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Ma davvero pensate che Trump sia scemo?
Le politiche commerciali di Trump e i danni economici causati dai democratici
di Achille De Tommaso
Durante la presidenza di Donald Trump, le politiche commerciali hanno rappresentato un tentativo audace di riequilibrare l’economia statunitense, con l’introduzione di dazi su vari prodotti importati. Ma queste misure, spesso criticate dai Democratici e dai media mainstream, erano finalizzate a proteggere l’industria nazionale e a ridurre il deficit commerciale, un obiettivo che Trump sta perseguendo con determinazione. E non dovrebbe dispiacerci.
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Per comprendere appieno l’impatto di queste politiche trumpiane, è necessario esaminare il contesto economico-finanziario più ampio, caratterizzato da un debito pubblico in rapida crescita e da una gestione fiscale spesso irresponsabile da parte delle amministrazioni precedenti, in particolare quella di Barack Obama e, in misura crescente, di Joe Biden.
Il debito pubblico e il deficit fiscale: un’eredità pesante
Il debito pubblico degli Stati Uniti ha raggiunto oggi livelli storicamente elevati, un fenomeno che, ovviamente, non può essere attribuito alla presidenza Trump. A dicembre 2023, il debito totale ammontava a 33.100 miliardi di dollari, a gennaio 2024 era di 36.200 miliardi e a gennaio 2025 è invece rimasto abbastanza invariato. Questo incremento è il risultato di decenni di spese governative eccessive, riduzioni fiscali mal calibrate e costi legati a eventi straordinari come la pandemia da COVID-19. Ma è importante sottolineare che gran parte di questo debito è stato accumulato durante le amministrazioni Democratiche, che hanno spesso privilegiato politiche di spesa pubblica senza una corrispondente attenzione alla sostenibilità fiscale.
Il deficit fiscale per l’anno 2024 ha poi raggiunto 1.833 miliardi di dollari, il livello più alto dai tempi della pandemia. Questo disavanzo indica che il governo federale sta spendendo significativamente più di quanto incassa, aumentando la necessità di finanziarsi attraverso l’emissione di nuovo debito. Quindi è urgente, negli USA, abbattere la spesa pubblica. Tale situazione è stata esacerbata dalle politiche fiscali espansive dell’amministrazione Biden, che hanno incluso pacchetti di stimolo economico di dimensioni senza precedenti, spesso giustificati come necessari per affrontare la crisi post-pandemica, ma che in realtà hanno contribuito ad aggravare il deficit.
I danni economici causati dai Democratici
Le amministrazioni Democratiche, in particolare quelle di Obama e Biden, hanno lasciato un’eredità di instabilità finanziaria. Durante la presidenza Obama, il debito pubblico è aumentato di oltre 9.000 miliardi di dollari, un incremento significativo che ha posto le basi per le attuali difficoltà fiscali. Le politiche di spesa pubblica e di regolamentazione eccessiva hanno spesso soffocato la crescita economica, rendendo più difficile per le imprese prosperare e creare posti di lavoro. L’amministrazione Biden ha continuato su questa strada, con politiche fiscali che hanno ulteriormente aggravato il deficit.
Il cosiddetto “American Rescue Plan”, ad esempio, ha aggiunto quasi 2.000 miliardi di dollari al debito nazionale, senza creare una crescita economica sostenibile. Inoltre, le politiche energetiche restrittive e la regolamentazione eccessiva hanno danneggiato settori chiave dell’economia, come l’industria energetica e manifatturiera, riducendo la competitività degli Stati Uniti sul mercato globale.
Il rischio di default e le implicazioni globali
Il continuo aumento del debito pubblico ha portato a preoccupazioni riguardo alla capacità degli Stati Uniti di onorare i propri obblighi finanziari. Il 27 dicembre 2024, la Segretaria al Tesoro Janet Yellen ha avvertito che il paese potrebbe raggiungere il limite del debito sostenibile nel 2025, richiedendo l’adozione di “misure straordinarie” per evitare un default. Questo scenario è il risultato di anni di gestione fiscale irresponsabile.
Come ci rendiamo conto, un default degli Stati Uniti avrebbe conseguenze catastrofiche non solo a livello nazionale ma anche globale. Gli Stati Uniti sono considerati un pilastro dell’economia mondiale, le economie occidentali si basano sul dollaro, e i titoli di stato americani erano tradizionalmente visti come investimenti sicuri; ora non più. Un’incapacità quindi di onorare il debito potrebbe destabilizzare i mercati finanziari, aumentare i tassi di interesse globali e provocare una recessione economica mondiale.
Questo rischio, e voglio ancora sottolinearlo, è stato amplificato dalle politiche fiscali espansive e spesso miopi delle amministrazioni Democratiche, che hanno privilegiato la spesa pubblica a breve termine rispetto alla stabilità finanziaria a lungo termine.
Prospettive future e necessità di intervento
Esperti finanziari, come Ray Dalio, hanno quindi avvertito che, senza interventi correttivi, gli Stati Uniti potrebbero affrontare una grave crisi del debito entro i prossimi tre anni. La crescente riluttanza degli investitori stranieri ad acquistare debito americano potrebbe portare a un aumento dei rendimenti obbligazionari e a una contrazione economica. Per evitare questo scenario, è essenziale che i responsabili politici USA adottino misure per ridurre il deficit fiscale e stabilizzare il rapporto debito/PIL. Queste misure dovrebbero includere una combinazione di tagli alla spesa, riforme fiscali e politiche volte a stimolare la crescita economica.
Senza un cambiamento radicale nell’approccio alla gestione fiscale, gli Stati Uniti rischiano di trovarsi in una spirale di debito insostenibile, con conseguenze disastrose per l’economia globale.
Failure to act immediately could prevent the Treasury from paying its debts. A U.S. debt default would likely have severe economic consequences.
Treasury Secretary Janet Yellen (Reuters)
Le politiche commerciali di Trump, quindi, sebbene controverse, rappresentano un tentativo di proteggere l’industria nazionale e ridurre il deficit commerciale. Se non lo facesse si creerebbe uno tsunami economico che coinvolgerebbe, però, tutto l’occidente.
Ma non basta capire ciò: è necessaria un’azione immediata. Il crescente debito pubblico e il deficit fiscale sono problemi che richiedono infatti quindi un’azione immediata e decisa. Senza un cambiamento di rotta, gli Stati Uniti rischiano di affrontare una crisi economica di proporzioni storiche, con ripercussioni globali.