La polarizzazione della politica italiana.
Stiamo assistendo ad un processo di polarizzazione della politica italiana che modifica il quadro sino ad ora noto e che può avere importanti ripercussioni sul governo delle città italiane se non sul governo centrale.
Da un lato, a destra, Forza Italia pare abdicare, insieme al suo leader storico, alla prevalenza della Lega di Salvini, che con gli ex fascisti sta costruendo un polo aggressivo e determinato a portare avanti un attacco frontale alla democrazia della tolleranza e della accoglienza come la abbiamo conosciuta sino ad ora, anche se con qualche scossone.
Dall'altro la sinistra ha dato avvio a quel processo di unificazione tante volte tentato e sempre fallito, per costruire un polo alternativo e libertario.
Quali possono essere le conseguenze di queste aggregazioni.
Con Salvini rischiamo di uscire dall'Europa, di chiuderci in un contesto nazionale più autosufficiente, di inasprire e rendere più critici i rapporti internazionali.
Con la sinistra unita resteremo in Europa, ma crescerà la voglia di opposizione, e anche se non vi saranno tentazioni di governo, si inaspriranno rapporti e tensioni interne e nasceranno alleanze nuove per ostacolare l'azione di governo.
Interessante notare che gli slogan costitutivi dei due poli non si riferiscano a programmi di governo del paese, a principi di indirizzo e di obiettivo della propria azione, ma si unifichino nella cacciata di Renzi, costi quel che costi sul piano delle idee e dei valori per quanto riguarda la destra moderata, alle alleanze storiche per quel che riguarda la sinistra.
In questa direzione va la dichiarazione della sinistra che alle elezioni di Roma potrà appoggiare il candidato 5 Stelle. E naturalmente iniziano i distinguo e le contestazioni interne.
Questo governo fa paura, nel senso che spinge a reazioni anche sul piano dei valori di riferimento, e diventa il solo obiettivo della reazione in atto.
E' probabile che si verifichi naturalmente una azione inversa fuori da questi due poli, che faciliterà la nascita e la crescita del Partito della Nazione, cui lo stesso Renzi ha fatto cenno.
Casini, ad esempio, sempre attento alle cose di governo, ha dichiarato subito, ora avanti con il PD senza paure e senza remore.
E ci sarà una reazione di quella parte del centro conservatore, che punterà ad aggregare tutti quelli che non condividono di stare sotto il cappello della Lega.
Insomma un gran movimento, che romperà gli equilibri attuali.
Qualche aggregazione e qualche ulteriore divisione.
Si preannuncia un periodo di turbolenza, che potrà purtroppo incidere negativamente sui processi in atto di riforma e di cambiamento.
E sul governo di molte città italiane, che dovranno fare i conti con le nuove aggregazioni e con i nuovi schieramenti elettorali.