Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Carol Wisniewski from Randolph, NJ - United States - Sugarloaf Mountain and Ipanema Beach

 

E se facessimo un samba?

di Graziano Saibene

 

“Espantar o tempo feio”

“Sair do fundo do poço”

“Desconjurar a ignorãncia”

“Desmantelar a força bruta”

 

Sono alcuni dei versi della canzone “Que tal um samba?” (E se facessimo un samba?) che caratterizza l'ultima tournée di Chico Buarque de Hollanda, da due giorni in scena qui a Rio. 

Il testo potrebbe essere preso come guida per chi deve svolgere il compito di ricostruire il paese.

L'inaugurazione del nuovo governo Lula 3 ha voluto rappresentare la fine di un lungo sequestro. I discorsi della prima settimana riflettevano un sentimento di sollievo.

“Si chiude in questo momento l'era di un presidente che si disse orgoglioso di difendere chi aveva praticato la tortura” ha proclamato il prof. Silvio Almeida, assumendo l'incarico di Ministro dei Diritti Umani.

Scelto per riscattare un dicastero che era stato sequestrato dai fondamentalisti religiosi, si è scusato per sostenere una cosa ovvia come: “Lo Stato non può essere usato per promuovere l'autoritarismo, la violenza e il preconcetto; lavoratori, donne, negri, indigeni, omosessuali, disabili e senza dimora esistono e meritano attenzione del potere pubblico.”

L'oscurantismo ha minacciato anche la sopravvivenza di fiumi e foreste. Marina Silva, riassumendo il Ministero dei Beni Ambientali, che già era stato suo ai tempi del primo governo Lula, ha dichiarato anche: “Negli ultimi anni abbiamo tutti assistito al più completo e colpevole disinteresse per il patrimonio socio-ambientale brasiliano, sottolineando l'incentivo ufficiale alla deforestazione, l'abbandono delle terre indigene, e la persecuzione dei servitori pubblici che tentavano di rispettare la loro missione. Il Brasile, che era sempre stato un esponente attivo nell'ambito globale, si è trasformato in un Paese “paria” (cioè oggetto di disprezzo, e del tutto insignificante)”.

La missione di recuperare l'immagine positiva del Paese ha dettato il tono al discorso di presentazione del Ministro degli Esteri Mauro Vieira, che, pur con tutte le precauzioni dovute al suo ruolo, non ha potuto evitare di sottolineare l'estremismo che aveva distinto la politica estera del predecessore, Ernesto Araujo, seguace del “filosofo”  negazionista Olavo de Carvalho; e così, nello stesso salone dove costui aveva, quattro anni prima, inaugurato il suo dicastero recitando una Ave Maria in tupì (dialetto indigeno), paragonando il “Capitano” (Bolsonaro) al Messia, il successore dichiara che il suo ministero farà ritrovare al Brasile i binari della razionalità, promettendo di normalizzare le relazioni coi paesi vicini, di scommettere sul multilateralismo, di riposizionarlo negli impegni contro le emergenze climatiche.

Nominata per il Ministero della Salute, Nisia Trindade ha aperto il suo discorso con un appello accorato perché tutti si vaccinino. Sarebbe del tutto ovvio, se qui non si fosse convissuto con un presidente che negava la scienza e sabotava misure sanitarie in piena pandemia. Lei, ex presidente della Fondazione Oswaldo Cruz – benemerita istituzione scientifica di successo proprio nella ricerca medica – ha promesso di revocare da subito tutte le disposizioni e le note tecniche manifestamente in contrasto con la scienza e i diritti umani, senza omettere le difficoltà che dovrà affrontare per ricostruire un paese che ha fretta di risolvere i suoi problemi.

Passata l'euforia della festa di insediamento – assai innovativa e caratterizzata da una attenta regia, che l'ha riempita di contenuti ad alta simbologia, per contrastare il vuoto inflitto alle buone usanze democratiche dall'assenza del Presidente uscente, - il nuovo governo dovrà stare molto attento ad evitare ritardi ed errori. La tolleranza sarà minima, la estrema destra ha perso di pochissimo le elezioni, e non si è ancora rassegnata del tutto.

E' proprio il momento di “juntar os cacos”, cioè rimettere insieme i cocci, come insegna il samba del grande Chico.

P.S. Mentre stavo terminando la redazione di queste note, con l'intenzione di parlare ancora un po' proprio di lui e dell'altro mio mito brasiliano Pelè, che se ne è appena andato via, è successo a Brasilia quello che oramai tutto il mondo ha saputo anche in diretta.

 

Il fatto è gravissimo, e merita un articolo intero. Che prometto di fare, appena la polvere si abbassa.

Inserito il:11/01/2023 14:03:26
Ultimo aggiornamento:11/01/2023 14:09:48
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