Aggiornato al 21/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Donatus Buongiorno (1865 -  1935) – The Casino at Montecarlo - 1890

 

Gioco e coraggio.

 

Recenti e serissimi studi sviluppati, manco a dirlo, in prestigiose università americane hanno con chiarezza indicato che vivere vicino ad un casinò, ad una casa da gioco come quelle dove si pratica il bingo o ad un centro dove si scommette su qualche cosa, promuove nelle persone una alterazione emotiva invisibile e costante che spinge ad un comportamento più coraggioso in tutte le manifestazioni della vita. E naturalmente anche, per esempio, nella gestione dei propri risparmi e dei propri investimenti.

In altri termini questa euforia trasmessa dalla esistenza di un luogo dove si sa che si gioca e dove si sa che ci sono giocatori intenti a misurarsi con la sorte o, come si illudono alcuni, con la loro abilità nel piegarla ai loro voleri, ha un effetto notevole anche in coloro che materialmente questi luoghi da gioco non li frequentano, ma ne percepiscono la vicinanza.

Il gioco è sempre più diffuso e lo è soprattutto in tutti coloro che sono sempre più in difficoltà, perché alimenta la speranza di un cambiamento, la possibilità di poter disporre del denaro sufficiente per liberarsi dalla paura del bisogno. E mentre cresce la speranza, crescono spesso pure le perdite, le angosce, gli indebitamenti di questi cavalieri che pensano in questo modo di forzare la vita.

Naturalmente i risultati dell’indagine scientifica hanno subito interessato le banche e altre compagnie finanziarie che hanno deciso di promuovere, di aiutare senza por tempo in mezzo tutte le richieste di finanziamento di cui sono in possesso per la realizzazione e l’avviamento di case da gioco o luoghi dove si può sfidare quello che non esiste sperando di vincere.

Il rischio di tutto questo se viene lasciato non regolamentato è che nelle città si potranno avere in ogni angolo di strada, o in ogni caso in grande quantità, luoghi adibiti al gioco, a parte il fatto che questo comunque viene promosso anche con altre forme attraverso televisione o catene di negozi dove si distribuiscono lotterie istantanee o ritardate ma continue come sono per esempio quelle che vengono chiamate gratta e vinci (e non gratta e perdi come la statistica più correttamente suggerirebbe).

Peraltro anche gli Stati, soprattutto quelli con minori risorse e con maggiori problemi, si affidano al gioco sotto diverse forme e spesso, come nel nostro paese, questo rappresenta con le percentuali imposte su tutte le transazioni sia a chi offre il gioco e sia a chi lo pratica una fonte notevole di ingressi.

La vicinanza al gioco infonde anche più coraggio non solo quando si fa un investimento e si decide di comprare un titolo invece di un altro, ma anche in tante altre manifestazioni della vita, dal modo di vivere la competitività della società di oggi, alla conquista di un lavoro, di un amore, di un interesse culturale.

Per coloro che lo praticano direttamente il gioco rappresenta un problema perché crea dipendenza, tanto è vero che è riconosciuto come una normale malattia assistita dal servizio sanitario nazionale. Per coloro che invece non lo praticano direttamente può rappresentare un effetto benefico che può influenzare la propria vita in vari campi.

La conferma di questa teoria che comunque è già stata sperimentalmente verificata, servirà anche per tante altre esigenze. Nasceranno dei luoghi specializzati per vincere la timidezza vicino alle case da gioco, ma potrebbero nascere anche luoghi d’amore, ma anche scuole per la formazione professionale dove si possono programmare corsi e seminari per venditori e uomini di marketing, centri di culto e per la raccolta di adesioni ad una iniziativa benefica, palestre e centri per la salute fisica. Naturalmente le case vicino alle case da gioco avranno prezzi più alti.

Il gioco insomma può così diventare sempre più uno strumento di condizionamento della nostra vita, la può rovinare se lo si abbraccia e la può migliorare moltissimo se gli si cammina accanto.

Inserito il:06/04/2016 20:55:11
Ultimo aggiornamento:06/04/2016 20:59:22
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