A Vanvera (05)
Citazioni fuori contesto
“Non esistono innocenti: esistono solo colpevoli non ancora scoperti”. Così Piercamillo Davigo, loquace neo presidente della ANM. Lui conferma, non è certo un bugiardo né uno che si nasconde, ma precisa di avere pronunciato quella frase infelice in un determinato contesto: “se mi citano fuori contesto – dice - mi fanno passare per matto”. Credo che coloro le cui intercettazioni sono pubblicate dai media concordino.
La voce dell’America
John Phillips, ambasciatore Usa in Italia, ha dichiarato che gli investimenti delle imprese statunitensi sono frenati dalla lentezza della giustizia civile. “Occorrono oltre tre anni per una decisione di primo grado su di una semplice questione contrattuale’’ ha detto. “Così milioni di dollari restano immobilizzati”.
Le stessa lamentela degli imprenditori italiani, esclusi quelli che scelgono di non rispettare gli impegni.
Non risultano commenti in merito da parte dell’ANM.
Preferenze criminali
Fa notare Flavia Perina che secondo lei “le preferenze sono criminogene”. Riferendosi al caso Graziano (PD Campania) scrive: “quando servono 15mila preferenze per essere eletto, ovvio che i Casalesi diventino importanti: se li rifiuti non vieni eletto e ci rimette anche il tuo partito perché i voti dei Casalesi vanno ad altri. Tutta Europa ha scelto i Collegi e il maggioritario anche per questo. Avremmo potuto farlo anche noi, ma sul tema ha prevalso il peggio di destra e sinistra”. Per me non fa una piega.
Virginia Raggi
La candidata del M5S al comune di Roma sembrava un tipo presentabile. Poi sono stati scoperti vuoti nel curriculum. Niente di grave, ma poteva evitare gli omissis. In seguito la biciclettata, che tra i candidati sindaco va forte. Anche Marino amava farsi fotografare in bicicletta, esibendo nell’esercizio una perizia non dimostrata come sindaco. Rimane comunque l’inconveniente che i colli sui quali Roma è vastamente distribuita richiedono ai ciclisti prestazioni atletiche non alla portata di tutti. Amsterdam, per dire, è diversa.
Sulle Olimpiadi la candidata ha ripreso la salvinata del “troppi ladri a Roma. Chissà quanto ruberebbero”. Anche con lei sindaco, pare di poter intuire. Perciò se vince lei niente Olimpiadi, senza le quali tuttavia in passato i malandrini hanno trovato altre opportunità.
Infine, ma solo per il momento, la fotogenica avvocato se ne è uscita con l’intuizione secondo la quale Berlusconi/Forza Italia avrebbe candidato uno senza appeal per favorire Renzi. Poi Bertolaso si è o è stato ritirato, ma l’osservazione non acutissima resta agli atti.
Ci sono candidati che dovrebbero condurre campagne brevissime: oltre la settimana cominciano a darsi la zappa sui piedi.
Vediamo chi fa più rumore
Boris Johnson, il sindaco di Londra a favore di Brexit, che spera di fare le scarpe al primo ministro Cameron, ha definito il presidente americano "incoerente e profondamente anti-democratico", attaccando il suo "risentimento ancestrale" contro l'Impero britannico in quanto "mezzo kenyota". Ciò perché Obama si augura no Brexit. Grande ritorno mediatico per Boris il biondo (lui pure sindaco ciclista). Avesse detto “credo che anche le relazioni bilaterali USA-UK migliorerebbero in caso di Brexit” l’educazione avrebbe avuto più spazio ma l’attenzione dei media molto meno.
Lo stesso Salvini forse non ha condiviso l’esternazione di Johnson. Lui avrebbe sintetizzato: “Obama si faccia i cazzi suoi”.
Leonardo a Milano
Trovandoci in clima di celebrazioni del soggiorno milanese di Leonardo, dalla mostra a palazzo reale durante Expo al film che dalla prossima settimana andrà in tutto il mondo, si potrebbe approfittare per ridare visibilità al "cavallo di Leonardo", reminiscenza contemporanea di quella che nelle intenzioni del committente, Ludovico il Moro, doveva essere la più grande statua equestre del mondo, dedicata al padre Francesco Sforza.
Leonardo disegnò il cavallo in ogni dettaglio, preciso com’era, ma non fu in grado di realizzarlo. Lo fece cinque secoli dopo, nel rispetto assoluto dei disegni leonardeschi, un magnate americano che poi donò a Milano l'enorme opera, alta quasi 8 metri. Unico vincolo era di garantire un'ambientazione adeguata. La giunta di allora (sindaco Formentini, Lega Nord) decise che trattandosi di cavallo il posto ideale era l'ippodromo. Una logica che porterebbe a collocare all’obitorio il meraviglioso monumento funebre che Jacopo della Quercia realizzò per Ilaria del Carretto.
Ora si presenta forse un’occasione di riscatto: la riprogettazione dell’ampia piazza sulla quale si affaccia il castello detto sforzesco in quanto fatto costruire proprio da Francesco Sforza. Ci visse poi Ludovico il Moro e ci lavorò, se è lecito il verbo, anche Leonardo, lasciando tra l’altro stupendi affreschi recentemente restaurati.
Probabilmente il valore artistico della statua è dubbio, anche se si regge su tre zampe per rappresentare una certa aggressività guerriera; magari è anche un po' pacchiana, ma il valore storico c'è. E poi chissà quante foto scatterebbero i turisti. E anche i milanesi che non frequentano l'ippodromo.
Vespasiani a Milano
A proposito di turisti: a Milano gli orinatoi pubblici sono quasi spariti. E’ stata installata in passato qualche unità chimica alla quale si accede con moneta; anche Vespasiano d’altra parte li aveva tassati. Ma di quelle unità, inadatte ai claustrofobici, ce ne sono pochissime. Forse solo quelle usate come photo opportunity per politici al momento dell’installazione (inaugurazione forse suonerebbe inappropriato). Le vesciche a Milano possono trovare sollievo praticamente solo nei bar, di norma previa consumazione, senza la quale i bagni sono spesso guasti. Mi domando: la considerazione che i baristi votano e i turisti no può avere la sua importanza?
Cronaca vintage
Noi vogliamo:
a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera e propria espropriazione parziale di tutte le ricchezze.
b) Il sequestro di tutti i beni delle Congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense vescovili, che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.
(dal Programma dei Fasci Italiani di Combattimento, fondati da Benito Mussolini. 1919).
Le idee in politica si possono cambiare. Talvolta si deve. Certo la cosa richiede una certa dose di intelligenza, che nella politica contemporanea sembra poco apprezzata.
Pensierini
I problemi non possono essere risolti con lo stesso atteggiamento mentale che li ha creati. Albert Einstein
Il cinema è un’invenzione senza avvenire. Louis Lumière