Amy Shackleton ( Bowmanville, ON, Canada,1986 - ) – Overflow
Parole simbolo: overflow
di Gianni Di Quattro
Se si dovessero scegliere alcune parole, chiuderle in un cofanetto e metterlo in luogo sicuro per tramandare ai posteri alcuni simboli della civiltà che stiamo vivendo, certamente overflow ne farebbe, a pieno titolo, parte. Nella nostra lingua si potrebbe dire superamento o straripamento, ma detto in inglese ha un senso più globale, internazionale e poi fa parte della terminologia della tecnologia, che oggi domina la società e ne condiziona sempre più il futuro.
L’overflow è la vera caratteristica del momento sociale che viviamo, in cui tutto è al di fuori o al di sopra delle righe. Nel modo di vestire sempre più aggressivo e sotto certi aspetti sempre più primitivo eppure considerato sempre più importante (la moda), in generale nella trasformazione culturale e sociale del cittadino in consumatore (la profezia di Pasolini). In questo ruolo è spinto a comprare di più, a usare di più, ad avere più cose, a desiderare tutto il possibile e tutta la società è impostata per eccitare il cittadino, per convincerlo, per accompagnarlo, per facilitarlo, per abbandonarlo quando una volta sfruttato è diventato un miserabile senza alcuna utilità per il futuro, nel senso che ha esaurito tutto quello che poteva dare.
Infatti, tra i sentimenti che si diffondono, la mancanza di rispetto da una parte e il cinismo dall’altra, e che poi sono due facce della stessa medaglia, sono gli elementi che maggiormente spiccano e ci dicono quale strada stiamo percorrendo.
Ma tutto straripa oggi. La tecnologia arriva a forme di esasperate esagerazioni e di inutilità incredibili, finalizzate esclusivamente al profitto di pochi produttori mondiali, soprattutto senza tener conto della capacità della popolazione di adeguarsi e di usarla proficuamente ed avendo come effetto indiretto una standardizzazione dei comportamenti con relativa perdita di autonomia e di fantasia, caratteristiche nel passato della evoluzione dell’uomo. Un esempio volgare è la obsolescenza programmata.
La democrazia, considerata la forma più evoluta e giusta di gestione del potere da parte di chi comanda perché partecipata e controllata, fa acqua da tutte le parti, in modo diverso in diverse parti del mondo, attaccata da gruppi di interesse e dalla incompetenza diffusa come conseguenza inevitabile dell’accesso libero o possibile al potere da parte di chiunque senza alcuna barriera. Perché anche per la democrazia vale l’est modus in rebus e la spinta dei suoi valori senza condizionamenti e verso le conseguenze più estreme e incontrollate, porta inevitabilmente a forme subdole di potere mascherate e qualche volta anche spudorate. Un esempio sono le democrazie inesistenti di tanti paesi del Medio Oriente dove lo svolgimento di elezioni, secondo alcuni agitatori sociali al soldo di spregiudicati uomini di potere, significa che il popolo partecipa liberamente, mentre la sua volontà è fortemente violentata. Ma persino in Occidente e persino in grandi paesi connotati da sempre come democratici può succedere che il meccanismo inceppato consenta a incompetenti, narcisisti e spregiudicati di esercitare, apparentemente legittimamente ma abusivamente nella sostanza, il potere medesimo.
Overflow è la caratteristica di molti comportamenti umani che riguardano il divertimento e il piacere, i sentimenti e la cultura. Tutti si agitano in cerca di divertimenti perché così si pensa si debba essere nella vita, dai viaggi alle feste, dalle sostanze che servono a sentirsi più nei propri sogni ai posti dove è possibile agitarsi e incontrare chiunque, dallo sport praticato alle mondanità, occasioni di esibizione di chi può. Il piacere è perseguito spesso senza regole e senza sacrifici come suggerito da un famoso marchese, i sentimenti si idealizzano ma non sempre si capiscono e ancora di più si confondono. La cultura poi nella migliore delle ipotesi è considerata sinonimo di conoscenza, non rappresenta un obiettivo, un piacere, un modo per sollecitare la voglia di capire, di paragonare, di prevedere.
Un mondo in overflow dunque che lotta e deve continuare a farlo per ritrovare il suo equilibrio e alcuni valori, magari rivisitati e aggiornati ma importanti. Qualche spiraglio si intravede, qualche uomo coraggioso nella politica, qualche paese che cerca di non rinunciare per sempre alla felicità dei suoi cittadini. Mancano però i maestri del pensiero, quelli che sin dai tempi dell’antichità hanno guidato le idee e i popoli, quelli che possono rielaborare, adattare, creare, collegare e progettare il futuro che poi uomini anche mediocri possono realizzare. Perché la mediocrità non manca, mentre la genialità è rara e speriamo che anche l’ambiente duro di oggi trovi le nicchie per favorirla, malgrado il popolo sia sempre più rassegnato e prigioniero di parole specie se roboanti e scorazzano alcuni predicatori impegnati a diffondere speranza dietro compenso. In altri termini, vale la pena continuare a credere in quel napoletano che parlava di cicli e che ci ha lasciato detto che questi vanno e vengono.