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Un Capitano, abbiamo solo un capitano!
… a ruota libera
di Davide Torrielli
Formiconi, due parole su un nostro politico, il vero politico, colui che incarna il vero senso del fare politica in Italia oggi.
Chi è? 😊
L’articolo 54 della Costituzione italiana stabilisce un principio chiave per chi esercita funzioni pubbliche:
"I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge."
Questo vincolo richiama alla necessità di comportamenti esemplari, basati su etica, rigore e competenza. Tuttavia, egli, è stato spesso al centro di polemiche che hanno evidenziato una distanza significativa da questi valori. Tra procedimenti giudiziari, gaffe clamorose e dimostrazioni di scarsa preparazione, egli è emerso come uno dei politici più divisivi della scena italiana. Di seguito, un’analisi più dettagliata delle sue controversie.
Come ministro dell’Interno, bloccò per giorni la nave Diciotti con 177 migranti a bordo, trattenendoli nel porto di Catania. Fu accusato di sequestro di personae abuso d’ufficio. Sebbene il Senato votò per negare l’autorizzazione a procedere, l’episodio sollevò un dibattito sulla legalità e sull’umanità delle sue decisioni.
Simile al precedente, impedì lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave Open Arms. Accusato nuovamente di sequestro di persona, questa volta è stato rinviato a giudizio. Durante il processo ha spesso fatto leva sulla vicenda per rafforzare il suo profilo politico, suscitando critiche da parte di chi ritiene che la giustizia non debba essere strumentalizzata.
Sebbene mai provato, è stato coinvolto nelle indagini sui presunti finanziamenti russi al suo partito, noti come caso Savoini Metropol. Durante un viaggio in Russia, Gianluca Savoini, fu intercettato mentre trattava un accordo per far arrivare fondi al partito attraverso una compravendita di petrolio. Anche se ha negato ogni coinvolgimento, il caso ha gettato ombre sulla trasparenza delle sue relazioni internazionali.
… Matera in Puglia: Durante un comizio, spostò Matera dalla Basilicata alla Puglia, scatenando risate e meme sui social.
…La Sardegna è un’isola: In un video, sembrava suggerire di voler costruire un tunnel per collegare la Sardegna alla terraferma, lasciando dubbi sulla sua comprensione della geografia italiana.
…Virgilio “padre della cultura lombarda”: Durante un intervento, definì Virgilio “un simbolo della Lombardia”, ignorando che il poeta visse in epoca romana, ben prima dell’esistenza di una Lombardia!
…La Nutella “made in Italy: orgoglioso mangiò Nutella in diretta social per elogiare i prodotti italiani. Scoprì solo dopo che le nocciole della crema venivano dalla Turchia.
Il suo inglese è spesso oggetto di scherno. Celebre è un discorso in cui, parlando dell’UE, dichiarò: We want to help Europe to grow up” un’espressione che fece sorridere per la sua elementarità.
Durante un incontro internazionale, fu fotografato con appunti in inglese che contenevano errori di base, come la traduzione letterale di espressioni italiane.
Nel 2020, suonò il citofono di una famiglia tunisina a Bologna, accusandola senza prove di spacciare droga. Questo gesto fu criticato come una grave violazione della privacy e come uno spettacolo populista inutile.
Celebre è anche il suo post contro le sardine, movimento giovanile di protesta: Le sardine si sciolgono nell’acqua calda un attacco che alimentò l’ironia sulla sua ossessione per gli avversari.
È passato da essere un fervente oppositore dell’Euro con tanto di discorsi sull’uscita dell’Italia dalla moneta unica, a definirsi europeista convinto, a seconda delle necessità politiche. Questo cambio di linea ha suscitato perplessità sulla sua coerenza ideologica.
Ha usato spesso il rosario durante comizi, associandolo a slogan politici. Questo gesto ha provocato l’indignazione di numerosi esponenti cattolici, che hanno definito l’uso dei simboli religiosi un’inaccettabile strumentalizzazione.
Le vicende giudiziarie, le gaffe e gli scivoloni del figuro sollevano interrogativi sulla sua adesione ai principi sanciti dall’articolo 54 della Costituzione. Il comportamento di un politico, specie di un leader nazionale, dovrebbe ispirare fiducia, competenza e rigore morale. Al contrario, l’uomo sembra più spesso concentrato sulla spettacolarizzazione e sulla propaganda che sul rispetto dei doveri istituzionali: che tristezza!
In un panorama politico sempre più frammentato, episodi come quelli sopra riportati ci spingono a riflettere su quanto sia urgente che i rappresentanti delle istituzioni incarnino i valori di “disciplina e onore” richiesti dalla nostra Carta fondamentale. I cittadini italiani, e in particolare i giovani, meritano esempi di leadership che non si limitino a slogan, ma che siano radicati in etica, competenza e rispetto.
In quanto a statisti, non siamo messi bene: a capitani, di certo, meglio Totti.
Te vergogna.