Aggiornato al 21/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Chad Hawkins (from Los Angeles, California) – United States Capitol

 

Dominio economico americano e indebolimento europeo

di Achille De Tommaso

 

“La guerra della Russia contro l'Ucraina non deve portare al dominio economico americano e a un indebolimento dell'Europa”  (Bruno Le Maire - Ministro dell'economia, delle finanze e della sovranità industriale e digitale della Francia)

Ma il rischio c’è. Uno dei risultati ottenuti da Biden circa la guerra in Ucraina, è stato quello di spezzare i rapporti tra Russia ed UE, che davano molto fastidio agli USA. Il problema per l’Europa è che, ora, a causa delle sanzioni, è in ginocchio, e gli USA si apprestano a combatterla commercialmente con ingenti aiuti di Stato. L'UE, sta cercando, disperatamente, di controbattere, ma la battaglia si annuncia persa, o molto difficile, perché, in Europa, gli aiuti di stato concessi sono minimi.

***

La cosa buffa è che, al vertice del G20 a Bali, i leader più potenti del mondo hanno ribadito il loro desiderio di rafforzare il "commercio multilaterale"; ma, nella pratica, dietro questa facciata di cooperazione, il protezionismo sta tornando con forza.   In questa attività gli USA sono in testa, cercando di difendere i propri interessi con un vasto piano anti-inflazione, denominato IRA, Inflation Reduction Act, annunciato da Biden già la scorsa estate, che è previsto causare forti tensioni con i tradizionali alleati americani: oltre a Europa, anche Corea del Sud e Giappone.

"Ho suonato il campanello d'allarme già ad agosto ", ha protestato a Bali Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno. Già in estate ha infatti criticato i “367 miliardi di dollari di sovvenzioni, un aiuto di proporzioni gigantesche, molto lontane da quelle poche che autorizziamo in Europa da parte dello Stato; questo crea una vera e propria distorsione della concorrenza”.

Per qualche ragione non c’è stata, di questa discussione, la giusta eco sui media italiani; ma, già a Bali, diversi leader europei hanno alzato la voce contro questi massicci sussidi concessi dagli Stati Uniti alle imprese sul loro territorio, minacciando di fare causa al WTO. All'origine, infatti, delle crescenti tensioni tra Europa e USA, è l'entrata in vigore questa estate dell'“Inflation Reduction Act”, il più grande aiuto di Stato mai deciso dagli USA; che, ad esempio, nella lotta al cambiamento climatico, stanzia 370 miliardi di dollari per la costruzione di turbine eoliche, pannelli solari e veicoli elettrici. Sotto quest’ultimo aspetto, tra le misure al centro delle critiche c’è per esempio un credito d'imposta, di fino a 7.500 dollari, per l'acquisto di un veicolo elettrico da una fabbrica nordamericana, dotato di una batteria prodotta localmente, escludendo quindi le auto prodotte nell'UE. Questo piano è fonte di irritazione per l'Europa, che accusa gli USA di organizzare sovvenzioni eccezionali per le aziende che producono sul suolo americano, cosa che è, secondo Breton, totalmente contraria alle regole del commercio internazionale.

Diversi leader presenti a Bali hanno protestato, minacciando persino azioni legali. “Ovviamente prenderemo in considerazione misure di ritorsione”, ha detto Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, durante un'intervista a BFM Business, paventando, se Washington rimanesse sorda alle recriminazioni dell'Ue, la possibilità di “andare in giudizio al WTO”.  

Nelle ultime settimane si è parlato comunque senza mezzi termini del rischio di una “guerra commerciale” tra le due regioni alleate; e francesi e tedeschi si sono particolarmente distinti nelle proteste (l’Italia assente in queste proteste…). Il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire ha usato il termine “guerra commerciale” durante una recente visita a Berlino, in ottobre, chiedendo che si faccia il possibile per evitarla; e il presidente Emmanuel Macron, accusando Washington di protezionismo, ha minacciato di rafforzare le difese dell'UE. È "difficilmente contestabile che gli Stati Uniti abbiano tratto benefici economici dalla guerra in Ucraina e abbiano sofferto meno dell'Europa per le sue conseguenze economiche”, ha affermato Bernard Spitz, capo degli affari internazionali ed europei presso la lobby commerciale francese Medef. La Francia è stata tradizionalmente il paese più esplicito e attivo, del blocco UE, quando si è trattato di confrontarsi con Washington su una vasta gamma di dossier commerciali.  Più di recente, durante il Consiglio di presidenza di turno dell'UE, Parigi si è, infatti, concentrata sulle misure di difesa commerciale, che daranno a Bruxelles il potere di reagire contro le misure commerciali unilaterali da parte degli Stati Uniti. Il ministro dell'Economia e delle finanze Bruno Le Maire ha avvertito che “la guerra della Russia contro l'Ucraina non dovrebbe portare al dominio economico americano e un indebolimento dell'Europa". Le Maire ha anche criticato gli Stati Uniti per vendere il GNL all'Europa “a quattro volte il prezzo a cui lo vende alle proprie compagnie” e ha invitato Bruxelles ad attivarsi per un “rapporto economico più equilibrato” tra i due continenti.

Anche la Germania si è fatta sentire: il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato chiaramente del rischio di una “enorme guerra tariffaria” con gli USA.

LE DISPUTE DI MERCATO USA-EU

Come scritto prima, è chiaro a tutti che una importante vittoria, nella guerra Russia-Ucraina, gli USA l’hanno già ottenuta: hanno spezzato i rapporti Russia-Europa, che erano storicamente da sempre ostici per gli USA, e la cui rottura sta indebolendo fortemente l’Europa: valga da esempio il divieto, da parte americana, nei confronti della Germania, nel 2021, di terminare la costruzione di Nord Stream 2. Per inciso, ora che hanno ottenuto questa importante vittoria, gli USA propendono per la pace, e, dopo aver inviato ingenti quantità di armi all’Ucraina, affermano che, “una vittoria militare dell’Ucraina è improbabile” (capo di stato maggiore Usa, Mark Milley – novembre 2022).

Ma la guerra commerciale non è una novità per i rapporti tra Stati Uniti e Unione Europea, che negli ultimi anni hanno dovuto dirimere diverse controversie. Tra queste, il confronto tra il colosso aeronautico europeo Airbus e l'americana Boeing, sempre sullo sfondo dei sussidi, e l'imposizione di tariffe aggiuntive da parte dell'amministrazione Trump su acciaio e alluminio.

"Washington sta adottando misure molto offensive", ha commentato all'AFP Elvire Fabry, esperta di geopolitica del commercio presso l'Istituto europeo Jacques Delors. Politicamente, la Fabry vede le misure dell'amministrazione Biden come "un'agenda interna per proteggere gli interessi degli Stati Uniti anche contro gli alleati". E In ogni caso, "non c'è tempo da perdere per gli europei, siamo a poco più di tre mesi dalla loro attuazione e non ci sono stati segnali incoraggianti di impegno da parte degli Stati Uniti, al di là di spiegazioni amichevoli".

L'argomento preoccupa ancora di più gli Stati europei in quanto la recessione minaccia di colpire il continente il prossimo anno a causa delle conseguenze economiche della guerra in Ucraina. I prezzi dell'energia stanno aumentando vertiginosamente, rendendo molte aziende vulnerabili.

"L'importo dei sussidi che l'amministrazione Biden sta proponendo è da quattro a dieci volte l'importo massimo consentito dalla Commissione europea", ha criticato Bruno Le Maire, che ha lanciato un appello, in un'intervista rilasciata a diversi giornali europei, "affinchè gli stati europei siano coordinati, uniti e forti”.

E l’Italia? Non pervenuta.

 

RIFERIMENTI

https://www.letemps.ch/economie/leurope-hausse-contre-nouveau-protectionnisme-americain

https://www.nytimes.com/2022/10/14/us/politics/biden-trade-policy-asia-europe.html

https://energynews.pro/en/us-subsidies-europe-raises-its-voice-against-us-protectionism/

https://www.lefigaro.fr/conjoncture/l-europe-desarmee-face-au-protectionnisme-americain-20221116

https://www.letemps.ch/economie/leurope-hausse-contre-nouveau-protectionnisme-americain

 

Inserito il:21/11/2022 19:38:33
Ultimo aggiornamento:22/11/2022 11:44:45
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445