Aggiornato al 21/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Frederick Arthur Bridgman (Alabama, 1847 – Rouen, F, 1928) – The Siesta

 

La siesta (12)

di Gianni Di Quattro

 

La riforma del diritto penale è urgente e tuttavia è difficile dire se è più opportuno sollecitare questi politici che hanno in mano il pallino o sperare che si procrastini il tutto. È difficile, perché far fare una cosa così importante, delicata e vitale per la democrazia a costoro è, certamente, un rischio alto. Un dubbio che per un cittadino normale può essere un tormento civile.

Le prime mosse del nuovo Presidente della Unione Europea (Ursula von der Leyen) sono foriere di buone prospettive. Il suo piano ecologico, la sua contrapposizione politica, economica e culturale all’America di Trump espressa a Davos, le sue scelte dei collaboratori, le sue prime dichiarazioni ufficiali ne sono testimoni. Insieme a Macron, sempre che nel 2022 venga riconfermato, può rappresentare una diga importante al populismo che sta dilagando in vari paesi del continente, fra cui il nostro. Soprattutto tenendo conto dell’abbandono della Gran Bretagna e della uscita di scena di Angela Merkel dopo anni di influenza.

La ipotesi che si sta consolidando di fare della Accademia di Brera una Università dell’arte e della bellezza, è assolutamente splendida e speriamo che riescano ad andare avanti velocemente su questa strada. Sarebbe l’ottava università di Milano.

Il Marocco delibera a livello del suo Parlamento di estendere le sue acque territoriali sino alle Canarie. Evidentemente creando un problema con la Spagna, che si è già fatta sentire e protesta vivacemente. Ma i limiti delle acque territoriali non devono essere definiti e approvati dall’ONU? È così che funziona o no?

Il tema Banche e Banca d’Italia è scomparso dall’agenda di tutti gli italiani ed in particolare da quella dei politici e delle istituzioni che da tempo promettono di riformare il settore e di avvicendare i vertici che hanno dato luogo a polemiche e dicerie giuste o sbagliate che siano. Così funzionano le cose nel nostro paese: grande attenzione quando c’è uno scandalo, quando si viene a sapere che tanta gente rischia i propri soldi, grandi polemiche dunque, con accuse, insulti, inchieste giudiziarie (ci mancherebbe!) per poi nel giro di poco tempo tutto scompare sino al prossimo scandalo (che per fortuna non tarda mai ad apparire per interessare per qualche giorno il paese). O tempora, o mores!

Parlare del reddito di cittadinanza che è stato varato l’anno scorso in pompa magna (con dichiarazioni del tipo “cancelliamo la povertà”) è persino imbarazzante. Perché è chiaramente un provvedimento sbagliato, è solo assistenziale, complicato, costoso, poco controllabile, senza merito, senza contropartite. Adesso fra l’altro si scopre che ne usufruiscono (proprio perché incontrollabile) mafiosi, spacciatori, nullafacenti ma non poveri, addirittura galeotti. Sono stati assunte tante persone con il compito di trovare un lavoro a costoro (pare 3 mila addirittura) che però non fanno alcunchè anche perché non sanno cosa fare e comunque non hanno strumenti per fare qualcosa. Non sarebbe meglio, certamente più onesto, riconoscere che le intenzioni erano buone, che tuttavia non ha funzionato, ritirare il provvedimento e utilizzare in modo più proficuo questi denari (che sono di tutti i cittadini)?

La tecnologia ha cambiato la vita di tutti, soprattutto di quelli che ormai di anni ne hanno un bel po’. Una volta quando si rientrava tardi la sera, per farsi aprire la porta di casa (le chiavi non si portavano dietro perché erano anche pesanti e poi, da ragazzo, non te le davano) e farsi riconoscere si fischiava (un fischio sempre uguale, un dato caratteristico) senza mai gridare per non disturbare (in Spagna si battevano le mani chiamando il “sereno” che aveva le chiavi di tutti i portoni della zona in cui faceva servizio) e oggi si telefona con il cellulare. Certo è più comodo, ma penso che è anche meno romantico.

Si parla molto in questi giorni della vendita della Divisione Elettronica della Olivetti agli americani della General Electric nel 64 dopo la morte di Adriano(60) e dopo l’ingresso nel capitale e nella conduzione del gruppo di intervento capitanato dalla Fiat e di cui facevano parte anche Pirelli, Assicurazioni Generali e Banca d’Italia. Si parla di complotto, infatti. Lo fa un libro uscito in America (the mysterious affair at Olivetti), lo fa un articolo di Valter Veltroni sul Corriere della Sera, lo fanno alcuni interventi di commento su “Nel Futuro”, ma se ne parla in generale e anche da tempo. In Italia è facile parlare di complotti dati i numerosi misteri irrisolti e ciascuno dei quali potrebbe nascondere inquietanti deviazioni di istituzioni. È difficile dire se la morte di Adriano e quella successiva (61) di Tchou (il cinese nato in Italia e laureato in America che ha creato i progetti degli elaboratori Elea e la ricerca elettronica Olivetti) e poi la vendita di tutta l’elettronica agli americani siano stati un complotto e comunque non ci sono prove ma solo ipotesi, forse semplicemente pettegolezzi. Tuttavia va detta una cosa che può, se si vuole, aiutare a capire: si disse (e si calcò la mano su questo concetto in modo forse un po’ eccessivo) che la situazione finanziaria della Olivetti era disastrosa a causa degli investimenti in elettronica (cioè sul futuro) e nell’acquisto nello stesso tempo della Underwood negli Stati Uniti (per distribuire i prodotti per ufficio sul mercato più grande del mondo, pensava Adriano) e che bisognava liberarsi assolutamente di uno dei due almeno. Io penso che non sia vero, la situazione finanziaria della Olivetti era critica come può succedere a qualsiasi azienda in certi momenti ma non fallimentare, si poteva risolvere con maggiore fiducia da parte delle banche (qualcuno fece in modo che le banche fossero rigide al massimo?) e senza drammatizzare oltre misura la situazione. E allora? Se la mia ipotesi è vera qualcosa di non chiaro in tutta la operazione ci deve essere, a parte la morte di Adriano e di Tchou. Ragionamoci.

 

Inserito il:28/01/2020 19:56:10
Ultimo aggiornamento:28/01/2020 20:00:31
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