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Voltaire

Pete Baker (Illustratore) - Sunday Times 23 gennaio 2022

 

La trama di Putin, ONG ambientaliste finanziate per creare la dipendenza dal gas russo?

di Vincenzo Rampolla

 

A inizio estate 2014, il 19 giugno, la bellezza di 6 anni fa, l'allora Segretario Generale NATO Anders F. Rasmussen, dichiarava al The Guardian: Ho incontrato alleati che possono riferire che la Russia, nell'ambito delle sue manipolazioni di informazioni e disinformazioni, si è impegnata attivamente con le cosiddette organizzazioni non governative - organizzazioni ambientaliste che lavorano contro il gas di scisto - per rendere l’Europa dipendente dal gas russo importato.

L'11 marzo 2022, i rappresentanti Usa Jim Banks (Chairman di un Comitato repubblicano di Studio) e Bill Johnson (Membro del Congresso) hanno inviato una lettera alla Segretaria al Tesoro Janet Yellen, chiedendo un'indagine sulla corruzione da parte russa esercitata sui gruppi verdi americani, sembra finanziati con black money (donazioni anonime). La Russia ha speso milioni per promuovere politiche e politici anti-energia negli Stati Uniti ... Diversamente dalle bufale russe, l'influenza maligna di Putin sul nostro settore energetico è reale e merita ulteriori indagini, ha aggiunto Jim Banks al web magazine Fox News Digital.

Sotto il suolo europeo si trovano grandi riserve di gas di scisto (fracking), noto anche come gas di roccia. Anche se inquinante e molto costoso, lo sfruttamento di queste riserve europee di gas naturale libererebbe gli acquisti dal gas russo. In particolare, la dipendenza dell'Europa da Gazprom, gioiello di Putin e gigante del gas. Lo stesso vale per l'energia nucleare, fonte energetica per gli occidentali libera da emissioni di CO₂ e alternativa al gas russo. Da qui l'interesse, per il Kremlino a organizzare una vasta campagna di disinformazione contro il gas di scisto e l'energia nucleare in Occidente, finanziando massicciamente le organizzazioni ambientaliste ONG. Gruppi che, pronto a scommetterci, saranno contrari per vocazione.

Da un recente rapporto planetario a 55 Nazioni, sul tema Libertés : l’épreuve du siècle, D. Reynié, Direttore della Fondazione per l'innovazione politica Fondapol (Parigi), emerge che: Abbiamo trovato finanziamenti a Gazprom e in particolare alle ONG ambientaliste, che hanno favorito ministri in alcuni Paesi europei - il Belgio ad esempio – e che poi evidentemente hanno intrapreso una sorta di scambio dei favori, sostenendo l’abbandono del nucleare. Ecco lo schema: Fondi del governo russo      Società  Shell di comodo alle Bermude   Fondazione americana    Organizzazioni ambientaliste americane. Il vantaggio delle Bermude è che non viene richiesta alcuna informazione sull’eventuale provenienza dei fondi da un Governo straniero, contrariamente alla legge americana. Nient’altro.

Negli ultimi 10 anni le organizzazioni non governative ambientali (ONG) e i movimenti dei partiti occidentali sono stati complici, in combutta con il Governo russo. Inconsapevoli? Mmmhhh! Storie vecchie queste, roba del passato.

Già il 29 giugno 2017, due dei principali legislatori americani sulle questioni energetiche Randy Weber e Lamar Smith, avevano inviato una lettera all'allora Segretario del Tesoro Steven Mnuchin, chiedendo un'indagine sul finanziamento delle ONG,  organizzazioni ambientali statunitensi da parte del Governo della Federazione. Secondo The Hill, quotidiano di Washington, la lettera rileva le proteste dell'ex Segretario di Stato Hillary Clinton in un discorso a un'udienza privata nel 2016: Ci siamo anche scontrati con falsi gruppi ambientalisti… io sono una grande ambientalista, ma questi sono stati finanziati dai russi… e notava: Secondo la dichiarazione dei redditi di Sea Change, nel 2010 il gruppo ha ricevuto $23 M, la metà dei suoi contributi annuali totali, da una società delle Bahamas legata al governo russo.

Ora, a causa della guerra di Biden all'energia nazionale, la produzione petrolifera Usa è scesa del 10%, facendo salire i prezzi e arricchendo e scaldando Putin prima che invadesse l'Ucraina.

Emerge chiaramente che, fin dal 2006, Vladimir ha utilizzato l’ONG Sea Change Foundation di S.Francisco per alimentare con fondi russi i Gruppi Usa di difesa ambientale progettati per arrestare e minare la produzione energetica americana. Sea Change ha poi passato quei soldi ad altri Gruppi, il Sierra Club Independent Action e il Center for American Progress, che hanno esercitato forti pressioni contro il fracking e le politiche a favore dell'energia. Nel 2020, il Center ha donato oltre   $ 800.000 esclusivamente a politici e gruppi democratici e il Sierra Club ha speso $ 3,7 M a sostegno dei candidati democratici.

La Russia ha anche utilizzato i suoi media statali e le campagne di disinformazione sui social media per attaccare l'industria energetica americana, dice Russia Today, particolarmente concentrato sulla politica energetica. Secondo l'Ufficio del Direttore dell'Intelligence Nazionale, questo probabilmente riflette la preoccupazione del governo russo sull'impatto del fracking e della produzione di gas naturale statunitense sul mercato energetico globale e sulle potenziali sfide alla redditività di Gazprom. Nel 2021, dopo il primo anno in carica di Biden, Gazprom ha ottenuto profitti record: $6,7 miliardi! Alle ONG dichiarate nelle lettere si aggiunge la League of Conservation Voters Education Fund, tutte massicciamente coinvolte nell'opposizione allo sfruttamento del gas di scisto negli Usa e beneficiarie di un totale di $10 M/anno da Sea Change. In Germania, le principali organizzazioni ambientaliste WWF, BUND e NABU, accanite oppositrici del nucleare civile tedesco e dello sfruttamento del gas di scisto in Europa, insieme alla società Nord Stream AG nel 2005 hanno istituito una fondazione ambientale Naturschutzstiftung Deutsche Ostsee. Con sede a Zug (CH), Nord Stream AG è un consorzio internazionale di 5 grandi azionisti costituito per la pianificazione, la costruzione e la gestione di 2 gasdotti di 1.224 km attraverso il Mar Baltico: Gazprom International Projects LLC, Wintershall Dea AG, PEG Infrastruktur AG, NV Nederlandse Gasunie ed ENGIE. Gazprom detiene una quota di 51% nel progetto del gasdotto.

La fondazione ha ricevuto €10 M da Gazprom.

Si scoprono le carte del gioco della Frau Anghela Merkel, con i moschettieri di Olanda, Austria, Svezia e Danimarca, Nazioni europee che aveva coinvolto nel suo falso gioco di anti-nuclearista. In gergo ucraino sarebbe una Paskudnyak, termine azzeccato per Putin. Per lei, infame è sufficiente.

In particolare, l'esempio dato da Dominique Reynié del meccanismo da lui descritto sembra essere quello del Belgio. In effetti, l'attuale Ministra federale dell'Energia del Belgio, Tinne Van der Straeten, partito ambientalista Groen, prima di assumere l’incarico, era partner al 50% di uno studio legale con grandi clienti, tra cui Gazprom, il nanetto russo del gas. Quando è diventata Ministra dell'Energia nel 2020, ha dato il via allo smantellamento completo del parco nucleare civile belga, per quasi 20 anni in linea con la misera volontà degli ambientalisti, per sostituirlo con centrali a gas, fornito da Gazprom. Naturalmente. E il cerchio si chiude.

È di certo l'industria nucleare quella capace di mostrare al meglio la doppiezza di alcune organizzazioni ambientaliste: giurano perverse sulla riduzione delle emissioni di CO₂ in tutte le cose, ma quando si tratta di nucleare, implorano di sostituire una fonte a emissione quasi zero con combustibili fossili che ne emettono almeno 40 volte. In Belgio, i partiti verdi Ecolo e Groen sostengono a spada tratta la sostituzione dei reattori nucleari con centrali elettriche a gas.

Le accuse di essere finanziate dal Governo russo, pur se firmate dal Segretario Generale della NATO, dal Direttore della Fondazione per l'Innovazione Politica e dal Segretario di Stato Usa, non rendono colpevoli: nessuna corruzione, nessun conflitto d’interessi, nessun intrigo finanziario o agente di un governo estero. Presunzione di innocenza erga omnes.

L'aggressione all'Ucraina da parte della Russia, le cui forze armate sono finanziate dalle fatture europee di gas russo, settecentomila dollari al giorno, 40% del gas consumato in Europa, obbliga a puntare i riflettori su queste accuse a pieno titolo mediatico e giudiziario.

Commuove il recente appello del Comitato di Studio Repubblicano, il più grande gruppo di conservatori alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, affinché il Segretario al Tesoro Yellen indaghi, cerchi, scavi, studi, analizzi, esamini se i gruppi verdi statunitensi siano finanziati con rubli e se questa sia la giusta direzione. Patetico. Meglio della Yellen potrebbe starci il parere di Yekaterina Tikhonovna Putina, oggi Shkrebneva, seconda figlia di Putin. Ha abbandonato il cognome del padre per il cognome della nonna materna. È Direttrice dell’Istituto dell’Università statale di Mosca per la ricerca matematica sui sistemi complessi. Chissà. In realtà è più nota come ballerina di rock.

 (consultazione:     d.godefridi- saint louis univ. lovanio, paris iv sorbona; corrispondenza jim ganks – yanet jellen; le monde; washington post)

 

Inserito il:17/03/2022 22:12:27
Ultimo aggiornamento:17/03/2022 22:22:33
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