Bruno Amadio (Venezia 1911/1981) The Crying Boy
Sotto con lo sciopero della fede!
di Davide Torrielli
Recentemente torna alla ribalta, come sempre trattenuto, osteggiato e ostinatamente coperto, l’argomento delle tante denuncie in tutto il mondo di abusi sessuali perpetrati dai detentori di un incarico importante come quello della divulgazione e gestione della fede cristiana.
Molti, troppi preti, vescovi e cardinali, si sono macchiati di delitti così orrendi che non basterebbe tutto il fuoco e la lava di Dante per ripulirli e restituirli all’onore del mondo civile.
Il nuovo Papa, pur nelle sue encomiabili intenzioni, ha determinato un sommovimento in tale direzione istruendo apposite commissioni dirette dalla Congregazione della Dottrina e della Fede. Di recente, una delle responsabili, ma non è l’ultima né la prima, si è dimessa in seguito all’impossibilità di poter proseguire in una indagine lastricata di scivoloso e laido untume nel quale i preti pedofili si muovono con estrema scioltezza, saltellando lieti da un incarico all’altro senza venire mai seriamente sanzionati dalla Chiesa Romana.
Una vergogna senza fine!
Tale situazione è ancor più deprecabile se si considera l’atteggiamento tenuto sia dai responsabili di tali misfatti così come da chi dovrebbe intervenire su di loro: oltre al danno anche la beffa del vedere tali delinquenti eludere con maestria e sbeffeggio qualsiasi tentativo di inchiodarli, chiedere conto o investigare.
Nulla, non si arriva mai a nulla ed il tempo passa, e mentre il tempo scivola sebaceo, loro si accaparrano la fiducia di anime delicate, leggere ed impreparate, determinandone la completa rovina e distruzione.
I fedeli come i cittadini, devono farsi sentire forte, facendo presente ogni e qualvolta sia loro consentito dalle situazioni specifiche e contingenti, protestare a forte voce con tutti quelli che si incontrano, in quell’ambiente specifico, oppure no.
Lo devono capire così come va inteso che un uomo che cammina su questa terra, non può fisicamente sopportare decine e decine di anni di astinenza completa, di totale assenza di rapporti pur non costituendo questo assolutamente ragione e motivo per macchiarsi di orrendi delitti analoghi a quelli di cui si sente leggiadramente parlare.
Quindi, rivolgendomi ai formiconi credenti, in tutto od in parte, sarà il caso di sospendere la fede come forma di protesta?
Sarà il caso di disertare la frequentazione di una specifica classe di personaggi ecclesiastici dandone risalto e motivazione quanto più possibile?
Per ora, da bravo cittadino del formicaio, sospendo il giudizio e mando una lettera al Papa, allegando una stampa delle presenti riflessioni.
Chissà che non serva a qualcosa se magari ricevuta insieme ad altre migliaia.
Ogni bene.