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Il lato brutto della tecnologia
di Gianni Di Quattro
La tecnologia cambia il lavoro, la conoscenza, il modo di vivere, cancella la fatica, consente traguardi straordinari, annulla le distanze, mette in crisi i sistemi politici attuali e qualcuno dice che li rende più democratici persino, modifica la sanità. Allora viva la tecnologia, anche se le generazioni anziane faticano e spesso non poco ad adeguarsi, mentre nello stesso tempo cala nella società l’interesse a proteggere chi non sa maneggiare la tecnologia, ubbidendo al principio chi c’è, c’è e chi non c’è è fuori, la società non può fermare il proprio ritmo per cercare di recuperare qualcuno.
Ma a parte il problema delle generazioni avanti con l’età che si risolverà sicuramente quando queste saranno scomparse e le nuove saranno tutte tecnologicamente native, esiste il problema della criminalità tecnologica.
Anche per effetto della pandemia, infatti, le ultime rilevazioni statistiche sulla criminalità sociale, dicono che quasi tutti i reati diciamo classici sono in calo, persino i furti in appartamento e gli scippi. Permangono e anzi crescono i reati di tipo passionale e ancora di più quelli compiuti da giovani e giovanissimi, che si riuniscono in bande, piccole o grandi, e si combattono tra di loro, poi assaltano, rapinano, arrivano anche a forme forti di violenza. Questa situazione sociale è ormai all’attenzione delle forze di polizia, nonché degli esperti che cercano di capire e di individuare qualche rimedio anche solo per attenuare questi fenomeni.
Ma il dato più eclatante, più preoccupante, più dentro ad un trend di crescita forte e veloce è rappresentato dai reati tecnologici, cioè effettuati tramite la tecnologia, da questi moderni pirati che si chiamano hacker.
Ormai è quasi normale che anche piccole e medie imprese o studi professionali sono costrette a subire l’intervento di questi moderni pirati che rubano tutti i dati e gli archivi e poi chiedono un riscatto (una volta si chiamava pizzo) non elevatissimo (dell’ordine di qualche centinaio di migliaia di euro) in bitcoin in modo da non potere seguire la traccia dei pagamenti. Allo stesso modo è impossibile per la polizia postale individuare la provenienza di questi interventi che spesso arrivano da regioni improbabili come la Moldavia ad esempio.
Questi reati crescono, i sistemi hardware e software che gli utenti comprano e installano crescono, gli affari intorno a questo problema fioriscono, tuttavia tutti gli esperti, quelli che conoscono la tecnologia e nello stesso tempo studiano da tempo la capacità della criminalità di adattarsi ai tempi, di riuscire a utilizzare ogni evoluzione a scopo di profitto illecito, sostengono senza temi di smentite almeno al momento che il fenomeno diventerà inarrestabile e di dimensione estremamente preoccupante, molto condizionante dello sviluppo economico.
Il lato brutto della tecnologia, come il virus è il lato brutto della natura. Che fare? Come difendersi? Un dibattito, un tema ancora sul tappeto e chissà ancora per quanto tempo.