Julie Turner (Pottstown, Pennsylvania. USA - ) - Facing Grief (2016)
Parliamo di Fentanyl: lo inali e crolli secco
di Vincenzo Rampolla
Nei paesi anglosassoni in gergo si chiama Synthetic Heroin, Drop Dead, Flatline, Lethal Injection, Apache, China Girl, Chinatown, China White, Dance Fever, Great Bear, Poison, Tango&Cash, TNT (da TriNitroToluene, tritolo).
A Boston, terra d’adozione del Fentanyl – grazie alla lussuriosa borghesia native, all’incontrollata fiumana di dirigenti, impiegati e funzionari di banche e multinazionali e ai campus di studenti dell’MIT - al termine di un’irruzione antidroga un agente è crollato a terra per avere inalato polveri dei locali. Rimesso a nuovo con due giorni d’ospedale, è tornato in strada. A Miami un ragazzo di 10 anni ha rivelato all’autopsia presenza di Fentanyl e eroina. Unico e gravissimo il caso del minore. Due storie che in Usa attivano l’emergenza. Immediata.
E.Norio, ricercatrice al Rissc (Centro ricerche e studi su sicurezza e criminalità) commenta: Un allarme Fentanyl esiste. È risaputo che il Fentanyl sia una sostanza da tenere sotto controllo: se in un Paese si consuma eroina e ci sono morti per eroina, allora c’è bisogno di monitorare attentamente la situazione per conoscere che cosa stanno assumendo davvero le persone. I mercati della droga – sia dal punto di vista dei criminali che dei consumatori – sono ormai dei mercati globali, che si osservano e si influenzano a vicenda, da una parte del mondo all’altra. Mescolare il Fentanyl con l’eroina è una trovata che viene dagli Stati Uniti, non dall’Europa. Il Fentanyl è una sostanza conveniente, da cui si possono ottenere grandi profitti anche con un minimo investimento e la si può sintetizzare facilmente in laboratori clandestini, non serve più rubarla o corrompere medici e farmacisti per farla passare nel mercato irregolare.
Bastano due milligrammi di Fentanyl per decimare una persona, che sia chiaro!
In Italia si sa perfettamente che Fentanyl è sinonimo di overdose e se mischiato a eroina porta dritto in rianimazione. Lo dicono i ricercatori eppure le Autorità sanitarie sembra non vedano il pericolo: realtà o finzione? È il vecchio espediente, puntare le luci su un problema diverso e tenere spenti gli allarmi. Da mesi il tema della cannabis light accende i dibattiti, con il Governo pronto a sfruttarlo per propagande allarmiste: udite, udite… lo spinello è l’anticamera della siringa, è uno stupefacente, va combattuto come tutte le droghe! Eppure Fentanyl non è la cannabis legale. Qualcuno difende ad oltranza lo spinello? Nessuno, prova ne sia che dallo studio dell’European Economic Review su un campione di 106 province italiane, si scopre che dall’introduzione degli shop cannabis light le organizzazioni criminali hanno perso circa €170 milioni con una riduzione di 14% delle confische di marijuana per ogni shop. Non basta. A febbraio l’OMS ha inviato all’Onu il parere sulla cannabis, richiedendone la rimozione dalle sostanze più pericolose e di favorirne l’uso terapeutico. Il Governo nicchia, tace e dà il via ai sequestri negli shop e nessuno parla degli 89 italiani, per lo più quarantenni soli, che da gennaio 2019 sono morti per droga. Nel 2018 sono stati 161, in crescita per il secondo anno consecutivo, senza che dirigenti, sindaci, assessori o responsabili della Sanità pubblica abbiano analizzato la situazione, preso decisioni, emesso direttive.
Secondo l’ultima Relazione al Parlamento, nel 2017 i consumatori di eroina sono stati 285.000, con giro d’affari di €2,3 miliardi e con la gran trovata delle nuove droghe per tutti, tagliate con sostanze che ne potenziano gli effetti e capaci di dipendenza immediata. Il boschetto di Rogoredo, nel milanese, è la più grande piazza di spaccio del nord Italia e vi puoi trovare una dose a 5 euro. Facci un giro e con i tuoi occhi vedrai le ragioni del boom del Fentanyl. Dopo anni di egemonia della cocaina sul mercato, la gente ora per soddisfare la voglia, il piacere, il bisogno di evadere dalla realtà vuole la merda giusta (eroina in gergo).
Il Fentanyl, prodotto negli anni ’60, è il più potente farmaco oppioide sintetico in commercio, da 50 a 100 volte più efficace della morfina, usato per anestetizzare i pazienti prima degli interventi chirurgici e soprattutto nel trattamento del dolore cronico oncologico in malati già in terapia con altri oppioidi. Disponibile in decine di varianti farmacologiche, una pastiglia simile all’aspirina può essere in grado di fare secco un uomo adulto. Molto dipende dal suo stato di salute, dal peso, dall’età, da come e da quanto ne assorbe. È difficile dosarne la quantità precisa per trarne benefici senza rischiare la vita. Prescritto dal medico, si assume per via orale – lecca lecca o pastiglie –,via inalatoria per un’azione più rapida, sotto forma di cerotti e più raramente via iniezioni o fleboclisi.
È di moda tra gli anziani depressi, suicidarsi coprendosi il corpo di cerotti. Funziona, rapido ed efficace. In Usa nel 2014 secondo la Drug Enforcement Agency (DEA) oltre 5.000 persone sono morte per overdose. Tre anni dopo i morti per overdose sono saliti a 49.000 di cui 60% (secondo il National Center on Health Statistics), causato da pastiglie a base di Fentanyl polverizzato e unito ad altre droghe per potenziarne gli effetti. In Europa la prima allerta lanciata dall’Osservatorio Europeo su Droghe e Tossicodipendenze risale al 2013 e da allora sono stati segnalati soltanto una decina di casi di overdose tra Olanda, Germania, Francia, Svezia e Svizzera (dati di scarsa attendibilità).
In Usa il vortice di esplosione dell’uso-abuso del Fentanyl è iniziato legalmente. Si fa per dire. Esauriti i farmaci –approvati dal medico e dalla Federal Drug Administration - il paziente può averli solo rinnovando la ricetta e passa allora al mercato nero. Nel periodo 1999 - 2015 si calcola che un milione di americani abbia lasciato il lavoro, generando un rallentamento dell’economia del 0,2% annuo, pari a una perdita di $702,1 miliardi. Negli Usa il Fentanyl è al tempo stesso emergenza e ultima moda. In casa nostra senza le morti di Prince, Dolores O’Riordan e di recente del rapper Mac Miller, ben pochi in Italia lo conoscerebbero, esclusi quelli del giro che navigano a caccia di droghe nel dark web tra forum e shop on line e tra gli adolescenti dilaga l’acquisto di oppioidi. In termini di distribuzione dei farmaci oppioidi la legislazione italiana è molto diversa. Non esiste la vendita liberalizzata, quindi è impossibile una diffusione legale di tali sostanze ma ci sono voluti giornali e sequestri dei carabinieri per mostrare le potenzialità mortali del Fentanyl e che con un grammo di polvere si possano fare centinaia di dosi. Il fenomeno è stato totalmente sottovalutato e la prima morte per overdose da Fentanyl risale al 2017 a Milano. Per errore fu attribuita a overdose da eroina, ma 18 mesi dopo, l’Istituto Superiore di Sanità cambiò versione: morte per Ocfentanil, derivato del Fentanyl. Dov’era finito il sistema di allarme? E la prevenzione?
Corrono gli anni e ad aprile 2019 il primo arresto a Desenzano del Garda per spaccio di Fentanyl. Finisce in manette un pusher 42enne di Salò, con 23 grammi dell’oppiaceo sintetico e il Fentanyl sbarca in Italia, aprendo la strada a overdosi e morti, primo germe di una storia nata a Boston. Da almeno 5 anni aveva messo le radici … E se scaviamo tra le trame della vicenda, salta fuori l’Afghanistan, da cui proviene gran parte dell’eroina che gira in Italia. Il Paese ha messo in pista un nuova strategia: aumento dell’offerta, più 43% rispetto al biennio 2015 - 2016, con 4.800 tonnellate di merce e prezzi bassissimi, con apertura al nuovo mercato dei giovani. Da un’inchiesta dell’Espresso si scopre che l’età del primo accesso dei ragazzi al Fentanyl si è fortemente abbassata, raddoppiando negli ultimi 5 anni la presa in carico ai servizi sociali di minori tossicodipendenti, proprio quei 5 anni richiesti per germinare. I signori della droga non sbagliano i conti. Gaudemus igitur. Niente crimini per averlo, pochi euro per procurarlo e finita la paura di essere scoperti in casa o sul lavoro. Anche l’Economist dice la sua: l’eroina è la sostanza che crea la peggiore dipendenza per sè e gli altri, dopo l’alcol e prima di crack, metanfetamine, cocaina e tabacco. Segue a ruota la cannabis, al terz’ultimo rango, contro la tesi che vuole che tutte le droghe siano ugualmente pesanti.
Il tossicologo S. Giancane, coordinatore dell’ambulatorio mobile dei SerT di Bologna e autore del saggio Eroina. La malattia da oppiodi nell’era digitale osserva puntualmente: la legge 49 del 2006 (legge Fini-Giovanardi, dichiarata incostituzionale nel 2014), che equiparava droghe leggere e droghe pesanti, non ha fatto percepire la cannabis pericolosa quanto l’eroina ma ha ottenuto l’effetto opposto. Ai ragazzi si dice che la cannabis è fatale, ma la loro esperienza diretta è ben diversa e li induce a pensare che anche gli avvertimenti contro l’eroina siano eccessivi.
A inizio 2000 è cambiato il consumo: di fatto oggi sono molto più numerosi gli eroinomani che l’inalano rispetto a quelli che l’iniettano in vena (circa 1/3 del totale). L’eroina prodotta per essere inalata appare diversa da quella usata per essere iniettata: la prima è meno raffinata e di colore bruno, la seconda è bianca e solubile in acqua. La diffusione del consumo per inalazione ha catturato nuove tipologie di clienti, quelli contro aghi e siringhe o che temevano il rischio di contrarre malattie e che quindi in passato evitavano o ritardavano il primo contatto con l’eroina.
Una volta eliminate le siringhe, tuttora emblema di tossicodipendenza, è crollata l’ultima barriera psicologica che poteva impedire l’accesso all’eroina.
Quali gli effetti del Fentanyl sul sistema nervoso centrale?
Il Fentanyl produce un’azione analgesica a livello del sistema nervoso centrale e si lega ai recettori degli oppiacei. Localizzati lungo le vie del dolore dell’organismo e stimolati dalla sostanza, questi producono uno stato di benessere. In alcuni casi provocano depressione respiratoria probabilmente per un’azione sui centri respiratori del tronco cerebrale e per la stimolazione elettrica ridotta dagli aumenti di anidride carbonica.
Quali gli effetti collaterali?
Il Fentanyl può causare diversi effetti collaterali, come eccessiva sonnolenza, capogiri o mal di testa, stanchezza, debolezza, alterazione di gusto e olfatto. Possono presentarsi disordini psichiatrici come sbalzi d’umore, depressione, paranoia, confusione, ansia, disorientamento,disturbi del sonno, irrequietezza, accompagnati da nausea, vomito e costipazione.
È innegabile che negli ultimi dieci anni il tipo di consumo dell’eroina sia cambiato, con un forte ribasso iniziale e un recente notevole rialzo. Per questo dal 2005 i fondi nazionali per i progetti di supporto alle tossicodipendenze si sono interrotti e le lezioni tenute nelle scuole dagli operatori delle Aziende sanitarie locali per spiegare i diversi tipi di droghe non sono state più finanziate. Anche a livello regionale si è registrata analoga tendenza. Ad esempio, i fondi della Lombardia, centro delle più note piazze europee di spaccio, in sette anni con un’accurata progressione sono stati tagliati dell’80%. Combattere la droga colpendo i consumatori è forse una scelta destinata a fallire e meglio varrebbe agire contro le organizzazioni criminali e i grandi spacciatori, investendo energia, tempo e denaro in solide azioni di prevenzione, mirate e ben strutturate. Difficile? Forse è più semplice demonizzare la cannabis light e impegnarsi a chiudere gli shop uno dopo l’altro, avvalendosi di tutti i responsabili della pubblica sicurezza e delle forze dell’ordine, ha detto il Ministro dell’Interno. Auf befehl, Mein Minister.
Da Boston intanto le cifre dell’ultim’ora: da ottobre 2018 il Fentanyl è all’origine dell’89% delle overdosi fatali. Continua l’ascesa delle overdosi anche se il loro tasso di mortalità è sceso del 4%, segnale della forte diffusione del naxolone, potente antidoto per i casi di overdose da oppiodi.
(consultazione di: https://scienze.fanpage.it/, 2019 drug national survey-london, u.s national center for health statistics, milanotoday-fentanyl droga, boston medical center's injury prevention center,cannabis light news enna, easyjoint, cassazione sentenza cannabis light-maggio 2019, s.freud university, univ.psicologia milano, kaiser health news, educazione al suicidio-capitolo 8⁰- europa edizioni )