Aggiornato al 19/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Diego Rivera (1886 - 1957) –The Alarm Clock - 1914

 

La puntualità.

 

La puntualità significa fare quello che si deve fare al momento giusto. Arrivare all’ora convenuta in un incontro, adempiere nei tempi e con regolarità i compiti professionali o legali o sociali o personali che sono connessi al proprio modo di vivere, alle proprie decisioni e scelte. La puntualità è stata anche definita la virtù dei re ad indicare come la responsabilità, soprattutto quella alta e persino regale, non può esistere senza il rispetto delle regole, degli impegni e delle procedure come previsto e da tutti atteso.

In genere si dice che la puntualità è tipica delle persone banali, addirittura mediocri, con poca o senza fantasia che difendono, coscientemente o meno, il loro modo di rapportarsi con la società attraverso l’affidabilità e soprattutto la prevedibilità. Viceversa il disprezzo della puntualità sarebbe tipico delle persone con tanta fantasia, addirittura con tendenze artistiche, prigionieri solo dei propri pensieri e del loro disordine e che non riescono ad annettere alcuna importanza al rispetto delle regole. Ed ancora la puntualità è dei tecnici, gli ingegneri sono tutti assolutamente precisi, mentre i filosofi sono tutti con la testa per aria e non hanno il senso della precisione tra le loro doti caratteriali e intellettuali.

Ma non sempre è così perché ci sono degli ingegneri disordinati e senza il senso della puntualità, mentre dei filosofi persino bacchettoni talvolta. La verità è che influisce su ciascuno di noi la educazione familiare, le frequentazioni, l’ambiente esterno in cui si è cresciuti e poi, certo, anche il tipo di studi, le letture, la ambizione, il desiderio di primeggiare oppure la voglia di abbandonarsi, di vivere senza programmi o con programmi limitati, con pochi desideri di arrivare.  La preferenza per una vita da libertino insomma, una volta diffusa e ammirata e oggi formalmente condannata, anche se in modo mascherato sempre possibile.

Certo la puntualità dà formalmente l’impressione del rispetto per persone e fatti, per le professioni e gli impegni di qualsiasi natura la vita ci presenta. Conferma che la persona puntuale è affidabile e allora gli si può dare un incarico, anche delicato, si può costruire con lui una strategia, una azione imprenditoriale, un progetto. Al contrario di quello che si può fare con una persona non puntuale che fa rimanere sempre ogni suo interlocutore in ogni occasione con il fiato sospeso.

La puntualità è assolutamente necessaria per determinate funzioni, quelle in cui non è ammessa alcuna forma di approssimazione. Ed ancora può costituire un sistema di protezione studiato ad arte da grandi furbi per cercare di superare un ostacolo, ottenere un vantaggio o un incarico, mascherare un difetto, una lacuna o addirittura una mancanza.

Gli esperti dicono inoltre che le persone puntuali hanno tendenze verso l’etica sociale più radicate, sono meno sensibili alle lusinghe della disonestà a scopo di lucro o a scopo di potere, a differenza dei disordinati, degli indifferenti alla precisione proprio per la loro sottovalutazione del significato sociale del concetto di etica. Ma anche questa regola non ha valore assoluto per l’esistenza di precisi e puntuali disonesti e disordinati, invece, ligi a comportamenti morali di assoluta rigidezza.

La puntualità insomma è un requisito che si costruisce crescendo e coltivandolo, un facilitatore della propria vita per alcuni e un ostacolo per altri, un aiuto per certe professioni, irrilevante per altre. Nei confronti dei sentimenti che si sentono come l’amicizia e, soprattutto, l’amore spesso rappresenta un modo per spegnerlo.

La puntualità deve essere coltivata dai militari, dai costruttori e dai controllori della tecnologia. Rispettata con moderazione da chi è addetto ai rapporti con il pubblico per lavoro. Abbandonata nei casi in cui ci si vuole sprofondare nel sentimento. Combattuta quando si vuole immaginare, sognare, creare.

 

Inserito il:14/04/2016 09:56:32
Ultimo aggiornamento:14/04/2016 10:00:45
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