Aggiornato al 19/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat - Olympic Rings - 1985 - 206x466cm

 

Le Olimpiadi italiane

di Giorgio Panattoni

 

Qualche considerazione sulla vicenda della bocciatura della candidatura dell'Italia e di Roma alle Olimpiadi del 2024 da parte del nuovo Sindaco di Roma mi pare quasi obbligatoria.

Una Olimpiade non appartiene a una sola città, ovviamente, anche se è del tutto comprensibile che la città candidata ad ospitarle debba essere non solo coinvolta, ma protagonista di alcune scelte di fondo.

Cosa che mi pare sia avvenuta con la precedente giunta capitolina, che ha dato il suo assenso al progetto e alla candidatura verso gli organismi internazionali che presiedono alla materia, con la giusta attesa di conoscere e di valutare in dettaglio scelte e progetto operativo.

E che ha dato luogo alla mobilitazione nazionale e internazionale che la presentazione della candidatura richiede.

E' giusto che un sindaco e una giunta eletti successivamente a progetto presentato e avviato neghino il proprio consenso? Come si trattasse di cosa loro, indipendente da quanto fatto sul piano nazionale e internazionale? E senza sentire nemmeno l’esigenza di allargare il dibattito a quanti hanno il diritto di dire la loro?

Secondo me no, come al solito entrano in campo questioni diverse, che non riguardano il contenuto reale del progetto, ma equilibri politici di altra natura.

E’ evidente che la immagine dell'Italia, e non solo quella, ne va di mezzo pesantemente.

E questo non è un problema che riguarda solo il sindaco di Roma, che può anche continuare a restare in trattoria invece di confrontarsi con il presidente del Coni, che si chiama così perché è il Comitato Olimpico Italiano.

Il problema è più generale e riguarda il rapporto tra scelte di carattere generale e di interesse nazionale, come questa, e autonomie locali, che certamente devono intervenire, ma non possono avere il diritto diretto di veto.

E questo finalmente fa parte della proposta di revisione costituzionale e relativo prossimo referendum.

Le motivazioni poi della bocciatura appaiono quanto mai deboli e contraddittorie.

Si dice no ad ulteriore cementificazione, anche se contemporaneamente si avverte il problema della casa per molti cittadini che non ce l'hanno, si dice no perché ci sarebbero ulteriori occasioni di  corruzione, come se queste non esistessero in qualunque progetto di spesa pubblica. Si dice no anche se si sottolinea la necessità di riqualificare le strutture sportive di Roma, come se questo impegno non facesse parte del progetto stesso.

E si dice no perché si dà per scontato che alla fine resteranno impianti inutilizzati, invece di programmare un sistema di riuso che finalmente incentivi lo sport come questione nazionale.

Insomma, invece di entrare nel merito di una scelta nazionale e di definire caratteristiche e vincoli rispettosi delle esigenze locali si preferisce chiamarsi fuori con evidente danno ormai di tutti e del paese nel suo complesso.

E sembra paradossale, ma non tanto, che questo avvenga quando Governo e istituzioni sono impegnate proprio nel rilancio della immagine dell'Italia e delle sue potenzialità.

Io sono personalmente convinto che una Olimpiade potrebbe e dovrebbe costituire una formidabile occasione per il rilancio e la valorizzazione del paese, oltre che la canalizzazione di notevoli investimenti pubblici e privati, con le ovvie ricadute in termini di occupazione e di sviluppo.

Ho vissuto da vicino la esperienza delle Olimpiadi Invernali di Torino, e cosa è diventata Torino dopo questa esperienza è sotto gli occhi di tutti.

Certo è stato fatto qualche errore, trampolino e pista di bob ad esempio, a suo tempo segnalati come impropri, ma questi si possono e si devono evitare proprio con il controllo preventivo del progetto.

Entrando nel merito, certo e non giocando al gran rifiuto perché magari accontenta qualche capo influente, che dell'Italia ha una visione per lo meno personale e certamente non riconosciuta come quella di tutto il paese.

 

Inserito il:22/09/2016 18:35:47
Ultimo aggiornamento:22/09/2016 18:40:19
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