Immagine realizzata con strumenti di Intelligenza Artificiale
Un diario dei primi sei mesi d’invasione Ucraina
di Vincenzo Rampolla
Trascorsi 3 anni e 23 giorni dal 24 febbraio 2022, data in cui Vladimir Putin ha lanciato un attacco su larga scala all'Ucraina, come ha reagito di colpo il popolo russo? E quello ucraino? E nei i primi 6 mesi di occupazione? Abolita e liquidata la reazione russa contro l’invasione. Attivisti e politici indipendenti confinati al carcere o all’esilio; la gente comune malmenata in massa per aver tentato di esprimersi contro la guerra o a favore della pace; cancellate mostre, esibizioni e concerti degli artisti inaffidabili. Regina sovrana la censura militare e bandita dal Paese la stampa indipendente. Ovd-Infoal, progetto per i diritti umani e Meduza, sito indipendente russo, oggi hanno rimestato insieme il passato e costruito una testimonianza: uno scarno diario che riesumi le forze delle autorità russe impiegate nei primi 6 mesi del conflitto per cancellare ogni tentativo di critica o protesta. È la cronaca quotidiana di un estratto della repressione, quella che de facto ha mutato la Nazione Russia in una Dittatura. In 6 mesi, ogni giorno almeno 100 persone finite dietro le sbarre.
Limitazione del diritto di assemblea e riunione. Ovd-Info ha rilevato 16.437 arresti connessi alle proteste contro la guerra tra il 24 febbraio e il 17 agosto 2022. Oltre agli arresti durante le proteste di piazza, il dato include 138 arresti per post anti-guerra pubblicati sui social media, 118 per simboli contro la guerra e 62 effettuati dopo manifestazioni contro la guerra.
Repressione attraverso la legge. Le autorità russe hanno anche effettuato detenzioni preventive con l'aiuto della tecnologia. Il sistema di riconoscimento facciale di Mosca è stato usato nell’arresto di almeno 33 persone in occasione della Giornata della bandiera nazionale russa, il 22 agosto 2022. In quel mese non sono state introdotte nuove leggi, probabilmente per le vacanze dei legislatori russi. Dal 24 febbraio i legislatori della Duma di Stato hanno adottato in totale solo 16 nuove leggi repressive o emendamenti a leggi esistenti.
Casi di reati. In 182 giorni di guerra, 224 soggetti sono stati imputati in processi su casi di oppositori della guerra. L’ultimo, Evgeny Roizman, politico contrario alla guerra e ex sindaco di Ekaterinburg, arrestato il 24 agosto, esattamente 6 mesi dopo l'inizio dell'invasione. Nel solo mese di agosto, gli avvocati di OVD-Info hanno iniziato a rappresentare imputati in 5 nuovi casi penali e a trattare in totale 22 casi di oppositori della guerra.
Secondo il sito indipendente russo Mediazona, dal 24 febbraio sono stati aperti almeno 3.780 casi di scredito dell'esercito, ai sensi dell'articolo 20.3.3 del Codice russo dei reati amministrativi. Ovd-Info ha inoltre rilevato almeno 7 casi di persecuzione extragiudiziale di persone pubblicamente opposte alla guerra. Tra le varie persecuzione figurano licenziamenti da Agenzie governative, attacchi fisici, minacce e rifiuto della polizia di indagare su atti di vandalismo anti-ucraino.
Agenti d'influenza stranieri e organizzazioni indesiderate. Il Ministero della Giustizia russo sembra aver riposato ad agosto: nessuna nuova condanna per l’intero mese. Nel corso dell'estate, la procura di Mosca ha comunque intentato una causa per liquidare il Sindacato dei Giornalisti, con l'accusa di non aver rispettato i requisiti della legislazione sugli agenti stranieri e il Tribunale di Mosca per gli arbitrati ha avviato una procedura di fallimento contro la sede russa di Radio Free Europe/Radio Liberty, per mancato pagamento delle multe imposte per non aver etichettato i contenuti documentari riferiti agli agenti stranieri.
Da quando Ovd-Info ha pubblicato il suo rapporto di luglio sulle repressioni contro gli oppositori della guerra, altre 3 organizzazioni sono state dichiarate indesiderabili: il Congresso ucraino canadese, l'Istituto Macdonald-Laurier e la Federazione nazionale ucraina del Canada. Attualmente 65 organizzazioni sono sulla lista nera degli indesiderabili e l'Ufficio del Procuratore Generale russo ha aggiunto al registro delle informazioni vietate The Insider, 19° Ente dell’inchiesta.
Blocchi di Internet, censura e pressioni sui media indipendenti. Secondo il gruppo di difesa dei diritti digitali Roskomsvoboda, circa 7.000 siti web sono stati bloccati dalla censura militare e secondo il Procuratore Generale Igor Krasnov la Russia ha rimosso o bloccato circa 138.000 siti web dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina.
Ad agosto, il social network VKontakte ha bloccato le pagine dell'artista Yulia Tsvetkova, dell'emittente bielorussa Zerkalo e di Ovd-Info. La pagina di Ovd-Info è stata bloccata perché avrebbe contenuto inaffidabili informazioni socialmente significative sulla operazione militare speciale dell'esercito russo in Ucraina. Anche il tribunale distrettuale Lukhovitsky di Mosca si è rifiutato di riattivare il sito web di Ovd-Info.
Sempre ad agosto, l'ufficio del Procuratore Generale ha anche censurato una conferenza stampa in difesa dei musulmani oppressi che coinvolgeva l'attivista per i diritti umani Svetlana Gannushkina, nonché i commenti della stessa Gannushkina per le testate Culture of Dignity, Tell Gordeeva e Tv Rain. Anche la pubblicazione TJournal ha annunciato la chiusura a causa di un grave calo di lettori e di incassi, dopo il blocco del suo sito web. Almeno 5 concerti e eventi sono stati censurati dopo che i partecipanti avevano espresso pubblicamente opinioni contro la guerra. Le autorità russe hanno cancellato una conferenza della giornalista Asya Kazantseva e le esibizioni della cantante pop Dora e dei gruppi Aloe Vera, Krovostok e Anacondaz.
Proteste e manifestazioni a Mosca e in Russia. Il 24 febbraio 2022, in tutta la Russia sono scoppiate manifestazioni e proteste contro la guerra. Oltre alle manifestazioni, sono state redatte lettere e aperte numerose petizioni in opposizione alla guerra e numerosi personaggi pubblici, intellettuali e politici, hanno firmato lettere contro la guerra. Le proteste sono state accolte con una diffusa repressione da parte delle autorità russe. 14.906 persone sono state incarcerate il 6 marzo, il più grande arresto di massa in un giorno nella storia della Russia post-sovietica.
Diversi i casi di manifestanti torturati durante la detenzione. Persone che hanno firmato petizioni contro la guerra hanno subito rappresaglie.
Nel pomeriggio dell'invasione, il Comitato investigativo russo ha avvertito i russi che avrebbero dovuto affrontare ripercussioni legali per essersi uniti alle proteste non autorizzate relative alla tesa situazione della politica estera. La sera del 24 febbraio migliaia di persone sono convenute per protestare contro la guerra, tra cui 2.000 manifestanti in piazza Puškinskaja a Mosca, 1.000 a San Pietroburgo e centinaia a Ekaterinburg, Čeljabinsk, Nižnij Novgorod, Novosibirsk e Perm'. Alla fine giornata 1.820 arresti in 58 città, di cui 1.002 a Mosca. Il Ministero dell'Interno russo ha giustificato questi arresti con continue restrizioni relative al coronavirus, anche su eventi pubblici.
Il 25 febbraio sono continuate le proteste a Mosca, a San Pietroburgo e in altre città, con 437 arresti in 26 città russe.
Il 26 febbraio, almeno 469 persone sono state arrestate in 34 città, di cui circa la metà a Mosca, portando il numero totale degli arresti a oltre 3.000.
Il 27 febbraio, le proteste sono coincise con il settimo anniversario dell'assassinio del politico dell'opposizione Boris Nemcov, con arresti a un suo memoriale improvvisato fuori dal Cremlino, dove fu fucilato Nemcov. Circa 1.000 persone si sono radunate per una manifestazione spontanea contro la guerra vicino a San Pietroburgo. Entro la domenica sera la polizia aveva arrestato almeno 900 russi in 44 città, portando il numero totale di arresti a oltre 4.000 da inizio della guerra. A fine giornata, secondo OVD-Info, la polizia aveva compiuto 2.710 arresti (almeno 5.844 in totale dall'inizio della guerra). Alcune fazioni del Partito Comunista della Federazione Russa di solito a favore di Putin e dell'invasione, si sono espresse contro l'invasione, questi ultimi iniziando una petizione anti-guerra firmata da oltre 40.000 persone in 2 giorni. Lo stesso giorno, un furgone con scritte Gente, svegliatevi!, Questa è guerra, Putin è feccia! il 5 marzo si è schiantato e ha preso fuoco in piazza Puškinskaja .
Il 1º marzo sono apparse sui social media notizie e fotografie, pubblicate e confermate anche da Novaja Gazeta, che mostravano bambini delle scuole elementari dietro le sbarre, arrestati dalla polizia a Mosca per aver deposto fiori all'ambasciata ucraina e con in mano cartelli che dicevano No alla guerra. Il 6 marzo hanno protestato decine di migliaia di persone in almeno 60 città con oltre 5.000 arresti nel corso della giornata. Il 6 marzo il numero totale degli arresti è stato 13.000.
L'8 marzo, Giornata internazionale della donna, il movimento della Resistenza Femminista Anti-Guerra ha riferito che le donne hanno deposto fiori sui monumenti di guerra in 94 città, tra cui 68 città russe. Nella settimana successiva diversi video sono diventati virali e mostravano la polizia russa che arrestava i manifestanti per aver semplicemente alzato un cartello bianco. Un altro arresto diventato virale è stato quello di una donna, arrestata per aver alzato un piccolo cartello con scritto два слова (in russo due parole).
Proteste militari russe. A Voronež e Luchovicy sono stati registrati casi di incendio doloso negli Uffici Arruolamento Militare e nei Dipartimenti di Polizia a Krasnojarsk e Smolensk causate da bottiglie Molotov. Il 12 marzo 80 marines si sono rifiutati di combattere dopo essere stati schierati a Cherson e sono stati rimpatriati in Crimea.
Azioni e petizioni russe anti-guerra. Oltre alle proteste, gli attivisti anti-guerra hanno anche affisso adesivi contro la guerra nei quartieri, sulle banconote hanno scritto messaggi contro la guerra e appeso manifesti con immagini di persone scomparse e informazioni sui soldati russi uccisi nell’invasione. L’artista Aleksandra Skočilenko è stata arrestata per aver sostituito le etichette dei supermercati con messaggi di protesta contro l'attacco aereo al teatro di Mariupol e incarcerata per 8 settimane in attesa del processo, ai sensi delle leggi russe sulle fake news. Più di 30.000 addetti alla tecnologia, 6.000 operatori sanitari, 3.400 architetti, 4.300 insegnanti, 17.000 artisti, 5.000 scienziati e 2.000 attori e registi hanno firmato lettere aperte chiedendo al governo di Putin di fermare la guerra. Alcuni russi firmatari di petizioni contro la guerra hanno perso il lavoro.
Il 24 marzo è stato pubblicato su TikTok un video con un manifestante che lancia bombe Molotov contro le mura del Cremlino di Mosca. Il 28 marzo, la studentessa di Mosca Anastasija Levašova è stata condannata a 2 anni di carcere per aver lanciato una bottiglia Molotov contro la polizia durante una manifestazione contro la guerra. 4 insegnanti sono stati arrestati per aver criticato l'invasione durante le lezioni. Il 23 marzo, il Ministero dell'Istruzione ha incaricato gli insegnanti di spiegare agli studenti che la missione di liberazione in Ucraina è una necessità. A maggio 2022, il cantante rock Jurij Ševčuk è stato processato dopo un concerto a Ufa per aver parlato contro Putin e la guerra in Ucraina.
Proteste e resistenza nell'Ucraina occupata. Numerosi episodi di resistenza non violenta si sono verificati da parte della popolazione civile contro l'occupazione. I residenti locali hanno organizzato proteste contro l'invasione russa e tentato di bloccare il movimento dei militari russi, scatenando risposte in cui i russi hanno aperto il fuoco, causando, alcuni morti e decine di feriti.
L’1 - 2 marzo, migliaia di residenti di Enerhodar hanno bloccato l'ingresso in città ai convogli militari russi. Vicino al villaggio di Vodjane, i residenti locali hanno bloccato la strada alle truppe russe. Si sono svolti negoziati tra il sindaco di Vodjane e il sindaco del vicino villaggio di Kamenka con un rappresentante della parte russa, che ha proposto di consentire il passaggio fino a destinazione e nessuno sarebbe stato ferito; i residenti hanno rifiutato. Le truppe russe hanno aperto il fuoco sui manifestanti, ferendone 2. Il 5 marzo, i residenti di Cherson durante una manifestazione con bandiere ucraine nonostante l'occupazione hanno cantato: la città è ancora ucraina e non sarà mai russa, L'esercito russo ha aperto fuoco di avvertimento contro i manifestanti; il giorno dopo ha aperto il fuoco a caso, nonostante le persone fossero disarmate, causando un morto e 7 feriti. Il 20 marzo a Cherson i manifestanti hanno affrontato diversi veicoli militari russi intimando loro di andarsene a casa. Più di 5.000 residenti hanno preso parte a una protesta pacifica, finchè non è stata interrotta da truppe che sparavano colpi di avvertimento e lanciavano granate assordanti sulla folla.
Militari morti e feriti. Sul fronte russo, si stima una media mensile di 20.000 militari tra morti e feriti; sul fronte ucraino, la media è di 2.200 morti e 11.000 feriti al mese.
(consultazione: meduza @valigiablu; info@valigiablu.it)