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Sfotti, sfotti …
… a ruota libera
di Davide Torrielli
La storia proprio non insegna nulla?
I grafici dei tempi nei quali si sono verificate grandi guerre o tensioni mondiali degne di nota, come rivoluzioni o invasioni che dir si voglia, parlano chiaro.
Chi si occupa di statistica conosce e maneggia le gaussiane con dimestichezza che, tradotte, significano andirivieni. Un grande nome come Louis Borges ebbe a dire che la natura non ha memoria, nel senso che gli eventi naturali si ripresentano uguali a se stessi senza ricordare cosa avvenne prima. Questo avviene nuovamente con alternanza statistica impressionante e così, mi pare, fa la storia.
La differenza basilare, però, è che la storia viene plasmata in gran parte da quei fessi degli uomini che appena dimenticano il dolore, le malattie, la povertà e le difficoltà del non saper convivere, subito ci ricascano e propulsi da voglia di vittoria, arroganza e sentimenti di sopraffazione, ricominciano daccapo.
Capita quindi che osservando il movimento delle curve che delineano l’ignoranza profonda degli uomini, sembrerebbe che la nostra insulsa razza di animale, sia pronta ad una nuova bella sforbiciata numerica e non per essere particolarmente pessimisti.
Questa volta, il propellente penso sia una bella combinazione dei soliti mal pensieri degli uomini e stavolta, anche della globalizzazione, dannata sia.
La spiegazione sta nel fatto che ci si riempie la bocca di integrazione, accettazione del diverso, abbattimento dei confini, … tu casa es mi casa …. Ma poi negli effetti, questo vale sempre e solo per gli altri e pochi sono quelli che accoglierebbero a casa propria una bella famiglia di cinesi poveracci o un bel gruppo di congolesi allo stremo della fame.
Quindi … tu casa es la loro casa … per meglio dire.
Capita quindi che la frizione dei concetti di integrazione e globalizzazione con l’innato e cementato concetto della protezione della propria caverna, individua situazioni di scintillio che innescano incendi.
Il diverso non lo vuole nessuno e l’uomo è fatto per aspirare al massimo benessere anche e non solo a discapito dei propri simili, senza che ci sia una regola sulla dimensione stessa del benessere. Non basta mai.
Siamo quindi pronti a riportare l’asticella in alto? A rimettere in discussione quanto con fatica i nostri nonni hanno riparato?
Non abbiamo imparato nulla?
Assistiamo impotenti alla reazione sproporzionata di Israele senza fare niente, all’infrangere continuo dell’etica e delle più elementari leggi del rispetto umano.
Chi nulla fa di fronte ad un reato ne è di fatto, complice.
Ha il diritto di difendersi, viene detto sia per Ucraina che per Israele, ma mi pare, francamente, che come sempre nella condotta umana, il diritto alla difesa si stia trasformando in sopraffazione al contrario, specialmente nel caso medio-orientale.
Vale sempre la regola di Giaveno, “ognidun a ca sua, ognidun a sua ca”.
Quando invece si decide di entrare a casa degli altri, occorrerebbe prima di tutto suonare il campanello e qualora si sia ammessi ad entrare, alliinearsi alle regole di chi ha deciso di farci entrare.
Forse sfugge la potenza che stiamo, stanno, soleticando o per meglio dire, sfottendo: l’Iran è una potenza incredibile e per giunta, ancora una volta, religiosamente pronta ad ogni e sproporzionata reazione.
Se non li fermiamo, non aspettiamoci nulla di bello ed il passo del raggruppamento Iran Russia Cina è dietro l’angolo e le nostre pizzerie, resort, vacanze, benessere e tranquillità sono merce così leggera da essere spazzata con un soffio di questi colossi.
Sfotti sfotti ….
Te curas.