Henri Manguin (Paris, 1874 - Saint Tropez, 1949) - La sieste
La siesta (09)
di Gianni Di Quattro
Come finirà tra l’Iran e l’America di Trump? Nessuno lo può sapere dati i personaggi che stanno animando il palcoscenico del mondo, ma l’opera di destabilizzazione di tutta la regione è molto probabile che continuerà. Una nuvola nera sulla testa che da un momento all’altro si apre per scaricare il suo grande carico di acqua. Si può fare finta di niente, ma non si può ignorarne il pericolo.
Trump trova il tempo per cancellare nelle scuole le indicazioni sulla dieta per i bambini che era stata studiata e varata da Michelle Obama. Questa dieta diceva frutta e verdura soprattutto. Trump dunque la cancella e indica che bisogna somministrare soprattutto hamburger e patatine e, in alternativa, pizza. La notizia è irrilevante ma denota la stupidità del personaggio per il tempo che dedica a questa vicenda e per il contenuto delle sue disposizioni (la voglia di cancellare il passato, una ossessione).
Nel nostro paese la corsa alle reti di telecomunicazione. Tutti gli operatori in campo con le loro idee e investimenti, tutti i fornitori in campo sfruttando il buon momento. È dagli anni 80 forse che non si assisteva ad un tale movimento, che non si vedeva un mercato così attivo. Naturalmente siamo sempre in attesa di una politica nazionale in merito, speriamo che prima o dopo la politica, impegnata nelle campagne elettorali e chissà in quali altri intrighi, riesca a farcela e a ricordarsi dell’interesse del paese.
La politica commerciale degli operatori di telecomunicazione gode di ampie protezioni formali e sostanziali. Non sono giustificabili le continue cadute delle reti e i buchi di software che sono superate dai giovani e dagli esperti non sempre facilmente e che mettono al tappeto persone non pratiche e soprattutto anziane. Non è giustificabile la complessità delle soluzioni e dei servizi proposti a cominciare dall’articolazione tariffaria. Non è giustificabile che una manovra errata come lo sfiorare un tasto non necessario faccia partire l’erogazione di un servizio non voluto e non richiesto con addebiti settimanali consistenti e che per rimuoverlo sia necessario una complicata procedura. E altro si potrebbe dire. E pensare che abbiamo una Autorità dedicata che dovrebbe proteggere gli utenti, abbiamo enti che tutelano i consumatori, abbiamo un parlamento che ama il populismo, abbiamo persino una struttura ministeriale che chissà come passa il suo tempo.
Adesso anche la Coca Cola lascia il paese e va in Albania. Il motivo? Troppe tasse e troppe complicazioni, dicono. Del fatto che continua lo stillicidio di aziende che una alla volta lasciano il paese prima o dopo qualcuno se ne può occupare o ci dobbiamo interessare solo della nuova legge elettorale?
Riccardo Muti dice che ci sono troppi cuochi alla tv e forse qualcosa si potrebbe sacrificare a favore della musica. Penso che il maestro abbia ragione, ormai siamo invasi da cuochi, locali di tutti i tipi, pressioni pubblicitarie che invitano a non cucinare ma ad andare a mangiare fuori, a ordinare roba pronta se si vuole proprio stare in casa. E tutti si buttano in questo settore ed è per questo che è più facile trovare un cuoco piuttosto che un manager.
La Casellati, Presidente del Senato, che contro la prassi istituzionale del Senato, e rinunciando alla sua funzione super partes, si schiera con il suo voto a favore di Salvini fa venire in mente un dubbio. Per caso sono già cominciate le grandi manovre per la elezione prossima del Presidente della Repubblica?
Venti anni dalla morte di Craxi. Un uomo politico, uno statista senza dubbio, ha fatto errori come tanti e forse tutti, ha cercato vie di uscite anche non regolamentari nel contesto del suo momento storico. Ha cambiato il paese, ci ha provato. È stato fatto fuori deliberatamente da sinistra, una sinistra che ha promosso per l’occasione un ruolo della magistratura per fare fuori il nemico. Così è nata mani pulite che non rappresenta un esempio illustre di civiltà giuridica e che ha spostato definitivamente il rapporto tra i poteri costituzionali. Non si tratta di assolvere le sue deviazioni legali e la sua altezzosità, ma si tratta ora di definire una realtà storica del paese e le sue conseguenze che arrivano anche ai giorni nostri. Il discorso di Craxi è in altri termini un discorso serio e trattare il personaggio come ladro di polli è non sapere leggere la storia del paese o, in tanti casi, falsificare la realtà per giustificare comportamenti o per sfruttarla a scopo politico.
La vicenda Alitalia è ancora sul tavolo con tutte le sue carte. Forse tuttavia si ha la sensazione che si tratti di carte da giuoco e non di documenti aziendali su cui discutere di futuro. La verità che ormai è chiaro che questa classe politica non ha la benché minima idea di cosa fare e sta annegando nella incompetenza e nella assenza di iniziative.