Axel Scheffler (Amburgo, 1957 - ) -Idea for a EU heraldic animal (Drawing Europe Together 2018)
Donne in Europa e ristagno in Italia
di Bruno Lamborghini
Finalmente buone notizie in Europa: due donne di ferro al comando dell’Unione Europea (Christine Lagarde alla BCE e Ursula Von der Leyer alla Commissione), ed a latere un italiano (Sassoli del PD) al Parlamento Europeo.
La Van der Leyer è tedesca e sarà certamente una dura, ma non farà rimpiangere Junker, non solo per grazia fisica, ma per maggiore capacità politica. Poi una madre di sette figli sinora alla guida della Difesa tedesca è certo un fatto straordinario che apre nuove prospettive. L’Europa può trarre beneficio da queste due donne, che sono parte della grande avanzata femminile al comando in tutta Europa dal Nord all’Est ed al Sud, una speranza per l’Europa di persone diverse che credono nella forza dell’Unione all’opposto dei sovranismi e cercano aperture al nuovo ed al mondo. Forse questo ricambio può portare buonsenso e coraggio, due virtù che noi maschi abbiamo da tempo un po’ trascurato.
Ma sento già i commenti, queste donne rappresentano l’establishment. Allora io dico che preferisco l’establishment con profonde radici culturali e soprattutto un establishment al femminile che pensa concretamente senza gli ideologismi maschilistici o meglio “machistici” in difesa della falsa tradizione con i muri, la difesa della razza, la paura dei diversi, la ricerca continua di nemici a fini di breve termine.
Gli eventi europei hanno ribaltato gli obiettivi sovranisti nostrani che puntavano ad una Commissione putin-visegradiana e che addirittura si trovano al Parlamento Europeo un odiato PD.
In Italia poi la mancata condanna della “Capitana” Carola da parte di una PM donna è un ulteriore positivo elemento di destabilizzazione per la prassi sovranista dei porti chiusi.
Ma veniamo all’Italia. Ieri c’è stata la presentazione del Rapporto trimestrale di previsione da parte di Prometeia a Bologna. Il quadro internazionale appare proiettato in chiave positiva, seppure in crescita più contenuta sopratutto in Europa (con la crisi britannica ormai aggravata da una prevedibile Hard Brexit, cioè una uscita senza condizioni dell’UK dall’Unione) e con le incertezze determinate dai tweet di Trump in materia di dazi un giorno sì ed uno no. La situazione dell’Italia risulta di piatta stagnazione con un PIL 2019 allo 0.1% ed un 2020 in leggero miglioramento verso lo 0.5%, grazie anche alla non applicazione della procedura d’infrazione (ma l’Italia rimane sempre sotto stretta sorveglianza europea ed internazionale). Permangono freni agli investimenti ed ai consumi, con una produzione industriale debole ed un export che rischia di risentire della crisi tedesca (in specie la crisi dell’auto tedesca), mentre le decisioni o non decisioni di politica economica non appaiono modificare od al contrario appaiono aggravare il clima di incertezza da parte delle imprese. Questa situazione sembra non prospettare modifiche e proseguire inerzialmente, tenuto conto anche della propensione a tirare a campare il più a lungo possibile da parte delle attuali forze al governo.