Anastasia Kachina (Chuguev, Ukraina, 1982 - Moscow) - Humanity
E se scoprissimo l’umanità?
di Gianni Di Quattro
In questo periodo c’è un sacco di gente che dice sciocchezze e ci sono pure quelli che le scrivono sui giornali, nei vari social e quando capita le pronunciano spesso, anche con tono professorale, nelle televisioni. È un momento un po’ così, si parla e si approfitta tanto della libertà, e forse mai come ora questa meravigliosa parola sulla bocca di tanti che magari non la avevano mai pronunciata, è distorta, interpretata nei modi più miserabili e persino usata per ricattare, per fare violenza, per cercare visibilità, per tentare di giustificare azioni e pensieri che non hanno radici.
E queste sciocchezze spesso, come quando sono gridate in politica o in qualche altro settore sociale, danno origine a forme varie di odio sociale, sia perché si scopre rapidamente che dietro di esse ci sono solo cose vuote al posto di mirabolanti promesse e sia perché spesso diffamano avversari o persone per il solo piacere di trovare qualcuno contro cui dirigere rancore che si pensa, a torto o a ragione, sempre latente in masse di persone che vivono male per miseria, per solitudine, perché sconfitti dalla vita. Spesso può capitare persino che si diffamano persone senza averne alcuna utilità personale, come ha fatto rilevare il maestro Carlo Cipolla, che ha comunque definito in modo appropriato tale categoria di persone.
Il momento in cui viviamo non è tra i più felici per tutti. La pandemia certo rappresenta una grande ossessione per tutti anche per quelli che ostentano indifferenza o incredulità per ignoranza, per voglia di protagonismo o per il piacere di seguire qualche guastatore sociale urlante.
La politica, quella che i partiti rappresentano, fatica a capire e annaspa dando la sensazione di improvvisare, di non sapere che pesci pigliare malgrado continui a gridare, a declamare cose mirabolanti e inutili nello stesso tempo. La cultura del paese, a parte l’esibizione del nostro grande passato che scorre nei musei e nelle case d’arte, langue e si perde nel marasma sociale generale. Sono venuti al pettine i nostri grandi problemi sociali, morali, politici come la scuola, la sanità, la cultura del diritto e la struttura della giustizia, la corruzione del sistema statale. Di conseguenza si rinforza l’odio sociale, l’incertezza, la paura soprattutto.
Cosa ci può salvare? Una cosa sola, la scoperta personale della umanità. Scoprire tutti l’umanità vuol dire scoprire il rispetto, l’impegno sociale e la solidarietà, il riconoscimento del merito, le regole condivise, la conoscenza e la cultura, la bellezza. Scoprire che essere uomini tra uomini, vivere dentro un recinto di solidarietà, conquistare amicizie e affetti come il vero grande scopo della vita, pensare che il vero obiettivo non è vincere ma partecipare, capire studiando, dialogando, riflettendo ecco tutto questo è umanità. Ed è l’umanità la vera salvezza e allo stesso tempo la vera gioia di tutti. Speriamo che il prossimo anno ci aiuti per questo.