Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Giorgione (Castelfranco Veneto, 1478 - Venezia, 1510) - Le tre età dell’uomo

 

Cariatidi, vi spostate da davanti?

di Davide Torrielli

 

Ci siamo accorti di un mondo che turbina veloce, cambia rapido, alla velocità della luce. Per stare dietro a questo ritmo, come diceva un famoso cantante, ci vuole un fisico bestiale ed aggiungo io, anche dei neuroni proiettati in avanti e diversi dai nostri.

Sembra ormai un secolo fa, ma ricordo perfettamente che nel 1990 ero quasi alla fine del mio corso di laurea quando qualche professore avanti ci obbligava a sedere davanti ad una tastiera enorme collegata da una matassa di cavi che trasmettevano ad un cassone grossolano ed un tv si accendeva facendo comparire sullo schermo la famosa scritta “C:\”  lampeggiante. Di lì il Fortran 77 poi il C …. Preistoria, ma parliamo poi di 30 anni fa!

Bene, amici, se oggi un 50enne come me non può definirsi vecchio, occorre invece considerare che ai tempi che viviamo, un 50enne è molto più vecchio di un 50enne degli anni ’60 in merito alla tecnologia.

Il mondo si è ribaltato ed i mutamenti sociali che ne sono derivati sono troppo consistenti per permettere alla lentezza di consentire di essere solo un aspetto fastidioso ma tollerabile.

Qualcuno ricorda l’uso del telex? Io sì, nel 1993 in azienda ancora c’era ed ogni tanto trasmetteva!

Bene, ragazzi, il fisico migliora grazie ai progressi del far vivere di più ma la testa deve essere troppo rapida per stare al passo. Di qui l’esigenza di mettere in prima linea chi la testa rapida ce l’ha davvero, i ragazzi! Quelli sono il nostro futuro, la nostra forza da far scendere in campo, il nostro braccio armato.

Ricordo molto bene che quando visitavo il Giappone, in azienda quasi sempre chi parlava era molto giovane, quasi inadatto all’apparenza, ma sempre in compagnia di un senior che presenziava alle presentazioni e con la loro storica mimica, non vi era poi molto da dire se qualcosa veniva detto in modo errato dallo sbarbato di turno. Giovane veloce, guidato dall’esperienza da lontano: mi fu spiegato per bene che questo è uno degli aspetti vincenti del loro successo.

E non solo: basti guardare l’età dei piloti militari americani in confronto ai nostri. Tutto chiaro. Riflessi, prontezza, cose che servono in aria: a terra a fare strategia invece l’esperienza con la matita in mano.

Al contrario, per tanti anni ho frequentato il servizio volontari del 118 sulle ambulanze notturne dove se ne vedono di cotte e di crude: il nostro centro come tanti altri, era presenziato dal medico di guardia: sempre trovato medici troppo giovani, inesperti nelle emergenze, a volte appena laureati laddove invece un mio caro amico medico americano mi racconta che da loro mettono quelli con più esperienza: non hanno bisogno di dormire molto, ne hanno viste tante e sanno pescare nel proprio bagaglio il caso corretto.

In sintesi, forse in Italia non abbiamo ancora capito dove serva l’esperienza e dove la velocità e la prontezza così come la fantasia e le nuove idee dei giovani.

In politica ad esempio, possibile che non si possa dare in mano a qualche trentenne come si deve la questione? Ovviamente affiancato, ma non ostacolato e istruito.

Siamo guidati da vecchi, con un sistema vecchio: laureati pochi, nessuna conoscenza delle lingue, delle tecnologie: ma dove pensiamo di andare se non ci spostiamo da davanti e continuiamo a mettere ai posti di comando degli ottantenni?

Ma quando erano giovani, non c’era neanche la televisione.

Se tentano di parlare inglese, cosa ormai imprescindibile, c’è solo da ridere per non piangere.

Come possono guidarci, stabilire strategie di lunga durata che prevedono scontri titanici sul web se neanche sanno cos’è?

Un appello, nonni potete spostarvi un attimo e dare una mano dove serve davvero? Suggerire e non comandare, consigliare e non disporre.

E questo non deve significare che viviamo in un mondo nel quale l’età avanzata è un problema: affatto. Occorre solo ristabilire i giusti equilibri in funzione del mondo che, che ci piaccia o meno, non è più lo stesso e o facciamo così o siamo destinati all’oblio.

 

Inserito il:27/05/2017 16:08:05
Ultimo aggiornamento:27/05/2017 16:11:37
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