Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Shirley Mathew (Delhi, India – Contemporary) – Survival

 

5 regole per sopravvivere

di Gianni Di Quattro

 

L’attuale momento politico, sociale ed economico è proprio brutto. Ho cercato un termine appropriato per definirlo bene e alla fine ho pensato che niente è più brutto di brutto. La situazione è critica a livello nazionale ed internazionale e non sembra possa cambiare a breve termine e per questo è importante attrezzarsi per sopravvivere senza penare oltre misura come purtroppo potrebbe essere. Ecco, nel seguito, alcune regole.

Prima regola. La compassione culturale. Bisogna sapere accettare il livello culturale inadeguato in tantissime persone che magari occupano posizioni di rilievo sociale o politico o che hanno ricoperto nel passato ruoli significativi in qualsiasi campo e che ora dispensano giudizi dall’alto di una loro esperienza evidentemente inquinata. In questo periodo è aumentata molto la conoscenza nelle persone anche non particolarmente scolarizzate grazie alla televisione e ad internet, ma per contro è calata la cultura perché tanti, certamente la maggioranza, finiscono per ragionare e pensare per schemi, radicalizzare opinioni, seguire ciarlatani sociali, insomma in una parola diventare prigionieri dei pregiudizi. E il pregiudizio è il grande nemico della cultura, intesa come capacità di integrare, di criticare, di cambiare, di seguire ogni forma di evoluzione personale o collettiva. Dunque la compassione culturale è fondamentale per non ritrovarsi in condizioni di disagio e persino di incompatibilità umana.

Seconda regola. La compassione sentimentale. Significa non giudicare gli amici per il rapporto che hanno con la società in termini generali ma solo per quello che hanno con noi stessi, in altri termini non ergersi a giudice di loro pensieri, conversioni ideologiche o comportamenti umani che potrebbero allontanarli per incompatibilità con il nostro modo di giudicare e di vedere le cose e con la nostra cultura. Accettare insomma che le persone che amiamo e con cui abbiamo fatto pezzi di strada insieme si allontanino dal nostro modo di interpretare la libertà di pensiero, il senso della autonomia intellettuale e la voglia di laicità senza pregiudizi. Certo bisogna anche accettare che alcuni scompaiano per legge di natura o siano portati lontano dalla vita. Infine, è fondamentale non dimenticare gli amori che hanno riempito la nostra vita, sia quelli vissuti che quelli solamente sognati perché possono darci il senso di una capacità di sentire e di desiderare che rappresentano l’intimo più intimo della natura umana consapevole.

Terza regola. La coscienza della evoluzione continua. Non pensare che il momento attuale con le sue dolorose cancellazioni di diritti, di visioni e soprattutto di speranze, sia definitivo. Perché il mondo cammina e anche se pensiamo che oggi è immerso nella mediocrità e che questa è anche una delle cause, tra le principali, della situazione, non dobbiamo credere che lo sarà per sempre. Perchè la parola sempre esiste nel mistero dell’universo forse per indicare l’eternità, ma non certamente la stabilità ed infatti la legge fondamentale è quella che indica il rinnovarsi delle cose e delle cause come il vero motore di tutto. Il concetto è quello che i seguaci di una importante filosofia orientale indicano con la parola impermanenza, per dare il senso del movimento continuo. Questo vuol dire che il futuro sarà certamente diverso dal presente e che quindi la speranza della bellezza esiste e non può essere scalfita dalle mediocrità odierne che peraltro esistono in quanto fanno parte anche esse stesse della impermanenza del mondo.

Quarta regola. La pazienza. Una caratteristica che si acquisisce con il tempo provando e riprovando emozioni e reazioni e che ha effetti interni ed esterni. Interni perché serve a diffondere un senso di pace e di tranquillità quale che sia la provocazione ed esterni perché consente di rimanere moderatamente impassibili di fronte ad eventi ed interventi che non sono coerenti con le proprie convinzioni culturali, sociali o politiche, o, naturalmente, di fronte a situazioni che impattano la propria sfera affettiva. Non è casuale che si dice che la pazienza è la virtù dei forti, di coloro che riescono a scavalcare qualsiasi emozione, a dominare qualsiasi reazione fisica o psicologica ed a gestire il proprio distacco da qualsiasi situazione non di gradimento o persino assai provocatoria sul piano umano.

Quinta regola. Il filtro dell’ironia. Questa è la regola più importante e più difficile, richiede di vedere tutto ciò che si riferisce alla politica e alla società attraverso il velo dell’ironia e non attraverso quello della polemica o della disperazione. Un suggerimento in merito può essere quello di accostare i protagonisti di oggi a personaggi del passato buffi e le situazioni ad accadimenti altrettanto ridicoli. E tutto si ridimensiona, tutto diventa umanamente meno doloroso. L’ironia può salvare la nostra intelligenza e la nostra salute anche nei momenti più critici e difficili, come del resto la storia e tante vicende umane possono testimoniare.

 

Inserito il:07/11/2018 21:23:52
Ultimo aggiornamento:07/11/2018 21:30:14
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