Sir Frederic Leighton (Scarborough, UK, 1830 - Londra, 1896) - Flaming June (1895)
La siesta (14)
di Gianni Di Quattro
Forse anche gli avvocati e altri uomini di legge si sono accorti che il modo di interpretare la giustizia e i codici di Piercamillo Davigo ricorda un sacerdote ispirato da una religione pagana forte, di quelle che prevedono anche sacrifici umani, e molto meno uno studioso del settore.
Zingaretti dice che vuole cambiare il PD e farne un altro partito: moderno, aperto, popolare. E vuole anche cambiargli nome per rompere definitivamente e anche formalmente con il passato. Vediamo se in Puglia candiderà ancora Michele Emiliano, interprete di retrive politiche, oltre ad essere un personaggio con una etica sociale malferma. Sarà una bella cartina di tornasole, perché le cose non basta dirle, bisogna anche farle.
Vito Crimi al posto di Luigi Di Maio come capo politico dei 5 stelle è la migliore dimostrazione che il movimento crede davvero che uno uguale uno. Per la verità questo Crimi sembra più il titolare di una fabbrica di materassi che uno statista. Peccato che questo modo di vedere la società si è dimostrata fallimentare per lo stesso movimento e per il paese.
È molto buffo osservare come molti intellettuali e uomini pubblici anche di spettacolo che negli anni scorsi hanno appoggiato con entusiasmo il movimento cinque stelle cercano ora di prenderne le distanze arrampicandosi sugli specchi con bizzarre e spesso volgari argomentazioni.
A proposito di Matteo Salvini dopo le elezioni in Emilia si può dire che quando si spara verso l’alto si fa rumore ma non si colpisce alcun bersaglio.
Whirlpool, Pernigotti, Alitalia, Ilva e altri cento casi in Italia ci dicono che la crisi del lavoro c’è e che molte multinazionali stanno ridimensionando la loro presenza nel nostro paese. Nello stesso tempo non si hanno notizie di investimenti. Il governo, i sindacati, i media, gli intellettuali, i partiti ne vogliono parlare e magari fare proposte, aprire un dibattito?
Un 15% degli italiani non crede all’olocausto, un 20% crede che Mussolini sia stato un grande leader che ha commesso qualche errore. Secondo una indagine Eurispes. Alla fine i conti tornano, si capisce perché nel nostro paese succede quel che succede.
Un mormorio dentro alla Lega di Salvini si comincia ad avvertire. Probabilmente è un fenomeno lento ma non da sottovalutare. Certamente una serie di persone all’interno del partito ha cominciato a rendersi conto che il successo del capitano è molto fragile e poi in caso di sbocchi governativi senza futuro, troppo ancorato ad un gioco di piazza, troppo lontano dalla gestione di un paese.
Chissà perché al Parlamento europeo la Lega vota contro il provvedimento che intende equiparare le remunerazioni lavorative delle donne con quelle degli uomini!
Pare accertato che in Calabria ci sia una faida tra i magistrati di quella regione in lotta tra di loro. Certo lo spettacolo non è entusiasmante e la domanda è: ma solo in Calabria questa faida e che pregiudizio può essere per una buona giustizia?
A metà del 2018 è crollato il ponte Morandi a Genova e la sera stessa Luigi Di Maio, allora potente Ministro e capo dei 5 stelle che avevano e hanno la maggioranza in Parlamento, dichiarò che sarebbe stata tolta immediatamente la concessione ai Benetton. Sono passati quasi due anni e si discute ancora se farlo, come farlo e quando farlo. Un suggerimento ai politici: prima di fare proclami contate sino a dieci. E questo non è dedicato solo al buon Di Maio, ormai sullo scivolo della politica, anche se pare stia correndo in suo aiuto il noto influencer e statista Di Battista.
È vero che la costituzione di questo governo ha impedito una grande vittoria elettorale del capitano anzi pare stia persino favorendo il suo scivolo, è vero che inoltre ha bloccato l’aumento dell’IVA, è ancora vero che ha normalizzato i rapporti a livello internazionale. Ma rimanere immobili non è una buona notizia per il futuro del paese e dei suoi cittadini. E chi può lo dica pure a Renzi.
Trump continua a chiedere al Messico di erigere il famoso muro tra i due confini (3200 chilometri). Il Messico continua a non dargli retta. Mi sa che Trump parla al vento in questo caso.
In Libia pare continutno ad arrivare armi, mercenari, truppe regolari e anche si spara e tutti i giorni qualcuno ci lascia la pelle. Alla faccia della conferenza di Berlino, di altri incontri governativi e di dichiarazioni e proclami politici vari. Gli interessi, purtroppo, superano ogni cosa evidentemente.