Maurits Cornelis Escher (Paesi Bassi, 1898 – 1972) – Relatività (1953)
E ora il governo
di Giorgio Panattoni
Davvero sorprendenti le consultazioni per il nuovo governo. E si potrebbe dire di peggio.
Le elezioni hanno detto una cosa precisa, anzi più cose.
- Ha vinto la coalizione di centro destra con 265 DEPUTATI SU 630 (42,1%). E’ evidente che questa coalizione è del tutto eterogenea, con la Lega e Forza Italia a dialogare con le spade sguainate perché in disaccordo sulla strategia di governo dell’Italia. E scusate se è poco!
- I Cinque Stelle con 227 DEPUTATI SU 630 (36%) sono il partito che ha ottenuto il maggior numero di voti, ma non sono riusciti a vincere. Hanno sempre detto e rivendicato che loro vanno da soli e ora hanno il problema di cambiare atteggiamento se vogliono governare. Come era ovvio sin dall’inizio, bastava fare due conti sui sondaggi.
- La coalizione di centro sinistra con dentro il PD con 122 DEPUTATI SU 630 (19,4%) è la terza forza, numericamente costretta ad attendere quello che vogliono fare le altre due forze che la precedono, ma ovviamente non marginale. Basta pensare che con una delle altre due forze potrebbe costituire la maggioranza necessaria per governare.
Si incomincia con il tentativo, ovvio, essendo le due forze numericamente più rilevanti, Cinque Stelle – Centro Destra.
E subito incominciano i problemi. Di Maio rivendica la leadership che non gli appartiene, e tenta di rompere il Centro Destra con il veto su Forza Italia. La strategia per ora fallisce. E con insulti reciproci. Ma non è detto, perché le voglie di Salvini e di Di Maio sono smisurate.
Allora si tenta con Cinque Stelle – Centro Sinistra. Il tentativo è appeso alla Direzione del PD, ma è probabile che abortisca. E di nuovo Di Maio rivendica la Presidenza del Consiglio.
E’ curioso, e sbagliato e incomprensibile, che non si sia tentata anche la carta Centro Destra – Centro Sinistra, la terza ovvia soluzione. Per quale ragione? Tanto, che in partenza ci siano veti incrociati è del tutto scontato.
Perché tutti questi fallimenti?
Primo, la arroganza delle parti. Tutti vogliono tutto, che in una coalizione non è proprio il modo migliore per riuscire. Germania docet, vedi grosse Koalition, ormai da molti anni.
Secondo, l’assoluto attaccamento dei Cinque Stelle al governo in prima persona. Abbiamo un programma, abbiamo un leader, abbiamo tutto quello che serve, basta dire di sì. E per di più scegliamo noi con chi stare (vade retro Berlusconi). Anche se non abbiamo vinto le elezioni. E siamo anche flessibili, pur di andare al governo cambiamo strategia. Che differenza e quante contraddizioni rispetto alla impostazione del movimento iniziale! E rispetto alla campagna elettorale! E quale arroganza nel dichiarare che sono gli altri a non voler fare il governo!
Terzo, la insofferenza delle basi dei partiti alle soluzioni proposte. Nel PD perché i Cinque Stelle da una parte consistente non sono graditi, e si rischia la ennesima frattura, nei Cinque Stelle, che si dividono tra Lega e Sinistra, nel Centro Destra per il protagonismo della Lega.
Una situazione difficile e a prima vista senza sbocchi pacifici, pare che dovrà scorrere sangue politico qualunque soluzione si scelga.
E il programma di governo appare molto lontano. Fa tenerezza leggere che i punti di accordo sono sulla politica per la famiglia, sulla occupazione e sulla riduzione delle imposte! Europa, immigrazione, posizionamento internazionale, federalismo, politica economica e fiscale, deficit, scuola, legge Fornero, jobs act, ambiente etc. restano sullo sfondo irrisolti.
E all’orizzonte due possibilità. Il governo del Presidente, cioè la certificazione del fallimento della politica, oppure nuove elezioni, ma cambiando la legge elettorale, perché altrimenti si torna daccapo.
Già, l’Italia si è dimostrata incapace di formare una coalizione di governo, bisogna prenderne atto. Per risolvere questo problema, che paralizza il paese, occorre una legge elettorale che definisca all’esito del voto chi deve governare, altrimenti sono guai.
E i cittadini italiani, responsabili di questa situazione, continuano a brontolare e a discutere senza rendersi conto che la colpa di tutto ciò è loro, dovevano pensarci prima.