Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Caoimhghin O’ Croidheàlin (Dublino, Irlanda - Contemporaneo) - Mediterranean Migrants - Triptych

 

L’Italia bullizzata

di Davide Torrielli

 

Il 2018 sarà senz’altro ricordato come un anno nel quale l’Italia non ha presenziato al campionato mondiale di calcio, nostro sport nazionale, per tanti eventi positivi e non, e, di certo per la goccia che finalmente ha fatto sì che il vaso, ormai colmo, abbia traboccato e qualcuno si sia preso la briga di metterci mano.

Tenete conto che non si sta trattando di un’operazione granché popolare e scevra da critiche.

Matteo Salvini, colui che la storia ha identificato come lo svuota-vaso, sta in pochi mesi se non settimane, facendo un lavoro che si sarebbe potuto fare con una progressione e razionalità ormai non più possibili e un tempo, invece, già necessarie.

Quando si diceva che il trend era quello di una strada verso un punto di non ritorno, qualcuno insisteva nello sbandierare concetti astratti di benevola accoglienza e teorie di una controllata quanto utile immigrazione mentre il nostro calo demografico, deplorevole conseguenza della situazione fuori controllo attuale, faceva la sua parte.

È sufficiente fare un giro nei pronto soccorso piuttosto che nei reparti di degenza, negli asili piuttosto che nei consultori per rendersi conto dell’impatto devastante di una inclusione ed integrazione non possibili neanche con la più fervida delle immaginazioni.

Ricordo folli teorie di immigrazione programmata che sostenevano quanto sia necessario un continuo flusso da sud, senza tenere conto del devastante impatto culturale di una migrazione non solo fisica ma anche e soprattutto, di usi e costumi lontano dai nostri, che le popolazioni accolte, sono lungi dal lasciare a casa, mentre diventano schiavi senza diritti e si trasformano da brave persone in delinquenti senza controllo, spinte dal degrado di una società non pronta e inadatta ad un’invasione.

Lasciano a casa povertà e dignità, miseria e fame per trovare soprusi, violenza, sfruttamento e moderna quanto irreparabile schiavitù.

I severi benpensanti sostenitori dell’accoglienza a tutto tondo, inerpicati su palchi dorati, scagliavano anatemi contro i cattivi coloro i quali facevano sin d’allora, della propria sincerità vessillo, contro un’ipocrisia senza fine. L’accoglienza sì, a tutto tondo, ma non a casa mia. Occorre allargare le braccia e accettare i nostri fratelli che scappano, per così dire, dalle guerre. Mille volte ho percepito con grande disagio questa violenza verbale che ho dovuto vivere sempre come un sentimento di condanna da coloro i quali, i bravi, sono tolleranti ed amano il prossimo come se stessi, contro i cattivi, diabolici manichini mossi da sentimenti razzisti.

Sulla strada del bene verso gli altri, però, non si è mai incontrato qualcuno disposto a sostenere tali tesi accogliendo a casa sua l’oggetto di tanto ardire … ci deve pensare lo stato, dimenticando che lo stato siamo noi.

E quindi, ora, i bravi insistono nel demonizzare colui il quale si è preso la pippa di fare quello che loro dovevano fare prima; lo contrastano in tutti i modi ergendosi a salvatori del genere umano e cavalcando sentimenti pseudo partigiani in modo bieco e scorretto, invece di collaborare per recuperare il tempo perduto con chi si fa in quattro per farlo.

Una conseguenza del faticosissimo lavoro appena iniziato dal grezzo Salvini, cui non si è sufficientemente badato, è un diverso modo di considerare il nostro paese ed il nostro nome da parte dei più che sino a ieri, vedevano in noi un ventre molle, al massimo ripieno come i tortellini che produciamo; un paese che, … tanto …, poi, accetta tutto; un insieme di bengodi senza diritti e con il solo dovere di rappresentare il parco di divertimenti del mondo, il museo sempre aperto nel quale non si paga, il ristorante di livello nel quale andare in quanto costa poco, non chiude ed accetta tutti.

Credo non si sia badato molto, per ora, al fatto che poche incisive, necessarie quanto azzeccate azioni da parte del Matteo, abbiano generato nei nostri compagni d’oltralpe un qualcosa che somiglia allo stupore che di colpo compare sulle facce di ragazzi bulli una volta che vedono quello bassetto al quale davano sempre calci nel sedere, reagire ed assestare a sorpresa un gancio micidiale alla mascella del più grosso seguito da un uppercut al più aggressivo. Ecco, la nostra reazione ha fatto scalpore e molto, non tanto per i gesti in sé, normalissimi se fossero stati messi in atto da Turchia, Austria, Germania o Francia, paesi abituati a reagire, ma perché non ci si aspettava reazioni dai miti italiani, da tempo relegati in cucina ed ai servizi di ristorazione nel retro.

A forza di soprusi, anche la signora delle pulizie, cuoca, baby-sitter e badante d’Europa si scoccia ed ecco lo stupore: ma dove hanno preso questo coraggio gli italiani? Forse, occorrerà stare più attenti quando gli freghiamo le aziende e quando gli rifiliamo contratti fregature, accordi utili solo a una parte o sonore inchiappettate?

Due semplici gesti, che hanno ribaltato il punto di vista storico, l’atteggiamento di severa valutazione di un popolo e di un paese che muta repentinamente ed inaspettatamente! Meglio sarebbe stato farlo a piccoli passi e non in un modo che appare violento ma tant’è … come si dice, meglio tardi che mai.

Ora, la speranza è che i benpensanti fautori dell’accoglienza ma non a casa mia, si rendano conto di quanto il nostro paese sta avanzando nel rate di valutazione che conta, che non è quello delle agenzie, ma nei criteri nascosti degli uomini che contano che ora, sorprendentemente, si trovano davanti una nazione con un nome che reagisce di fronte ai soprusi e che dimostra di avere la colonna vertebrale oltre che gli zebedei.

Il momento topico a mio parere deve ancora arrivare, e, come sempre, il difficile verrà dal nostro interno, dai benpensanti fautori del volemose bene ed aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più che a Natale, però, non si ricordano di invitare a casa un migrante!

Matteo, tieni duro e vai avanti.

Fallo per noi e soprattutto per loro.

 

Inserito il:25/06/2018 21:30:50
Ultimo aggiornamento:25/06/2018 21:41:01
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