Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Jawad al Malhi (Palestinian) - Measures of Uncertainty, 2013-2014

 

La fatica e l’incertezza

di Gianni Di Quattro

 

Il mondo si complica perché evolve la scienza e la tecnologia, aumenta il movimento delle persone e delle merci, si realizzano sofisticati sistemi di comunicazione. Non si va dunque verso la semplificazione, arrivano gli sconvolgimenti sociali che provocano l’aumento delle diseguaglianze, i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri con la scomparsa progressiva della classe media. Gli indifferenti di Moravia è stato scritto negli anni 30 ma forse qualcuno potrebbe dire che rispecchia tante situazioni del mondo di oggi. La politica, dopo avere abbandonato ideologie e valori, è scaduta ad una lotta tra gruppi diversi, che si fanno chiamare partiti o movimenti o altro ancora, per il potere e per la gestione delle ricchezze. Le ricchezze che girano per il mondo ad opera di pochi che condizionano gli Stati e il futuro delle genti.

Di fronte a questa situazione, il cittadino, il borghese piccolo piccolo, l’uomo della strada insomma, non si rende più conto che succede, non ha più gli strumenti culturali e umani per valutare i giochi che intorno a lui si stanno facendo e non ha la benché minima idea di cosa fare.  Non riesce a dirlo a se stesso, non ha voglia di deporre le armi, pensa che la sua incomprensione delle cose del mondo può voler dire, può essere interpretata come il suo ingresso nella incapacità, nella impotenza, nel mondo di chi deve solo ubbidire.

Ed allora? Allora cerca qualcuno che grida, che lancia propositi di guerra e di conquista del passato, infatti cerca qualcuno che parla del futuro con l’obiettivo di tornare al passato e non capisce che questo è un ossimoro.

Oggi ci sono milioni di persone che cercano un leader che parla, soprattutto urla, cui dare una mano, pensando in questo modo di riscattare la propria ignoranza, la incomprensione dei fatti, si tratta di persone non più fedeli a qualcosa o a qualcuno, si tratta di persone che supportano ora uno ora l’altro, persone che decidono sul momento senza una logica, senza cercare corrispondenza tra valori e dichiarazioni, tra intenzioni e realtà possibili. Di conseguenza la comunicazione e le sue strategie e i suoi strumenti decidono chi vince e chi perde, le sorti di una comunità e così del mondo. Lo vediamo dappertutto a prescindere da regimi, uomini e speranze.

Ed allora tutto ciò vuol dire che siamo entrati nell’età della incertezza, in una specie di far west che non sarà eterno e che sarà propedeutico ad un nuovo ordine mondiale, ad una nuova regolamentazione della vita comunitaria, forse anche ad un ridisegno degli Stati, dei loro confini, del loro ruolo, dei loro poteri. Viviamo un momento difficile e faticoso, necessario e premessa di un futuro ancora da scrivere e da immaginare, un momento costitutivo del futuro.

Nel frattempo bande di mediocri scorrazzano per arraffare, pontificano come se avessero idee per cui potrebbe valere la pena discutere o persino lottare, fanno finta di immaginare quello che non riescono a vedere e che inventano, cercano il potere soprattutto quando hanno cominciato a capire che è inebriante.

Siamo nel processo di cambiamento che durerà meno del previsto e che cambierà tutto. Sarà necessario adeguare anche la nostra cultura. Ne saremo capaci?

 

Inserito il:28/12/2020 14:46:49
Ultimo aggiornamento:28/12/2020 14:53:17
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