Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Jakub Schikaneder (Praga, 1855 - 1924) - Murder in the House - 1890

 

Perché bisogna cambiare

di Giorgio Panattoni


Leggendo i fatti di cronaca di questi ultimi tempi diventa sempre più evidente come il nostro sistema di comportamento verso i fatti (e i misfatti) che attraversano il nostro tempo stia diventando inadeguato e poco in linea con le esigenze che questi stessi fatti richiedono.
Per fare qualche esempio significativo cito quelli che mi hanno colpito di più e che toccano punti nevralgici di una società che può non piacere ma che ha preso una piega drammatica.
Iniziamo dagli attentati terroristici. Terribile e preoccupante che, di fronte a un attacco che sempre di più assume i contorni di una componente stabile e ripetitiva, venga quasi sempre fuori che l'attentatore era noto agli organi di polizia, schedato e se colpito da provvedimenti giudiziari scarcerato, addirittura nell'ultimo caso con il rinnovo del porto d'armi!
Mi pare evidente che non si è capita la rilevanza del fenomeno e non si sono adeguati gli strumenti di controllo, anche nei casi nei quali era possibile (e utile) farlo.
In questi casi ci si può domandare se è meglio sbagliare qualche volta in eccesso che lasciar perdere.
Continuiamo con i casi di omicidio passionale. Ne cito due.
Il primo di una donna che ha denunciato per più di dieci volte le minacce subite da parte di un ex e per più di dieci volte queste denunce sono state archiviate. Fino a che è stata assassinata.
Che dire? Leggendo le minacce pare evidente che si doveva intervenire, ma così non è stato.
È' lecito chiedersi perché?
Il secondo, recente, di nuovo denunce di stalking inascoltate e derubricate, con la solita superficialità dei nostri operatori di giustizia, e anche questa volta alla fine un assassinio.
E la dichiarazione del nostro capo della polizia he, per giustificare decisioni e comportamenti a dir poco inadeguati, dice "non possiamo arrestare tutti gli autori di stalking ....." come se di notte tutti i gatti fossero neri. E non vedendo bene il colore basta non interessarsene, tanto gli esiti drammatici sono in percentuale abbastanza pochi.
E non cito la violenza dilagante sui mezzi pubblici, quella giovanile, l'arroganza di troppi comportamenti, che tutto sommato confidano nel fatto si restare impuniti.
Ovviamente la rilevanza dei casi citati è molto diversa ma sottolinea come la nostra società non si sia adeguata alla realtà, sia rimasta indietro e scoperta.
Così come le scarcerazioni anticipate, che sovente si concludono con la ripresa dei delitti, come se fosse rimasto un pervicace senso della riabilitazione a tutti i costi, anche senza gli strumenti del necessario controllo in condizioni oggettivamente molto più complesse di quelle di una volta.
Così come non può di nuovo che far riflettere il comportamento della corte di cassazione, che mi pare stia aumentando, e di molto, il numero di decisioni di revisione dei processi di secondo grado, ad anni di distanza dai fatti giudicati.
Inutile dire che questo è un sistema di garanzia, secondo me è il segnale che il sistema funziona poco e male.
Insomma, si ha la sensazione che la società stia diventando sempre più violenta e che il nostro approccio sia rimasto superficiale e approssimativo e poco adeguato ai tempi.
Le cause sono tante, naturalmente. La mancanza di risorse, i sistemi di controllo forse obsoleti, l'anzianità dei nostri giudici, la mancanza di riforme adeguate, la resistenza delle corporazioni, etc.

La solita resistenza al cambiamento, la vittoria di quella conservazione di abitudini e privilegi che frenano e ingessano il paese, come con il referendum costituzionale, come con la riforma della scuola, come con la riforma del mercato del lavoro, come con la riforma della pubblica amministrazione, come ….
Che fare dunque? Ovvio che non si può militarizzare la società, ma diventare più rigorosi ed esigenti deve essere una linea da perseguire senza tentennamenti.
E magari ripensare a quella pur meravigliosa teoria del perdono, che troppo spesso diventa quella della giustificazione.
 

Inserito il:24/06/2017 16:34:30
Ultimo aggiornamento:24/06/2017 16:48:11
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445