Somaiya Behroozian (Iran, ? – Afghanistan) – Violence against Women
Vuoi provare?
di Davide Torrielli
Pare che la reazione sia stata di sconcerto, di raccapriccio intriso del solito perbenismo che tanto fa da ostacolo al nostro lento e difficoltoso divenire una nazione civile.
L’hanno chiamato codice rosso, nome che spero abbiano mutuato dal sangue misto a sperma che viene lasciato come ricordo e non dal colore simbolo dell’erotismo che nulla ha a che fare con una violenza sessuale, che, se perpetrata a danno di un bambino, è certamente il peggiore dei crimini immaginabili, se su un adulto, il secondo di certo.
I personaggi che si macchiano di questi crimini possono essere di due tipi. Malati o pervertiti.
Difficile distinguerli al fine del danno che lasciano, ma in ogni caso che fare al colpevole?
Il primo va curato, poverino, ha una patologia che non gli consente di dominare i suoi istinti primordiali e le sue pulsioni sessuali, non ci riesce … il secondo invece va semplicemente incarcerato.
Sulla distinzione tra le due categorie si sono evaporati fiumi di inchiostro e tanti esperti si sono espressi ma, nel frattempo, le vittime continuano ad essere tali, se non si prova a volte a trasformarle in carnefici indicandone comportamenti suppostamente stimolanti e colpevoli.
Esiste poi una considerazione statistica importante: pare che il 70/75% dei violentatori lo faccia più di una volta e reiteri il reato … non esiste altra categoria simile sotto questo aspetto se non il semplice furto, di gran lunga meno importante o grave che dir si voglia.
Bene, ed allora vediamo cosa capiterebbe alle due categorie che facciamo fatica a distinguere nella loro evoluzione legata alla sanzione da comminare nel caso di ipotesi di applicazione della famosa e discussa castrazione chimica, un autentico segno di completa civiltà.
Nel primo caso, il malato, per così dire, potrà essere curato meglio, eliminando le pulsioni così per lui deleterie e concentrarsi sulle vere patologie che lo affliggono, dissociazione, schizofrenia, bipolarismo e egocentrismo.
Nel secondo caso, ancora meglio, fatta la CC, il criminale può tranquillamente e serenamente dedicarsi al gardening: è come se avessimo tolto la pistola al rapinatore, l’auto all’omicida stradale, la droga al drogato, l’alcool all’ubriaco.
Non comprendo cosa sia contrario ad un atto di civiltà come questo: costa poco, è immediato, fa bene al soggetto ed alla società ed è, soprattutto, risolutore.
Infatti, guarda caso, è uno strumento utilizzato nei paesi considerati più avanzati: due pillole, un bicchiere d’acqua e avremo davanti un agnello ed una nuova persona che allora, adesso, possiamo davvero reinserire, dando finalmente il giusto riconoscimento al ruolo di recupero della detenzione.
No, troppo facile.
La Grillo, ministro della Salute grillina, è contraria in quanto … lederebbe l’integrità psicofisica della persona … niente male come stronzata da parte di un ministro. Complimenti.
Se non immaginassi quanto deve essere orrendo un crimine del genere mi verrebbe da suggerirle … “vuoi provare?”, ma no, pare essere un qualcosa che non è immaginabile e quindi non lo auguriamo neanche a lei.
Le auguriamo invece di parlare con le tante donne vittima, con i bambini oggetto di questo indefinibile comportamento al quale occorre porre un rimedio, civile, immediato ed efficace.
La castrazione chimica, sì, subito.