Hellzapoppin’ in chiave tragica.
Vi ricordate (parlo ai vecchi) il film Hellzapoppin’, trionfo dell’assurdo e della comicità casuale?
Il mondo di oggi mi pare proprio richiamare, in chiave tragica, quella pellicola sui generis, vecchia ormai come i più anziani di noi. La mia non è nostalgia del passato, ma solo sconcerto. Non credo infatti che il mondo di oggi sia peggiore di quello della mia infanzia e gioventù: milioni di morti nella guerra mondiale e campi di sterminio, seguiti dalla guerra fredda e dall’incubo atomico. C’era però allora una logica comprensibile, brutta che fosse. Hitler che voleva dominare l’Eurasia, alleato correttamente con i giapponesi che si sentivano padroni del resto dell’oriente, e dall’altra parte gli americani e gli inglesi. Poi la cortina di ferro che spaccava il mondo in due, da una parte stavano sempre i buoni e dall’altra i cattivi (i buoni sono alla fine quelli che hanno vinto come nei film western).
Ma adesso che succede? Gli europei per non combattersi più si sono uniti in comunità e stanno con gli americani, ma litigano tra di loro perché i tedeschi, come i maiali di Orwell, pretendono di essere più uguali degli altri, e oltre tutto bisticciano con gli americani che non vogliono la loro comunella con i russi, che a loro volta, avendo superato il comunismo ma non la dittatura, stanno sempre lì lì per tagliarci i rifornimenti del gas e farci morire di freddo in inverno.
Comunisti sono invece rimasti i cinesi, che però stranamente sono anche capitalisti e opprimono i lavoratori più di quanto non facessimo noi europei prima di Marx.
Russi, americani, cinesi, europei si confrontano, per ora solo a parole, nel medio oriente, che è per conto suo un Hellzapoppin’ al cubo. Lì i musulmani, sunniti e sciiti, si ammazzano tra di loro come noi secoli fa facevamo tra cattolici e protestanti. I seguaci di Allah vivono in un equilibrio instabile di stati sovrani, per lo più dittatoriali, che circondano un nucleo estraneo di ebrei armati fino ai denti, alleati degli americani, che però sono soci in affari con i musulmani del petrolio.
A rendere le cose ancor più confuse è saltato fuori, come dal cilindro di un prestigiatore, un califfato di tagliagole, mezzo reale e mezzo virtuale, che non si sa da chi prende i soldi per fare il casino che fa.
L’Africa in questa realtà dell’assurdo viene pian piano comprata dalla Cina, mentre gli africani vogliono scappare in Europa passando per il Mediterraneo attraverso degli stati dove, fallite le dittature ma falliti anche i tentativi di democrazia, regna il caos.
Chi sta con chi? Quali sono le alleanze di oggi e quali saranno quelle di domani? C’è l’impressione che nessuno ci capisca più niente e che si campi alla giornata sparandosi addosso, come in sedicesimo fanno le nostre fazioni politiche. È un bene o un male? Certo non era meglio quando le alleanze erano più chiare ma i morti assai di più.
C’è chi dice che questa è la terza guerra mondiale, che non si può combattere a viso aperto come la prima e la seconda, per via del nucleare, per via cioè che le bombe ucciderebbero non solo la povera gente ma anche i promotori.
Se è così, si può dire che i potenti hanno trovato il modo di continuare a fare le guerre rimanendo nei loro uffici e senza doversi rintanare nelle caverne antiatomiche, e oltretutto si possono godere la loro finanza globale figlia della tecnologia.