Winslow Homer (Boston, 1836 – 1910) – Right and left
Sinistra, Destra, Centro: etichette fuorvianti?
di Romeo Gazzaniga
Si suppone che alle elezioni i cittadini scelgano a quali Partiti affidare l’Amministrazione dello Stato, Regioni e Comuni per far funzionare al meglio il welfare, la convivenza civile ed i correttivi di turno ad una economia di mercato sempre più complessa.
Fotografando le circostanze al momento del voto si possono rilevare necessità di aggiustamenti che rendano indispensabili leggi e/o manovre etichettabili di sinistra o di destra.
Non per questo necessitano specifici partiti di Sinistra o di Destra in quanto la congiuntura è sempre mutevole ed assume sfumature di difficile classificazione e pertanto servono visioni ad ampio raggio.
Sia chiaro che ciò non vuol dire che i Partiti ormai si assomigliano e che siano quasi tutti uguali. Le differenze esistono e come. Di alcuni sia la Storia che la nostra memoria ne hanno certificato inesorabilmente i crimini ed i misfatti di cui l’umanità porta ancora le cicatrici.
Eppure i Partiti continuano ad ostentare caratteristiche di Destra e/o di Sinistra supportati, nel loro errore, da un elettorato culturalmente fragile. Dal tifo calcistico infatti, la gran parte degli elettori mutua un radicale senso di appartenenza e di idolatria per i propri leader o “campioni” di Partito senza alcuna ipotesi di analisi critica sul loro operato e difendendoli “a prescindere”.
E’ per questo che il dialogo fra i diversi Partiti ed il confronto fra i simpatizzanti di Partiti antagonisti, è quasi sempre privo di contenuti seri e richiama troppo spesso quello fra le Curve Nord e Sud degli stadi con relativa mediazione delle forze dell’ordine.
Questo deprecabile sistema, a differenza delle altre Nazioni europee, è ormai consolidato in Italia ed in varie nazioni del Centro/Sud America. Sarebbe il caso di evitare una virtuale affiliazione automatica al Sud America che farebbe volentieri a meno di aggiungere fra le proprie fila, oltre all’Uruguay e al Paraguay, una nuova Nazione: il “Passaguai”.
La Sinistra.
Nasce autocastrante, dannosamente monotematica e carica di sottesi complessi di colpa che la condizionano a ricercare inutili perfezioni etiche e consensi oltremisura.
Talmente orgogliosa del proprio ruolo da candidare di volta in volta alle varie elezioni personaggi tipicamente di sinistra come ad esempio: l’industriale Fumagalli (candidato sindaco a Milano contro Albertini), i “compagni” Guido Rossi, Calearo, Romano Prodi, Piero Grasso (alle varie elezioni politiche), il “compagno” Poma (all’Area vasta Pavese o Provincia di Pavia), etc., etc..
Ultimamente la leadership di turno se perde le elezioni tende a comportarsi come una divinità offesa da ingrati elettori e si aventinizza.
Le disgregazioni e continue frantumazioni sono in parte ancora influenzate dal continuo tentativo di interpretare un Manifesto scritto 170 anni fa da un passionale filosofo. Tentativo riconducibile ad una impietosa analisi Istat di alcuni anni fa: la maggioranza degli italiani legge ma molto spesso non capisce quello che legge, non coglie lo spirito dello scritto e relativo contesto storico.
La Sinistra quindi vede le cose solo con l’occhio e l’emisfero sinistro creandosi una realtà virtuale in antitesi con quella che in effetti è. Quando scoprirà che, volente o nolente, possiede anche un occhio ed un emisfero destro che per natura deve operare in sincronia con la parte sinistra, sarà un gran giorno per tutti.
La Destra.
Non si pone alcuna remora. Mai sfiorata dal dubbio amletico, tanto caro alla sinistra, punta diritto e senza cedimenti alla realizzazione dei suoi obiettivi ed interessi.
Anch’essa vede le cose solo con l’occhio e l’emisfero destro creandosi le proprie realtà virtuali che ne influenzano spesso e maldestramente il contenuto delle proprie azioni quando al governo.
Anch’essa deve ancora scoprire che possiede un occhio ed un emisfero sinistro che ha un preciso ruolo complementare e non che sia lì per uno strano scherzo del destino.
Il Centro.
Nato come mediatore in antitesi a destra e sinistra, castrandosi quindi entrambi gli emisferi, non può che adottare politiche cerchiobottiste il cui successo si basa purtroppo su ampie elargizioni a carico del Debito Pubblico.
La Sinistra, la Destra e il Centro.
Sono espressioni politiche monotematiche.
La natura è composta da creature umane in cui gli emisferi destro e sinistro si alternano senza soluzione di continuità.
I monotemi, per quanto nobili e motivati, sono e saranno sempre fuori da una corretta visione delle cose e adeguate soluzioni. Ed è per tale ragione che tali Partiti non riescono ad ottenere quell'ampio e generale consenso che in certi casi alcune loro proposte meriterebbero.
Sarebbe quindi bene considerare i termini Sinistra, Destra, Centro come banali etichette che, ad uso esclusivo degli amanti della statistica, servono a classificare il tipo di comportamento politico adottato in uno specifico momento.
Una sana Compagine di Governo deve operare come un accorto timoniere: per non portare a sbattere la barca, quando è necessario, vira a sinistra o a destra. Ed è costretta a farlo non per orientamento politico ma per una semplice, banale e inattaccabile necessità.
Questo dovrebbe essere il nuovo profilo di Partiti non prigionieri di ideologie, con orientamento "problem solving" (propongano la ricetta ognuno secondo la propria visione di parte) sia per i cronici che per i sempre più nuovi problemi del Paese.
Il pregio sarebbe lo scarso impatto dei "militanti ideologici" favorendo menti aperte non condizionate. Menti con una obbligatoria formazione ed informazione minime necessarie per formulare ragionevoli proposte "solving" degne di essere esaminate e discusse con ogni genere di controparte.
Peraltro gli italiani si aspettano dai Partiti e dai loro Parlamentari il migliore o il meno peggio dei “solving” per i vari “problem” e non la loro capricciosa autoreferenzialità che crea dannosissimi stalli operativi.
Certo che se gli stessi italiani si decidessero anche ad entrare nei Partiti che hanno votato per indirizzarli, controllarli e non abbandonarli al loro pericoloso libero arbitrio operativo, darebbero un contributo non da poco per raggiungere il proprio “solving” ideale.