Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Winslow Homer (Boston, 1836 – 1910) - Right and left

 

Destra e sinistra

di Gianni di Quattro

 

Forse persino il grande Giorgio Gaber oggi si troverebbe in difficoltà a definire destra e sinistra, ormai infatti anche chi è di sinistra fa il bagno e chi è di destra addirittura la doccia.

A prescindere comunque si sono capite alcune cose in questi ultimi tempi. Per la verità molti li avevano già da tempo capito, ma adesso sono visibili gli effetti di certe scelte e i giudizi difficilmente possono essere discutibili.

La globalizzazione così come realizzata, guidata dalla finanza, ha creato e sviluppato enormi diseguaglianze e favorito la formazione di grandi agglomerati in grado di condizionare qualsiasi Stato.

Il capitalismo basato sul liberalismo sfrenato, senza alcuna regola, non funziona più (forse non ha mai funzionato anche se non lo volevamo vedere per motivi ideologici) perché non rappresenta uno strumento di sviluppo di un paese, crea miseria e anch’esso diseguaglianze sociali ed economiche a scapito della libertà e della parità di opportunità, in una parola della democrazia.

Il socialismo, a parte che è fallito in vari continenti e sotto diverse guide di cui alcune anche molto carismatiche, non garantisce una giustizia sociale, non promuove il merito e altre qualità umane, disincentiva l’iniziativa personale, non crea ricchezza, abbatte la cultura e crea isolamento e spesso disperazione.

Il crollo di queste ideologie, i danni provocati dalla globalizzazione, le diseguaglianze e la miseria in aumento hanno fatto nascere movimenti politici di protesta di tipo populistico, partiti che si rifanno a vecchie ideologie battute dalla seconda guerra mondiale e dalla storia, leader che hanno costruito piattaforme promettendo cose che non potrebbero mantenere, ma che fanno gola a chi ha bisogno di vivere e di sperare.

Questa quantità di partiti e movimenti si sono sviluppati soprattutto in quei paesi che hanno sistemi elettorali aperti e confusi nello stesso tempo che cambiano di continuo e che lasciano spazio ad inserimenti che non hanno storia e che quasi sempre non hanno neanche futuro.

In questo brodo culturale e sociale, in questa concezione della politica vista come opportunità per qualcuno o per qualche gruppo si trovano molti paesi. E soprattutto quasi dovunque la democrazia è mutilata, fa votare la gente ma non fa gli interessi della gente, i sistemi elettorali sono fasulli e arrangiati a favore di questo o quello asseconda di come è il potere in quel momento.

Questa è la situazione, ci vuole un ripensamento politico e ideologico che però non si vede all’orizzonte, ci vuole un sistema internazionale che limiti il potere dei grandi gruppi sovranazionali per aprire la strada ad una vera globalizzazione democratica, ci vuole un investimento massiccio sulla cultura da mettere al centro della politica dei vari paesi per aumentare la consapevolezza sociale e la partecipazione politica, ci vuole un ragionamento sui poteri della finanza e della tecnologia da considerare come strumenti di facilitazione della vita degli uomini e non come dominatori della vita degli uomini nel senso che bisogna applicare e seguire quello che serve e non tutto quello che si può. In altri termini ci vuole una riconsiderazione della filosofia, come invito al ragionamento, come coscienza della umanità e speculazione delle vie alternative verso la felicità. Non è casuale che la democrazia, quella vera, sia stata inventata da Platone che era un grande filosofo.

 

Inserito il:06/07/2020 16:07:53
Ultimo aggiornamento:06/07/2020 16:15:34
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