Gaetano Previati (Ferrara, 1852 – Lavagna, 1920) - Il Carroccio
15 settembre 2019: il Raduno sul sacro suolo di Pontida
di Vincenzo Rampolla
Una pedalata di un quarto d’ora da casa e sono a Pontida, lungo la statale 342. Transenne, polizia, carabinieri, autoambulanze, furgoni, squadre di pronto intervento. Niente auto, solo pullman. Il 20 maggio 1990 ci fu la prima edizione del Raduno, intervennero i maggiori esponenti della Lega Nord. Sul sacro suolo, così fu definito dai leghisti il prato ove venne issata la bandiera della Padania e suonarono il Va’ pensiero di Verdi, inno della Padania. Slogan del Raduno La forza di essere liberi! Nel 2018 è stato Il buonsenso al Governo, nel 2011 Verso la libertà. Gigantografia stampata su un fondale del palco di 18 metri per 10. Il vocalist della giornata è quello delle grandi occasioni, il neo deputato D. Belotti. Ha sudato più di 25 anni per diventare parlamentare al posto di Stucchi e mettersi in tasca diciannovemila euro e rotti al mese, ex ultras dell'Atalanta, nipote di un porporato della Curia bergamasca.
Nel 2018 i partecipanti furono 60 mila, oggi domenica potrebbero essere 70 – 80.000. Lo saprò stasera dai telegiornali. Dalle 60-70 mila persone in su è la prima valutazione del commissario provinciale leghista, G.De Capitani. Stime confermate da Belotti, alla sua Pontida numero 30. Finora siamo a 250 pullman da tutta Italia, il doppio rispetto alle passate edizioni. Gli alberghi nelle vicinanze sono già tutti esauriti, le avanguardie in camper cominciano già ad arrivare venerdì per prendersi i posti migliori. Partenze in massa da Bisceglie e Foggia. Si era pensato anche a due treni speciali dal centro sud ma la cosa è caduta per complicazioni organizzative. Non ci sono mezzi speciali dalla Sicilia e dalla Sardegna, spesa eccessiva, ma il resto dell'Italia ci sarà, ognuno con un proprio stand, tra magliette, bandiere e prodotti tipici. 400 gli accrediti tra giornalisti e operatori. Per arginare l’assalto di auto e pullman, è stata ricavata una nuova area di sosta in un prato di fronte a quello del raduno, sulla destra direzione Cisano. Chiaro che domenica sarà difficile arrivare a Pontida: chi può usi le moto o il treno, la stazione è a pochi metri dal pratone, spiega Belotti. Spicca un pullman di Lecco tutto dipinto in verde Lega con scritto ai lati: Prima l’Italia – Il buon senso in Europa. Richiama lo slogan del 2018.
La realtà Pontida è iniziata la vigilia, ieri, con il congresso della Lega Giovani, detta un tempo Movimento giovani padani. È l'addio di A.Crippa al comando, proiettato nel mondo dei big con le stellette di vicesegretario federale e di parlamentare. Al suo posto sbarca L.Toccalini, 29 anni, parlamentare lombardo come Crippa, milanese come Salvini, ex universitari padani. Non sono previsti interventi dei Segretari (Commissari) regionali, assenti già nella scorsa edizione, con i ministri del Governo gialloverde. Oggi il Carroccio si ritrova all’opposizione e chiede a gran voce un rapido ritorno alle urne. Salvo imprevisti colpi di scena non sono attesi rappresentanti di altri partiti o ospiti a sorpresa: il Raduno di Pontida è da sempre molto leghista e a maggior ragione lo sarà in questa occasione, con Salvini che ha saldamente in mano le carte del centrodestra. Pare non intenda dividere il palco con nessuno, riservandosi l’orazione tutta per sè.
Il sacro suolo di Pontida è totalmente a disposizione del popolo che attende lumi dal Capitano.
Le cucine hanno aperto i battenti e salgono i fumi dalle grigliate: 500 kg di salamelle, 1 quintale di salami, 100 chili di formaggio, 600 kg di panini: siamo pronti per fare fronte all’assalto dei militanti dichiara alle 9.00 il Capo della ristorazione. Fin dalle prime ore il popolo leghista entra diligentemente in coda anche se i prezzi della porchetta sono saliti a 40 €: piatto assolutamente irrinunciabile per il militante, fin dai tempi pionieristici di Bossi. Fa parte del menu della Festa della Lega di Pontida, evento intramontabile di ferragosto, un mese prima del Raduno, quest’anno dall’8 al 18 agosto insieme alle pizze per ogni gusto. C’è stata la Margherita e la Capricciosa e le Speciali, più per i loro nomi che per gli ingredienti, come la Pizza del Capitano o la Padania Libera. Accanto ai nomi di partito, sopra a un distributore di perizomi nel menù sono spuntate anche la pizza Sea Watch e la Aquarius, nomi che hanno scatenato polemiche, visto il braccio di ferro tra le Ong cariche di migranti in cerca di un porto, e l’ex ministro dell’Interno Salvini, che ne impediva lo sbarco, come la Open Arms, bloccata nel Mediterraneo da 15 giorni.
Sono scelte loro, in linea con il tono goliardico della festa: mi sembra eccessivo fare polemica sui nomi delle pizze, commenta Belotti. Ogni anno si sceglie qualche argomento di attualità per riderci sopra, gli fa eco P.Vanalli sindaco di Pontida, ex deputato che ricorda: Gli organizzatori hanno anche creato magliette in cirillico per scherzare sulla storia dei rubli. Nel caso specifico, sulla scelta di quei nomi non saprei come commentare. Certo c’è anche da dire che con il successo di Salvini ormai nella Lega è entrata anche troppa gente e chiunque dice la sua. A dire la verità non avevo notato come avessero chiamato quelle due pizze, ma visto che una mette insieme frutti di mare e porcini direi che quello del nome è il problema meno grave. A Ferragosto c’ero anch’io, attirato dalla porchetta ed è passata alla storia la signora Maria di 65 anni, da Nembro, con collana rossa e rosa e giacchetta bianca. Ha affrontato Salvini e gli ha detto in faccia: Vieni Matteo, vieni e dacci un motivo per cui hai mandato tutto all'aria. Eravamo al Governo e adesso siamo fuori. Perché? Tu ci devi una spiegazione e in fretta. Ma sono così arrabbiata!
Oltre ai rappresentanti locali, alla Festa hanno partecipato molti della cerchia di Salvini, come R.Calderoli, vicepresidente del Senato e M. Bussetti ex ministro dell’Istruzione. Il Raduno di Pontida non sarà solo un appuntamento di partito – avvertono - ma anche un appuntamento di popolo, preceduto da un confronto con gli amministratori locali. E il 21 e 22 settembre metteremo gazebo in tutta Italia per chiedere democrazia, rispetto del voto e delle regole, ha aggiunto Salvini. Presenti i nove parlamentari bergamaschi, in testa R. Calderoli e D. Belotti.
Dopo la caduta, il leader della Lega si sente lontano dai suoi. Lontani i fasti del Papeete, il Re è solo, pensa a recuperare il consenso perduto in una sola estate. Pensa alle parole di un mese fa della signora Maria di Nembro. Appare svuotato di idee e di contenuti. Di citazioni. E gonfio in volto e nell'aspetto. Non sono l’unico a ricordarlo agile, vigile, reattivo, sprezzante, sorridente. Fatica a restare negli ingranaggi dei selfie, silente catena di montaggio di un Re disarcionato, solo al comando. Non si tira indietro. Oggi tutti al Raduno, a toccare il sacro suolo di Pontida, la barca dell’arroganza e della retorica, a inveire e proclamare inganni e tradimenti, a non ammettere l’errore e la sconfitta, a recitare, a fingere di comandare. Lo sanno bene il Capitano e i suoi fedeli.
Venerdì Salvini era già in sella al suo Ronzinante, diretto a un cordiale incontro in centro a Milano nella residenza di Berlusconi. Insieme hanno concordato di fare fronte comune per una efficace opposizione al nuovo Governo, secondo la nota diffusa da Forza Italia. Sul tavolo le regionali in Umbria. È andato tutto bene, benissimo. Siamo in piena sintonia. Abbiamo parlato un po' di tutto e dell'opposizione ha scandito Silvio. Mai sopito, riemerge l’amore con Matteo.
Prove di dialogo nel nuovo centrodestra, quello annunciato lunedì scorso da piazza Montecitorio, dove Meloni e Salvini hanno lanciato la parola d'ordine: allargare la vecchia alleanza a tre, in una nuova coalizione degli italiani. Berlusconi andrà in Umbria a fare campagna elettorale con il leader della Lega, pronti a partire la prossima settimana. Salvini ha giurato: una Regione al mese! Qui comincia per lui la remata nel deserto, perseguitato dal livore dell’autogol.
Cresce intanto l'attesa per la nuova edizione della Leopolda, prevista a Firenze il 19 ottobre. Da buon padrone di casa, Renzi potrebbe approfittarne per lanciare ufficialmente la sua nuova avventura fuori dal Pd, creando alla Camera un gruppo parlamentare autonomo, una separazione consensuale la chiama lui. L'uscita dei renziani, toglierebbe a Zingaretti l'alibi di non controllare i parlamentari, uscirebbero Renzi e Bellanova e entrerebbero forse Calenda e Bersani (!). Alla Camera ci sarebbero già i 20 deputati pronti per il nuovo gruppo, evento a lungo temuto da Zingaretti, da quando Renzi gli ha ceduto la sedia. Divertiamoci, affacciati alla finestra.
Nell'assemblea federale della Lega Giovani riunita a Milano la vigilia del Raduno, Salvini ha riunito
Amministratori leghisti e tutti i Governatori di centrodestra, e ha lanciato la proposta di iniziativa regionale per un referendum abrogativo della parte proporzionale del Rosatellum bis. Durissimo l’intervento del deputato veronese V.Comencini, studente 31enne di Giurisprudenza: Mattarella mi fa schifo, perché mi fa schifo chi non tiene conto del voto del 34% degli italiani. Immediata la reazione di D.Faraone, senatore Pd: A me fai schifo tu. Primo perché insulti un grande galantuomo come S.Mattarella, secondo perché dimostri di non conoscere la Costituzione e le nostre regole democratiche. Per S.Pedica, Pd: L'attacco del leghista Comencini a Mattarella è gravissimo. Le sue parole si configurano come vilipendio al Capo dello Stato. Chieda scusa immediatamente al Presidente o mi farò promotore di una denuncia per le gravissime offese. Mi auguro che il deputato Comencini - twitta F.Sensi, deputato Pd: Rinunci ai suoi privilegi e risponda degli insulti rivolti al Capo dello Stato. Così come chiedo a Salvini e alla Lega di prendere immediatamente le distanze dalle sue parole a Pontida. Una cosa è il giudizio politico, un'altra questa vergogna. Replica di Salvini dal Corriere della Sera odierno: Sono convinto che si debba mantenere il rispetto, ma è anche chiaro che la maggioranza degli italiani si sente tradita e presa in giro. Siamo sempre lì: perché il Pd al Governo a una persona normale questa sembra una follia. Ma la gente vuole votare, comunque io parlo di cose vere, non mi interessano gli insulti. Intervento diplomatico e di bassa lega, da Capitano benevolo, nessuna tirata d’orecchi a Comencini.
Chiusura di vigilia del Raduno con antipasto caldo, molto caldo per l’indomani: promette bene.
Domenica, ore 9.30. Attesi sul palco i capigruppo di Camera e Senato, i sindaci del Sud, i Governatori del Nord, i rappresentanti dei disabili e dei risparmiatori truffati dalle banche. Debutta il Tricolore. Striscioni offensivi contro il Presidente del Consiglio Conte: Conte infame per te solo letame. Zitta Europa, troneggia su un enorme cartello e su un lenzuolo appeso tra due tende, ispirato a un noto hashtag di Renzi, leggo: Di Maio stai sereno.
Ore 9.45. Contestazioni e fischi ai giornalisti tra cui Gad Lerner in giacchetta bianca. Si è preso un Buffone e un Pezzo di m… seguito da massone, comunista, straccione, ti facciamo mangiare la m., figlio di cento padri, tornatene a casa.
Ore 10.00. Un reporter di Repubblica viene aggredito da un militante che gli spacca il microfono della camera. È meglio che te ne vai, altrimenti ci incazziamo. Mattarella mafioso, grida qualcuno.
Ore 10.30. Salvini arriva sul sacro suolo accolto tra bagni di folla, cori da stadio e entusiasmo alle stelle, in un clima ben lontano dalle sconfitte romane. Incassa l'abbraccio del suo popolo. Delirio al passaggio tra i militanti. Abbracciato. Trascinato dalla massa. Inneggiano i cori: C’è solo un Capitano… C’è solo un Capitano… Qualcuno, si vanta commosso: l’ho toccato.
Ore 10.45. Inizia dal palco una feroce arringa. La disperazione dei 5 stelle che pur di non, scomparire vanno col cappello in mano dal Pd chiedendo due posti. Che triste fine per chi voleva la rivoluzione! Si rassegnino perché in Umbria c'è una voglia di cambiamento dopo 50 anni di sinistra e i trucchetti di palazzo non valgono nulla, attacca deciso. Mi dispiace per i milioni di italiani che hanno votato 5 stelle pensando al cambiamento, si vedono ridotti a chiedere due posticini al Pd per non scomparire. Ognuno è artefice del suo destino. Lascio a loro la disperazione, io mio tengo la nostra voglia di costruire. A tutti voi posso dire che se rimaniamo uniti gli facciamo un mazzo così (con ampio gesto rituale delle mani).
Ore 11.00. Salvini dichiara: Gli alleati del centrodestra sono d’accordo con un referendum sulla legge elettorale. Ne avevo parlato con entrambi e aggiungeremo un secondo referendum sul decreto sicurezza-bis. Salviamo l’Italia. Non la vogliamo terra di profughi.
Ore 12.00. Salvini chiude l’arringa: La mia prima Pontida è stata 26 anni fa. La sicurezza che non morirà mai siete voi. E se qualche giornalista pensava che, avendo perso i ministeri, avrebbe trovato vuoto e tristezza sappia che qui c’è la Pontida più grande e di sempre.
M. Romeo, Capogruppo al Senato afferra il microfono. Il Presidente Conte, che amava definirsi avvocato del popolo, ha deciso di abbandonare il popolo e di piegarsi alle élite, a Macron e alla Merkel. Vergogna! Invettiva cui fanno eco fischi e urla: buffone … vergogna!
Con difficoltà recupero la mia bici attraverso il labirinto di militanti, tende e auto. In testa il ronzio dei: Fai schifo, pezzo di m., straccione, letame, vergogna, buffone… Quante pedalate ci vorranno per cancellarlo?
(consultazione: agenzia giornalistica italiana, la repubblica, la provincia di como, italia oggi, eco di bergamo, lega.com, il corriere adriatico, fanpage, il valore italiano, libero)