Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Mark John Maguire (Liverpool, ? - Cardiff) – The Impossibility of Knowledge (2013)

 

Quelli che non possono capire

di Gianni Di Quattro

 

Capire una situazione sociale, cercare di analizzare una situazione politica per fare una scelta personale, cercare le variabili che possono condizionare una strategia economica di un paese, non è facile.

In pratica succede tuttavia che la maggioranza delle persone ritiene di avere capito, di capire e di potere spiegare che succede, perché succede, dove sono i pregi e quali gli errori. In questa maggioranza vanno inseriti tutte le categorie a prescindere dal livello e persino non dico dalla cultura, ma certamente dalla conoscenza.

Questa ultima categoria di persone, quelle colte, è quella che più di ogni altra ritiene di sapere e spiegare in relazione ai suoi studi, alle sue conoscenze scientifiche od economiche e in base anche a sue avventure professionali, perché può capitare che tra queste si possono annoverare esperienze manageriali anche di livello o discipline ben studiate anche formalmente.

Costoro tirano fuori le loro teorie di supporto al loro pensiero con riferimenti scientifici, studi di grandi università americane o inglesi, inventano formule. La verità è che quasi sempre sono prigionieri di pregiudizi acquisiti non scientificamente che poi cercano di dimostrare con varie spiegazioni anche scientifiche per dire che i loro pensieri e i loro giudizi sono sempre il frutto di profondi studi, valutazioni e ragionamenti. La scienza si sa può essere tirata da tutte le parti, specie da chi lo sa fare.

Poi ci sono quelli che dicono di capire, spiegano anche loro perché sono sostenitori di qualcuno mentre in effetti sono contro qualcun altro. Questa categoria di persone è molto vasta, è costituita da quelli che ragionano in negativo e cioè sono contro qualcuno e per questo appoggiano chi è chiaramente contrario come loro, ma anche loro sono prigionieri del pregiudizio e non riescono a scandagliare in modo analitico la situazione in giudizio perché accettata o respinta in quanto contraria a chi loro giudicano di essere contrari.

Ci sono poi quelli che hanno fatto politica, hanno magari ricoperto qualche ruolo locale in qualche amministrazione, associazione o ente e dicono di essere assolutamente padroni delle logiche (così dicono loro) che determinano i fenomeni sociali e politici e persino economici. Spesso, il più delle volte costoro non tengono conto che il tempo corre ad una velocità alta, che le esperienze del passato valgono poco e anzi sono controproducenti, i personaggi sono diversi e se la natura non fa salti, la politica li fa ed anche molti importanti, di livello olimpionico. Inoltre, questi rimangono prigionieri delle loro idee del passato perché devono anche dimostrare la loro coerenza, quest’ultima considerata quasi universalmente come un grande valore, persino da molti superiore a tanti altri come per esempio la capacità di adeguare il proprio giudizio alla evoluzione delle cose in tutti i campi.

Naturalmente poi c’è una massa di persone che dice di capire tutto solo perché fa il tifo per qualcuno, o dice di essere d’accordo con qualcun altro perché quest’ultimo ha fatto meravigliose promesse che non potrà mantenere ma che a molta gente piace sentirsele dire.

La vita è bella perché varia e rifletterci sopra è assolutamente interessante.

 

Inserito il:08/05/2019 15:04:59
Ultimo aggiornamento:08/05/2019 15:10:51
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