Sir John Lavery (Belfast, 1856-1941) - High Treason 1916 - Oil on canvas
Migliaia di processi in ritardo: la soluzione!
di Davide Torrielli
Formiconi in attesa di giudizio: squillino le trombe!
Nunzio vobis: habemus solution!
Tanti troppi processi fermi ed il cittadino attende, invecchia etc etc.
La polvere annebbia i faldoni, così come le menti dei giudici, degli avvocati e cittadini tutti.
Sono state analizzate tante soluzioni, ipotesi.
E ragionare ripartendo dalla testa come suggerisce sempre un nostro colto ed obiettivo amico?
Molti processi sono originati da un iter democratico certamente garantista e sulla carta senza falle nell’accertamento delle responsabilità.
Ma possiamo ricordare il detto che errare è umano ma perseverare è diabolico?
Applicando questo concetto ai nostri tre gradi di giudizio, sembra che i passaggi dal 1° giudizio, all’appello, alla cassazione e come va di moda ora, alla corte europea, sia un po’ oltre il diabolico.
C’è carenza di personale, eccesso di controlli.
Compensiamo?
Un processo fatto bene dovrebbe essere inappellabile ma, ammettiamo l’errore previsto dai detti, e mettiamo pure un appello.
Finito quello finito tutto!
Rimarremmo con un po’ di giudici a spasso che riposizioniamo a smaltire on time i processi man mano che arrivano.
Giudizio 1, giudizio 2. Fine della storia.
Tempi veloci, giudici rapidi e numerosi, giustizia giusta ed avere tanti gradi di giudizio non significa necessariamente un esito più certo.
L’andazzo degli ultimi anni ha portato a considerare ormai il primo grado come un passaggio obbligato per andare avanti al secondo e poi al terzo.
Ci ricordiamo che il primo grado è un processo?
Deve essere giusto sin da quello.
Che se ne pensa?
È chiaramente un qualcosa molto difficile da realizzare in quanto per una modifica del genere occorrerebbe in Italia convocare allo stesso tavolo non so chi.
Però, nella sua follia ed utopismo, ha un suo perché: sarebbe bello avere un parere da qualche lettore ermellinato che si sforzi a mettere da parte i pregiudizi e che non abbia timore di rimanere senza lavoro.
Toc toc: ci sei?