Aggiornato al 21/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Jennifer Owens (Irlanda, 1982 - ) - Discussion Developed (2008)

 

Argumentum ad hominem

di Ruggero Cerizza

 

Leggendo e ascoltando la stragrande maggioranza dei commenti sui fatti economici, sociali e politici contemporanei mi sembra di poter cogliere uno stile comune: l’argumentum ad hominem.

Mi rifaccio a questa aulica citazione, piuttosto che al più calcistico “entra sulla palla e non sul giocatore”, non per adeguarmi allo stile dotto e classico oggi imperversante, ma per sfruttare la definizione che di esso viene data nell’ars retorica.

L’"argomento contro l'uomo" è una strategia della retorica con la quale ci si allontana dall'argomento della polemica contestando non l'affermazione dell'interlocutore, ma l'interlocutore stesso.

Le argomentazioni ad hominem fanno parte delle tecniche dilatorie o fuorvianti, di fatto sono manovre diversive, che distolgono l'attenzione dall'argomentazione centrale per puntarla su temi collaterali o estranei alla discussione: invece di controbattere gli argomenti dell'interlocutore lo si attacca screditandolo, minacciandolo o deridendolo.

Mi sorge il dubbio che il focus attuale tutto concentrato sulla demonizzazione scientifica e sistematica dei nuovi nocchieri (Trump, Salvini, Di Maio, May, Orban, Le Pen, ecc.) e sui loro elettori e sostenitori (incompetenti, buzzurri, fascisti, razzisti, financo nazisti) altro non è che un vano tentativo di nascondere la pochezza di idee, se non addirittura la loro mancanza, e l’assoluta incapacità nell’execution, nel “che fare?”.

Nell’attuale momento storico, anche a seguito del mal gestito fenomeno epocale che va sotto il nome di “globalizzazione”, le economie occidentali sono caratterizzate, chi più chi meno, da:

  • un prelievo fiscale globale diretto, indiretto e “mascherato” , spesso incassato in anticipo, asfissiante e ormai non più incrementabile,
  • un debito complessivo degli stati, delle imprese, delle banche e ormai anche delle famiglie, come si suol dire “al tappo”, cioè anch’esso non più aumentabile,
  • elevati tassi di disoccupazione, giovanile e non, con stipendi e salari in compressione, specialmente per le cosiddette nuove professioni (leggi gig economy),
  • sistemi pensionistici pregressi, spesso forme mascherate di sostegno al reddito, oramai al collasso,
  • crescite decimali del Prodotto Nazionale, e con divari sempre maggiori tra regione e regione,
  • una profonda trasformazione del tessuto produttivo nazionale che ha aspramente penalizzato il cosiddetto ceto medio, sia perché l’”ascensore sociale” oggi è riservato alle eccellenze, mentre i comuni mortali devono “prendere le scale”, sia perché i piccoli imprenditori sono quotidianamente soffocati da modelli e strumenti burocratici pensati solo per le grandi organizzazioni e per le multinazionali.

Questa situazione, senza volerla estendere al terrorismo islamico ed alla questione della immigrazione non gestita, credo sia sotto gli occhi di tutti, così come tutti noi assistiamo quotidianamente, chi sgomento e chi attento, agli ultimi avvenimenti socio-politici in USA, Regno Unito, Francia, Italia, ecc.

Ebbene, a mio avviso, questa è “la palla”.

Questo è il vero tema che dovremmo cercare di analizzare, dovremmo domandarci come mai siamo giunti a questo stadio, dove abbiamo sbagliato, dove e come è possibile intervenire nel medio e lungo periodo per porvi rimedio, con quali scelte e con quali strumenti, perché questo stato di cose non è la conseguenza di una congiunzione astrale negativa o di un cataclisma naturale ma è il risultato delle nostre idee e delle nostre decisioni passate.

Non dovremmo imbellettare o nascondere questa situazione alla nostra comunità per paura che possa intimorirsi o addirittura demoralizzarsi; anzi, di fronte alle difficoltà ed agli ostacoli, potremmo trovare “nella gente” la nuova energia necessaria per risalire la china, perché un popolo con un obbiettivo comune ed una sfida coinvolgente può ancora fare miracoli.

 

Inserito il:17/12/2018 18:33:00
Ultimo aggiornamento:17/12/2018 18:44:48
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