A Vanvera (01)
Una nuova rubrica di Nel Futuro curata dall’amico Massimo Biondi, da anni osservatore attento di quello che succede nel paese, nei mercati a partire da quello delle tecnologie ma non solo, del comportamento di partiti politici e protagonisti della società. Un modo per Nel Futuro per osservare, criticare, provocare. Ed ancora un modo per seguire la attualità e guardarla con occhi esperti e disincantati, con equilibrio e senza fanatismo. Infine e soprattutto un modo per partecipare, ampliare, coinvolgere.
Flavio Cattaneo
Nuovo amministratore delegato di Telecom, ribattezzata TIM. Per ora. Uomo di esperienza nella gestione aziendale e nella barcamenazione politica, che forse vuol dire nessun referente preciso. Bene, se è così. Sostituisce un signore che la sua carriera l’ha fatta tutta in Telecom. Bene anche questo: la monocultura è un handicap. I critici dicono “non sa nulla di telecomunicazioni”. Ormai una frase senza senso, dato che i confini del settore sono sempre meno definibili. Telecomunicazioni vuol dire contenuti (e Cattaneo è stato in RAI), infrastrutture (e lui è stato in Terna), servizi (e lui è stato in NTV, il concorrente di Trenitalia). Le tlc, apparati e servizi, sono un fattore abilitante per il business (produzione, sanità, medicina, logistica, sicurezza, amministrazione, eccetera) e un grande comparto del largo consumo. Uno esperto di tutto ciò non si trova nel mondo: l’importante è che sappia scegliersi collaboratori di grande competenza e lealtà. E sottolineo lealtà.
Federica Guidi
Dimessa per disinvolto pissi pissi telefonico col compagno, sotto indagine e perciò intercettato, al quale anticipava nel dicembre 2014 la quasi certa approvazione di un progetto che tornava utile anche al business del fidanzato. Diffuse le intercettazioni le dimissioni della Guidi sono parse inevitabili, doverose. Anche fosse solo una gaffe non sarebbe ammessa per un ministro, e comunque pare che lei si sia prestata in altre circostanze ad operazioni, lecite ma inopportune, di agevolazione degli affari di quello che chiama marito, il quale della relazione privilegiata faceva, pare, largo ed efficace uso.
La cosa va a carico del Governo tutto, ovviamente, ma la metterei a carico anche di quelli che “basta con i politici: ci vuole gente dalla società civile”. La Guidi è per l’appunto una della società civile. Civilissima. Un politico professionista magari avrebbe fatto di peggio, sul piano pratico, però probabilmente in modo più accorto. Per esempio avrebbe dato le stesse informazioni de visu, in privato.
Vincenzo Boccia
Designato presidente di Confindustria. E’ amministratore delegato dell’azienda fondata dal padre: circa 40 milioni di fatturato. Bene. Però mi domando come sia gestibile unitariamente ed efficacemente una struttura (pletorica, si direbbe) i cui soci vanno da aziende pubbliche come Poste (140.000 dipendenti) alle Arti Grafiche Boccia (160). Comunque il presidente designato sembra abbia una certa esperienza di associazioni imprenditoriali. Lo so, non è gran che come referenza, ma non ne ho trovate di più significative.
L’invasione (mentale) dell’Islam
Pare che il dirigente di un ufficio pubblico olandese, infastidito dall’abbigliamento poco castigato di un’addetta alle relazioni col pubblico, abbia inviato a tutti i dipendenti una mail raccomandando di adottare un “dress code” più consono. La mail ha avuto larga eco in rete, di tipo virale, e la faccenda si è distorta e ingigantita fino ad assumere, nelle menti più deboli, il rango di decisione assunta dal governo olandese per non turbare la sensibilità degli islamici. Una evidente scemenza, che però è stata enfatizzata in Italia – e purtroppo pubblicata con tanto di foto di ragazze in castigate minigonne - come segno del drammatico cedimento culturale dell’Occidente. Che questa storia dimostra esserci, ma di altro tipo.
L’espulsione (mentale) dell’Islam
A Milano si è cazzeggiato a lungo sull’argomento per poi decidere che per il momento (!?) non si costruirà nessuna moschea. La celebrata giunta Pisapia, che si era impegnata a procedere, se ne lava le mani e passa la patata bollente ai posteri.
Esulta il governatore della regione Lombardia, la cui ottusa legge anti-moschee vede applicazione sostanziale nel capoluogo pur essendo stata definita illegittima dalla Corte Costituzionale. Esultano, io credo, anche gli estremisti islamici, che probabilmente in qualche misura sono presenti tra gli oltre centomila musulmani di Milano: la negazione di quello che considerano un legittimo riconoscimento civile da sostegno alla loro (ipotetica) azione di proselitismo presso i correligionari. Continueranno ad esercitarla eventualmente nei garage e in altri luoghi non sempre conosciuti agli addetti alla pubblica sicurezza e poco dignitosi ma proprio per questo più adatti ad esprimere delusione e scatenare rabbia. Un grande risultato, non c’è che dire. Per me, milanese, una vergogna. E anche per la giunta Pisapia, secondo me.
Intelligenza artificiale
Una parte delle attività legate alla realizzazione del polo scientifico “Human Technopole” nell’area ex Expo – il polo che tanto malumore ha provocato alla (inopinatamente) senatrice a vita Elena Cattaneo – sarà presa in carico da IBM, che realizzerà un centro europeo dedicato all’impiego di tecnologie in sanità, sul modello di un analogo centro in fase di inaugurazione a Boston nell’ambito del progetto (progettone) Watson healthcare. L’investimento iniziale previsto è di oltre 100 milioni di dollari e IBM ritiene che attorno al proprio investimento diretto ce ne saranno molti altri da parte di aziende terze che potranno esprimere sinergie rilevanti.
La mia nota a margine riguarda il fatto che una tecnologia fondamentale sarà quella legata all’intelligenza artificiale. Di intelligenza artificiale sento parlare dagli anni ’80, allorché alcuni guru con i quali mantenevo contatti regolari mi assicuravano che entro la fine del secolo sarebbe diventata il fulcro di qualunque applicazione informatica.
Cronaca vintage
1947. “La ragione di partito intorbida le nozioni comuni di onestà e disonestà, rende sfumati ed evanescenti i confini tra la tattica politica e la furfanteria privata”. Piero Calamandrei
Pensierino
Quando muori non ci sei più, non sai di essere morto. Tu non ne soffri, ma è dura per gli altri. La stessa cosa quando sei un imbecille.