera e personale. Inoltre, può cambiare nel corso della vita, evolvendosi insieme a mutazioni individuali, nuovi gusti o stili da adottare, incluse scoperte personali riguardo alla propria identità. L'orientamento sessuale è piuttosto una specifica tendenza a provare attrazione sessuale e emotiva verso le altre persone. Tra i termini utilizzati per riferirsi ai vari orientamenti sessuali vi sono eterosessuale, omosessuale, bisessuale, pansessuale, asessuale e moltissimi altri. È un concetto indipendente dall'identità di genere o dall'espressione di genere di una persona e non è necessariamente determinato dagli altri aspetti della sua identità.

L'acronimo è diventato un'autodesignazione convenzionale ed è stato adottato dalla maggior parte dei centri sociali e media basati su orientamento sessuale e identità di genere. Identificare più o meno apertamente un membro della comunità dipende ovviamente dalla scelta di vivere in un ambiente discriminatorio o dai requisiti dei diritti LGBT acquisiti dall’ambiente stesso.
Negli anni la sigla si è ampliata in LGBTQIA+  e oggi rappresenta una grande comunità, composta inizialmente da sole 4 lettere; via via l’acronimo LGBT è diventato famoso, dilatandosi nel corso degli anni a 8 lettere e simboli, sempre più inclusivo e aperto ad accogliere un crescente numero di minoranze identitarie. Spesso sottovalutata, questa trasformazione rapida e indovinata raffigura un importante passo nella società odierna, l’acronimo essendo spesso usato in modo improprio e approssimato, a volte totalmente errato. La sigla racchiude in realtà una storia di grandi dibattiti e 30 anni di lotte per i diritti civili. Nasce la curiosità di scomporla e svelare il suo esatto significato.

LGBT.  Negli anni, LGBT, sigla ridotta di 4 lettere, rappresenta una vastissima comunità di individui, nuovi membri di una variante estesa di 8 lettere: LGBTQIA+. Le prime lettere indicano di solito persone non attratte unicamente da quelle dell’altro sesso (eterosessuali) o persone non cisgender, che non si identificano con il proprio sesso biologico. Include dunque:

Lesbiche: donne che provano attrazione verso le donne;

Gay: uomini che provano attrazione verso gli uomini;

Bisessuali: persone che provano attrazione verso gli uomini e verso le donne;

Transgender ((trans al di là, dall’altro lato): persone che si identificano con un genere non coerente con il sesso di nascita.

In pratica, con accesi dibattiti sull’argomento, la sigla ridotta è presto accettata come unica, nonostante abbia ampliato le lettere, incorporando le iniziali di nuove classi di adepti.

LGBTQIA+. La lettera “Q” di queer (eccentrico) si è aggiunta alla sigla LGBT nel 1996. Il termine generico è stato usato a lungo con connotazione dispregiativa per indicare coloro che non si identificavano con le tradizionali suddivisioni binarie sull’identità di genere e orientamento sessuale. In seguito il termine fu rivendicato dalla comunità stessa e da studi approfonditi. Oggi queer rappresenta tutte le persone che non si riconoscono nelle definizioni tradizionali usate per gli orientamenti sessuali e per le identità di genere e che vogliono rimetterli in discussione anche dal punto di vista politico. Queer è quindi usato per dissentire dalla convinzione che l’orientamento eterosessuale sia l’unico legittimo e che il genere maschile e femminile siano gli unici ad esistere.

Le persone queer costituiscono un gruppo di minoranza e credono fortemente che le identità e i gusti sessuali siano fluidi e che sia difficile identificare e inquadrare le persone in una categoria specifica di identità o orientamento sessuale. Queer è una sorta di termine-parafulmine che tende a essere non-specifico ed accogliere coloro che non vogliono avere vincoli di genere. Non mancano quelli che, numerosi, non specificano a quale lettera di LGBTQIA+ appartengano. Per taluni la Q dovrebbe in realtà stare per questioning, e indicare che non sono ancora del tutto sicuri del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere.

La lettera “I”, racchiude le persone intersessuali, cioè tutte quelle che hanno caratteristiche sessuali diverse da quelle che sono considerate solitamente maschili o femminili, sia a livello di cromosomi che di ormoni, apparati genitali e altro. Nella donna e nell’uomo la maggior parte delle cellule ha 23 coppie di cromosomi e tra queste una sola è diversa: le femmine hanno 2 cromosomi X, i maschi hanno invece 1 cromosoma X e 1 cromosoma Y. La categoria “I” è tra le più ampie e policrome e comprende diversi casi, tra cui i più diffusi:

  • Persone con la sindrome di Turner, cioè con 1 solo cromosoma sessuale X presente e/o funzionante;
  • Persone con la sindrome di Klinefelter, che hanno cioè più di 2 cromosomi sessuali;
  • Persone con la sindrome di Morris, che esternamente sembrano donne, ma che hanno cromosomi sessuali maschili XY;
  • Persone che hanno ghiandole sessuali costituite sia di tessuto ovarico che testicolare, condizione definita in passato ermafroditismo, oggi chiamata clinicamente ovotestis.

La lettera “A”, racchiude le persone asessuali, cioè quelle che non provano attrazione sessuale verso alcun genere. In poche parole le persone di questa categoria non provano interesse o desiderio di avere rapporti sessuali. Esistono diversi tipi di asessualità, a seconda del rapporto che le persone asessuali hanno con il sentimento e il sesso. Alcune possono volere una relazione stabile, altre non volerne alcuna. Allo stesso modo, una persona asessuale può essere totalmente disinteressata e addirittura disgustata dall’idea del sesso, o contrariamente farlo con piacere con la persona che ha scelto. Anche gli asessuali possono trarre piacere dall’atto sessuale, tuttavia è probabile che non saranno loro a fare il primo passo.

Secondo il dibattito ancora in corso, alcuni membri della comunità interpretano la lettera A come ally, cioè alleato, includendo persone eterosessuali e cisgender che promuovono attivamente i diritti del resto della comunità.

Chi sono i membri “+” della comunità LGBTQIA+?

Che sta a significare, in conclusione, il “+” alla fine dell’acronimo LGBTQIA+? Il + include tutte le altre possibili identità di genere e orientamenti sessuali tra cui: poliamorosi, demisessuali, agender, genderfluid, pansessuali, ecc. Identità e orientamenti che continuano a crescere man mano che le riflessioni sul sesso e sul genere proseguono e includono nuovi profili.

Se dalla fine degli anni ’80 l’acronimo LGBT è stato usato per riferirsi alla cosiddetta comunità gay, nel corso degli anni questa sigla è tuttavia andata allungandosi fino ad includere oggi una vastissima comunità di persone che non si riconoscono negli orientamenti sessuali e nelle identità di genere considerate più tradizionali. Il + finale rappresenta le ulteriori specificità di genere di questa comunità, più precisamente gli orientamenti sessuali non appartenenti alla sfera eterosessuale e identità di genere non binario non inclusi nella sigla.

Il dibattito riguardante la sigla è molto acceso. Molti non vi si riconoscono appieno e vorrebbero aggiungere altre lettere per rappresentare e includere altri orientamenti sessuali. Nonostante ciò il termine, a partire dagli anni 2000 è stato un utile strumento concettuale per cambiare radicalmente e espandere i paradigmi dell’identità sessuale, portando il tema oltre la linea della teoria della sessualità. La sigla quindi non ha lo scopo univoco di creare un’unica comunità chiusa che includa tutti coloro che non si sentono rappresentati dalla tradizionale divisione di genere. Incoraggia una sorta di apertura interna dando vita a una comunità in evoluzione e pluralistica. Pur restando divisa su molti obiettivi, è unita nel fine primario e capitale: la lotta per l’uguaglianza e la parità dei diritti.

Il label LGBTQIA+.  Ovviamente, questa qualifica o denominazione, non è obbligatoria. Ci sono persone che non sentono alcun bisogno di usarla, altre invece la trovano utile per un esame personale di autoanalisi e altre ancora per descriversi in un modo, pur comportandosi in un altro. Ciò che è maggiormente professato dalla cultura LGBTQIA+ e ciò che è scaturito dagli studi e dai lunghi dibattiti sull’identità e sulla sessualità, è il fatto che vi sia uno spettro molto ampio per cui non sia possibile classificare o categorizzare tutti tramite una semplice etichetta. Al di là del significato della sigla LGBTQIA+ è essenziale cogliere il messaggio: l’acronimo ridotto è parlante, in modo chiaro dice che la diversità è del tutto normale, non va stigmatizzata o discriminata e tutti coloro che non si sentono di appartenere ad una società eteronormativa possono contare su una comunità inclusiva. Aperta a tutti.

 

Inserito il:13/04/2025 10:40:44
Ultimo aggiornamento:13/04/2025 12:04:27
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445